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Christian Horner via dalla Red Bull, finisce un’era trionfale in F1: la Ferrari ora valuta il colpo

Clamoroso in Formula 1. Dopo 20 anni e otto titoli piloti Horner viene sollevato dal ruolo di Team Principal. Laurent Mekies prende il suo posto, Permane promosso in Racing Bulls. E ora la Ferrari lo valuta per il dopo Vasseur

Christian Horner via dalla Red Bull, finisce un’era trionfale in F1: la Ferrari ora valuta il colpo

Clamoroso in Formula 1. Christian Horner è stato sollevato dal ruolo di team principal della Red Bull Racing, incarico che ricopriva ininterrottamente dal 2005. Una decisione senza precedenti, che pone termine a uno dei cicli più vincenti e duraturi della storia recente del Circus: otto titoli piloti (quattro con Sebastian Vettel e quattro con Max Verstappen) e sei campionati costruttori (2010-2013, 2022, 2023) conquistati sotto la sua guida. Davvero la fine di un’era.

Il licenziamento, arrivato nonostante un contratto valido fino al 2030, è frutto di mesi di tensioni interne e divergenze gestionali. La scelta è stata formalizzata dopo una serie di consultazioni tra i principali azionisti del gruppo Red Bull: Chalerm Yoovidhya, Mark Mateschitz (figlio del fondatore Dietrich) e Oliver Mintzlaff, responsabile della divisione sportiva. A raccogliere il testimone sarà Laurent Mekies, fino a oggi team principal della scuderia satellite Racing Bulls. A Faenza, al suo posto, salirà di grado Alan Permane, promosso nel ruolo di team principal dopo l’esperienza come Racing Director. Da capire ora quale sarà il futuro di Horner, con diversi team interessati al suo profilo, Ferrari compresa.

Perché Red Bull ha licenziato Horner

L’allontanamento di Christian Horner è il frutto di una combinazione di fattori, sia personali sia sportivi. Sul piano interno, la vicenda delle accuse di comportamento inappropriato – da cui è stato ufficialmente prosciolto – aveva comunque minato la sua autorevolezza nel team, generando tensioni sotterranee. Sul fronte tecnico, invece, il calo di prestazioni della Red Bull a partire dalla seconda metà del 2024 ha aggravato ulteriormente la situazione.

Nonostante Max Verstappen abbia conquistato il titolo piloti 2024, la monoposto si è rivelata inferiore alla McLaren, e l’inizio del 2025 non ha segnato un’inversione di tendenza. Red Bull occupa attualmente il quarto posto nel campionato costruttori: dei 172 punti totali, ben 165 sono stati conquistati dal solo Verstappen. La squadra vive dunque una Verstappen-dipendenza estrema, mentre l’alternanza tra Lawson e Tsunoda non ha prodotto miglioramenti. Anche la Racing Bulls, scuderia satellite, non ha dato segnali incoraggianti: Lawson e Hadjar (e prima Tsunoda) hanno ottenuto complessivamente solo 36 punti con la Scuderia al 7 posto in classifica, a pari punti con Aston Martin.

Secondo fonti vicine al paddock, un ruolo determinante nella decisione finale lo avrebbe avuto Max Verstappen, spalleggiato dal padre Jos. In quello che viene descritto come un vero braccio di ferro con la dirigenza, il campione olandese avrebbe posto un ultimatum: o lui, o Horner. Alla luce anche dell’interesse crescente della Mercedes verso il quattro volte campione del mondo, la proprietà ha scelto di blindare la propria prima guida, rinunciando allo storico team principal. A pesare ulteriormente sulla scelta, il rapporto ormai deteriorato tra Horner e Helmut Marko, figura centrale nell’universo Red Bull e da sempre influente nella gestione dei piloti.

La decisione solleva ora interrogativi sul futuro del progetto Red Bull Powertrains, di cui Horner era uno dei principali promotori. Dal 2026, il team debutterà come costruttore di motori in collaborazione con Ford, in un contesto regolamentare del tutto nuovo. Affrontare una sfida tecnica di tale portata senza la figura che l’ha guidata sin dalle origini rischia di creare instabilità proprio nel momento più delicato. Senza una gestione coerente e solida, non solo il 2026, ma l’intero ciclo tecnico successivo potrebbe essere compromesso.

