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Borse di malumore: Trump a gamba tesa sui dazi mentre festeggia il via libera al suo pacchetto fiscale. A Milano occhi sul risiko

Oggi i mercati Usa sono chiusi per la Festa dell’Indipendenza. Sarà l’occasione per Trump per annunciare la sua vittoria per il pacchetto fiscale, passato anche alla Camera, ma soprattutto per comunicare l’invio di lettere ai partner commerciali stabilendo tariffe unilaterali. Borse europee viste in calo in avvio. Occhi al risiko bancario

Borse di malumore: Trump a gamba tesa sui dazi mentre festeggia il via libera al suo pacchetto fiscale. A Milano occhi sul risiko

Trump festeggerà oggi la Festa dell’Indipendenza Usa firmando il suo pacchetto fiscale che ieri ha ottenuto ha ottenuto l’approvazione da parte della Camera, ma anche inviando lettere ai partner commerciali, stabilendo tariffe unilaterali, che i paesi dovranno iniziare a pagare il 1° agosto. Ciò non è piaciuto alle borse asiatiche che non sono nemmeno riuscite a farsi influenzare dai nuovi massimi di Wall Street ieri, e anche le borse europee sono propense ad aprire in calo.

Cari partner commerciali, vi scrivo

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato ieri sera che oggi stesso la sua amministrazione inizierà a inviare lettere ai partner commerciali, stabilendo tariffe unilaterali, che i paesi dovranno iniziare a pagare il 1° agosto. Trump ha detto ai giornalisti che avrebbe iniziato con la spedizione di “circa 10 o 12” lettere, e che altre lettere sarebbero arrivate “nei prossimi giorni”. “Penso che entro il 9 saranno completamente coperti”, ha aggiunto Trump, riferendosi alla scadenza del 9 luglio che inizialmente aveva fissato per i paesi che dovevano raggiungere accordi con gli Stati Uniti per evitare dazi doganali più elevati da lui minacciati. “I dazi oscilleranno del 60 o 70% fino al 10 e 20%”, ha aggiunto.

Il livello più alto di tale intervallo, se formalizzato, sarebbe superiore a qualsiasi tariffa inizialmente delineata dal presidente durante il suo lancio del “Liberation Day” all’inizio di aprile. Queste andavano da un dazio di base del 10% sulla maggior parte delle economie fino a un massimo del 50%. Trump non ha specificato quali Paesi avrebbero beneficiato dei dazi o se ciò avrebbe comportato un’aliquota fiscale più elevata per alcuni beni rispetto ad altri.

Trump aveva inizialmente annunciato i suoi dazi più elevati, cosiddetti “reciproci”, il 2 aprile, ma li aveva sospesi per 90 giorni per dare ai paesi il tempo di negoziare, stabilendo un’aliquota del 10% durante tale intervallo. Finora, l’amministrazione Trump ha annunciato accordi con il Regno Unito e il Vietnam e ha concordato una tregua con la Cina. Ieri, alla domanda dei giornalisti se fossero in arrivo altri accordi, Trump ha risposto: “Abbiamo un paio di altri accordi, ma sapete, la mia inclinazione è quella di inviare una lettera e dire quali tariffe pagheranno”. “È molto più facile”, ha detto.

Mercoledì Trump ha annunciato l’accordo con il Vietnam, affermando che gli Stati Uniti avrebbero imposto una tariffa del 20% sulle esportazioni vietnamite verso gli Stati Uniti e un’aliquota del 40% sulle merci considerate transhipment attraverso il Paese, un riferimento alla pratica secondo cui i componenti provenienti dalla Cina e potenzialmente da altre nazioni vengono instradati attraverso Paesi terzi verso gli Stati Uniti. Sebbene le aliquote siano inferiori al dazio del 46% inizialmente imposto da Trump al Vietnam, sono superiori al livello universale del 10%.

Molti importanti partner commerciali, tuttavia, come Giappone, Corea del Sud e Unione Europea, stanno ancora lavorando per finalizzare gli accordi. Il presidente ha espresso ottimismo riguardo al raggiungimento di un accordo con l’India, ma si è espresso duramente sulle prospettive di un accordo con il Giappone, definendo Tokyo un partner negoziale difficile. Ha intensificato le sue critiche questa settimana, affermando che il Giappone dovrebbe essere costretto a “pagare il 30%, il 35% o qualsiasi cifra da noi stabilita”.

Il pacchetto fiscale passa. Trump: gli Usa sono il Paese più fantastico del mondo

Dopo la chiusura dei mercati, è passato ieri, con la seconda rilettura della Camera Usa, il pacchetto fiscale da 3,4 trilioni di dollari, quel “Big beatuful” Act che porta un radicale cambiamento nella politica interna statunitense: taglia le tasse, limita la spesa per i programmi di sicurezza sociale e vanifica gran parte degli sforzi di Joe Biden per far avanzare il Paese verso un’economia basata sull’energia pulita.

Trump ha sfruttato la sua influenza sul partito repubblicano per superare la resistenza dei conservatori intransigenti e dei moderati repubblicani degli stati indecisi. I democratici si sono opposti al disegno di legge, sostenendo che eliminerà l’assistenza sanitaria per milioni di persone che dipendono da Medicaid per finanziare tagli fiscali per i ricchi, mentre i repubblicani sostengono che rafforzerà la crescita economica con 4,5 trilioni di dollari in tagli fiscali.

Nel pacchetto è stato introdotto anche un aumento di 5 trilioni di dollari del limite del debito pubblico statunitense, che elimina il rischio di un default sui pagamenti che avrebbe scosso il mercato, che sarà effettuato dal Tesoro già a metà agosto senza un intervento del Congresso. Il presidente ha dichiarato che intende firmare il disegno di legge oggi, durante una cerimonia alla Casa Bianca.

“È una delle leggi più consequenziali della storia” ha tuonato Trump, “gli Usa sono il Paese più fantastico del mondo, di gran lunga!”. Altri leader repubblicani non sono stati da meno: “Siamo sulla soglia di una nuova epoca d’oro per l’America”, ha detto il capogruppo alla Camera Steve Scalise. Lo Speaker Mike Johnson, subito dopo il voto definitivo, ha parlato di una nazione “più sicura e prospera”.

Ieri Wall Street ha festeggiato con nuovi record i solidi dati sull’occupazione

C’è stata euforia ieri durante le contrattazioni Usa sull’onda di una dato chiave sul mercato del lavoro che ha mostrato ancora forza, più del previsto, placando i timori di un rallentamento dell’economia statunitense e smorzando le speculazioni sulla necessità di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a breve. I dati hanno mostrato che l’occupazione non agricola è aumentata di 147.000 unità il mese scorso, il 33% in più rispetto ai 110.000 posti di lavoro previsti dagli economisti intervistati da Reuters. La disoccupazione è scesa al 4,1% il mese scorso, un risultato migliore del 4,3% previsto.

In una seduta breve alla vigilia della festività dell’Indipendenza e con un volume di scambi ridotto le azioni hanno raggiunto nuovi massimi storici, le obbligazioni sono scese e il dollaro è salito.

S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,83% e il Nasdaq dell’1,02%, entrambi ai massimi storici, registrando la terza settimana di guadagni. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,77%, a solo lo 0,41% dal proprio record. Nvidia è cresciuta dell’1,3%, portando la sua capitalizzazione di mercato a 3,89 trilioni di dollari, preparandosi a superare Apple. Tripadvisor è salito del 16,7% dopo che il Wall Street Journal ha riferito che l’investitore attivista Starboard Value aveva acquisito una partecipazione di oltre il 9% nella società di viaggi online.

Nel corso della settimana, l’S&P 500 ha guadagnato l’1,72%, il Nasdaq è salito dell’1,62% e il Dow Jones è salito del 2,3%. L’indice Russell 2000 Small Cap è salito del 3,41%.

I rendimenti dei titoli del Tesoro a due anni sono aumentati di 10 punti base al 3,88%. Gli operatori di swap non vedevano quasi alcuna possibilità di un taglio della Fed a luglio, rispetto a una probabilità di circa il 25% registrata prima dei dati. La probabilità di un intervento a settembre è scesa a circa il 70%. L’ S&P 500 è salito dello 0,8%.

Asia congelata in attesa di sviluppi tariffari

Le azioni asiatiche sono poco mosse dopo aver recuperato gran parte delle perdite precedenti, con il focus sulle azioni tariffarie di Trump. L’indice MSCI Asia Pacific è rimasto pressoché invariato, così come il Topix giapponese. Le azioni della Cina continentale si avviano a chiudere ai massimi da dicembre, dopo che il Paese ha dichiarato di voler attuare un quadro commerciale con gli Stati Uniti esaminando le domande di licenza per l’esportazione. L’indice Shanghai Composite è salito dello 0,8%

Indice Nikkei di Tokyo sulla parità e la settimana sta per chiudersi con un calo dell’1%. Lo yen si è indebolito su dollaro, soprattutto per il movimento di quest’ultimo, a 144,5, da 143,8 del giorno prima.
Il rendimento dei titoli di stato decennali sono saliti all’ 1,44% da 1,41%, dopo la delicata asta dei titoli a trent’anni: il prezzo minimo di offerta è stato inferiore alle aspettative, segno che alcuni operatori di mercato mantengono ancora un atteggiamento cauto. I rendimenti sono aumentati lungo tutta la curva, in particolare sulla scadenza a 30 anni: +7 punti base al 2,955%. L’oro è salito dello 0,4%, mentre il dollaro è sceso dello 0,2%. I consumi delle famiglie in Giappone sono aumentati del 4,7% su base annua a maggio, invertendo il calo dello 0,1% registrato ad aprile e superando di gran lunga le previsioni di mercato, che indicavano un aumento piu’ contenuto. Lo indicano i dati forniti dal Ministero degli Affari interni e della comunicazione. Si tratta della crescita piu’ sostanziosa dall’agosto del 2022.