In Red Bull arriva Mekies, Permane guiderà la Racing Bulls

Dopo l’uscita di Christian Horner, sarà Laurent Mekies a prendere le redini della Red Bull Racing. Già alla guida della squadra satellite Racing Bulls, Mekies assume ora il ruolo di team principal del team principale, segnando anche un passaggio organizzativo di rilievo nella struttura del gruppo anglo-austriaco.

Classe 1977, Mekies ha maturato una lunga esperienza in Ferrari, dove era approdato nel 2018 come direttore sportivo, per poi assumere anche la responsabilità del reparto Tracciato e Performance. Dopo il Gran Premio d’Ungheria 2023 ha lasciato Maranello per tornare a Faenza, dove ha assunto il ruolo di team principal della ridenominata Racing Bulls nel 2024. “Durante l’ultimo anno e mezzo è stato un assoluto privilegio guidare questo team – ha dichiarato Mekies –. È stata un’avventura straordinaria insieme a tutti i nostri talenti. Lo spirito del gruppo è incredibile e credo fermamente che questo sia solo l’inizio”.

A prendere il suo posto alla guida della squadra faentina sarà Alan Permane, promosso da Racing Director a Team Principal. “Sono molto onorato di assumere questo ruolo e ringrazio Oliver e Helmut per la fiducia. Non vedo l’ora di lavorare con Peter per proseguire l’ottimo lavoro svolto finora. È una nuova sfida, ma so di poter contare sul supporto di tutti” ha commentato Permane.

Red Bull ridisegna così i vertici sportivi delle sue due scuderie, puntando su esperienza, continuità tecnica e una visione condivisa per affrontare le sfide dei prossimi anni.

Horner verso la Ferrari? O forse Aston Martin?

Il licenziamento di Christian Horner apre scenari intriganti anche sul fronte del mercato dei team principal. Secondo indiscrezioni, la Ferrari starebbe valutando l’ipotesi di ingaggiarlo per la stagione 2026. Il contratto dell’attuale team principal, Frédéric Vasseur, scade infatti a fine 2025, e la sua posizione appare sempre meno solida, complice una stagione finora deludente nonostante piloti come Leclerc e il sette volte campione del mondo, Lewis Hamilton. L’amministratore delegato Benedetto Vigna ha parlato recentemente di “dialoghi aperti”, lasciando intendere che una riflessione sul futuro della guida sportiva è in corso.

Un’altra ipotesi suggestiva conduce invece a Aston Martin, dove Horner potrebbe ritrovare Adrian Newey, da poco uscito dalla Red Bull. I due hanno condiviso un ciclo vincente e potrebbero rappresentare la spina dorsale di un progetto ambizioso per rilanciare la scuderia britannica. In questo scenario, Andy Cowell, attualmente ceo e team principal del team, potrebbe restare solo alla guida esecutiva, cedendo a Horner la gestione sportiva.

Horner e la Red Bull: la fine di un’era

Christian Horner lascia la Red Bull dopo oltre vent’anni di una gestione che ha trasformato un team emergente in una delle realtà più dominanti della Formula 1 moderna. La sua avventura cominciò nel gennaio 2005, quando venne nominato team principal poche settimane dopo l’acquisto della ex Jaguar Racing da parte del gruppo Red Bull. All’epoca, Horner – appena 31enne – era il più giovane a ricoprire quel ruolo nel paddock.

La sua guida è stata determinante fin dai primi anni, contribuendo all’ingaggio di Adrian Newey e alla progressiva crescita della squadra, culminata nei quattro titoli mondiali consecutivi con Sebastian Vettel tra il 2010 e il 2013. Dopo il periodo di dominio Mercedes con l’era turbo-ibrida, Horner ha saputo rigenerare il progetto tecnico, promuovendo Max Verstappen nel 2016 e portando la Red Bull al ritorno al vertice, grazie anche alla collaborazione con Honda. Con Verstappen sono arrivati altri quattro titoli piloti (2021-2024) e due costruttori (2022-2023), oltre al primato storico del 2023, quando il team vinse il mondiale con sei gare d’anticipo.

Il suo addio è destinato a riscrivere gli equilibri della Formula 1. È difficile immaginare che una figura come Horner resti lontana a lungo dal paddock: qualunque sarà la sua prossima destinazione, i riflettori del Circus resteranno puntati su di lui e sulla sua prossima scelta.

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