Borse europee viste in calo in avvio. Occhi al risiko bancario

Le borse europee dovrebbero aprire in ribasso sulla base delle indicazioni del Future Euro Stoxx 50 a -0,4%.

Germania. Gli ordini industriali tedeschi sono diminuiti molto più del previsto a maggio a causa di un effetto una tantum, secondo i dati ufficiali di oggi. Gli ordini sono diminuiti dell’1,4% rispetto al mese precedente, su base destagionalizzata e corretta per gli effetti di calendario. Un sondaggio Reuters tra gli analisti aveva indicato un calo dello 0,1%. Il crollo è stato dovuto principalmente al calo sostanziale del 17,7% su base mensile degli ordini nel settore dei prodotti informatici, elettronici e ottici, dove ad aprile erano stati registrati diversi ordini su larga scala.

Banca MPS, Mediobanca. Monte dei Paschi punta a raggiungere il 66,7% di Mediobanca, ma l’obiettivo minimo, considerato sufficiente, è fissato al 35%, come scrive Il Corriere della Sera. L’OPS durerà i 40 giorni previsti dalla legge, con possibile proroga. Secondo MPS, ci sarà tempo per ottenere una partecipazione ben più alta. Il 35%, indicato nel prospetto approvato dalla Consob dopo il via libera senza condizioni della BCE, è visto dall’amministratore delegato Lovaglio come punto di partenza, prosegue il quotidiano. MPS potrà contare sul supporto di azionisti favorevoli all’offerta come Delfin, Caltagirone, e probabilmente gli enti previdenziali. Incerta invece la posizione di Edizione. Il Monte potrà inoltre incrementare gradualmente la sua quota acquistando fino al 5% annuo. Una partecipazione tra il 35% e il 50% consentirebbe a MPS di esercitare un controllo di fatto su Mediobanca, aggiunge Il Corriere. Se il valore dell’offerta resterà inferiore alla capitalizzazione di Piazzetta Cuccia – con uno sconto del 3,5% rilevato ieri -, potrebbe essere aggiunta una componente in contanti, come già fatto da BPER nella sua OPS su Sondrio. Anche senza superare subito il 51%, gli obiettivi strategici restano perseguibili, sebbene con tempi più lunghi per sfruttare appieno i benefici fiscali, che si estenderebbero fino al 2036, con un impiego annuo medio di 300 milioni invece di 500 previsti oltre il 50%.

Bper Banca, Banca Popolare di Sondrio. Il Cda di Bper ha deliberato un aumento del corrispettivo dell’offerta pubblica di scambio su Banca Popolare di Sondrio aggiungendo una componente cash di 1 euro. Il nuovo corrispettivo prevede ora, per ciascuna azione della Popolare di Sondrio portata in adesione all’offerta, 1,450 azioni Bper di nuova emissione, come originariamente offerto, più una componente in contanti pari a 1 euro ad azione. “Il corrispettivo unitario aumentato esprime una valorizzazione pari a 10,527 per ciascuna azione di Popolare Sondrio e dunque incorpora un premio del 17,8% rispetto al prezzo dell’azione Popolare Sondrio registrato alla data di riferimento (8,934 euro)”, si legge in una nota diffusa dalla banca ieri sera.
L’Ops di Bper su Popolare Sondrio è in corso, con adesioni che hanno raggiunto il 20% dell’offerta

Stellantis. Sta richiamando migliaia di auto diesel in Europa prodotte tra ottobre 2017 e gennaio 2023, a causa di potenziali problemi alla catena dell’albero a camme. Solo in Francia i veicoli interessati sono 636.000, ha detto l’azienda che non ha fornito una cifra complessiva per tutta l’Europa.

Tim. Barclays alza il target price. Secondo quanto riportato da Reuters, TIM sta finalizzando un prestito da 750 milioni di euro, garantito al 70% da SACE nell’ambito del programma Archimede. Il finanziamento quinquennale, concesso da un pool di banche, è destinato a sostenere investimenti in infrastrutture, innovazione e transizione sostenibile. L’operazione potrebbe concludersi entro luglio. Nessun commento da parte di TIM o SACE.

Salvatore Ferragamo. Intesa Sanpaolo taglia il giudizio a Underperform.

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