Wall Street ha chiuso in calo ieri sera una giornata dominata da due protagonisti assoluti: i verbali della Federal Reserve e i risultati stellari di Nvidia, pubblicati a mercati chiusi. Da un lato, la banca centrale mantiene il freno a mano tirato sui tagli dei tassi, in un clima di incertezza economica sempre più palpabile. Dall’altro, Nvidia continua a dominare la scena dell’intelligenza artificiale, con numeri da capogiro ma anche un campanello d’allarme sulle tensioni tecnologiche tra Stati Uniti e Cina.
Fed cauta sui tassi: “Uno o due tagli entro l’anno”, ma cresce il rischio recessione
Le minute del Federal Open Market Committee (Fomc) confermano che la Federal Reserve intende procedere con “uno o due tagli dei tassi entro la fine dell’anno”, ma con grande cautela. I membri del comitato hanno evidenziato un aumento dell’incertezza economica, legata a molteplici fattori come le politiche commerciali e le misure fiscali del governo. Le previsioni di inflazione per il 2025 sono state riviste al rialzo, complicando ulteriormente l’equilibrio tra il controllo dei prezzi e il sostegno alla crescita economica.
Il dilemma resta: tagliare troppo presto potrebbe far ripartire l’inflazione, mentre tenere la leva troppo stretta potrebbe rallentare un mercato del lavoro già fragile. Ma i nuovi dazi potrebbero far salire i prezzi, minacciando crescita e occupazione. “Siamo ben posizionati per attendere una maggiore chiarezza sulle prospettive per l’inflazione e l’attività economica” ma “la grande incertezza che circonda la politica commerciale e altre politiche economiche” aumenta “la possibilità che l’economia entri in recessione”, riportano i verbali.
Wall Street si tinge di rosso, mentre i rendimenti dei Treasury salgono
La reazione dei mercati non si è fatta attendere: i rendimenti dei Treasury decennali hanno raggiunto il 4,4852%, mentre i principali indici azionari hanno chiuso in negativo aspettando la trimestrale di Nvidia. Il Dow Jones ha perso lo 0,58% chiudendo a 42.098,70 punti, il Nasdaq ha segnato un -0,51% a 19.100,94 punti, e l’S&P 500 ha lasciato sul terreno lo 0,56%, fermandosi a 5.888,60 punti. Anche sul fronte valutario si sono registrati movimenti significativi: l’euro ha ceduto lo 0,34% contro il dollaro, scendendo a quota 1,1291 dollari.
La prossima riunione Fed è prevista ora per il 17-18 giugno, quando ci saranno i dot plot (grafico che mostra le previsioni dei membri della Fed sui tassi di interesse futuri) e l’aggiornamento delle proiezioni economiche. La Fed taglierà i tassi o li lascerà invariati? Per ora, settembre resta il candidato principale per il tanto atteso primo taglio.
Nvidia stupisce con ricavi record: +69% grazie ai Data Center
Nvidia è stata la protagonista assoluta della giornata, con la pubblicazione dei risultati del primo trimestre dell’anno fiscale 2026, concluso il 27 aprile 2025. Il colosso dei chip ha realizzato ricavi per 44,1 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto al trimestre precedente e del 69% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il motore principale è stato il segmento Data Center, con ricavi pari a 39,1 miliardi di euro, in crescita del 73% su base annua e del 10% trimestre su trimestre, spinti dalla costante domanda di infrastrutture AI da parte dei principali provider cloud e big tech globali. Sebbene leggermente inferiore ai 39,36 miliardi di dollari attesi dagli analisti, il risultato è stato comunque molto solido. Anche il settore gaming ha mostrato una robusta espansione, con ricavi in aumento del 42%, attestandosi a 3,8 miliardi di dollari. L’utile netto ha raggiunto 18,8 miliardi di dollari, in aumento del 26% anno su anno.
“L’intelligenza artificiale è diventata una nuova infrastruttura di base per l’economia globale, e Nvidia è al centro di questa trasformazione,” ha dichiarato il ceo Jensen Huang, annunciando inoltre l’avvio della produzione su larga scala del supercomputer AI Blackwell NVL72, progettato per alimentare le future applicazioni di intelligenza artificiale generativa.
A seguito della pubblicazione dei risultati, il titolo Nvidia è salito del 2,9% nelle contrattazioni after-hours.
L’ombra della Cina: 8 miliardi di vendite mancate e inventario in eccesso
Proprio il contesto geopolitico ha rappresentato l’unica vera ombra in una trimestrale altrimenti brillante. Le restrizioni Usa all’export di chip H20 verso la Cina – unico mercato dove Nvidia vendeva semiconduttori avanzati – hanno pesato come un macigno. Dopo l’annuncio delle nuove regole il 9 aprile, Nvidia ha dovuto registrare un addebito da 4,5 miliardi di euro per inventari in eccesso e obblighi contrattuali non più rispettabili. Le vendite H20 nel trimestre hanno toccato i 4,6 miliardi di euro, ma 2,5 miliardi previsti sono sfumati a causa delle restrizioni. L’impatto totale stimato è una perdita di 8 miliardi di euro nel trimestre in corso, con effetti significativi anche nel prossimo futuro.
Senza questo onere, il margine lordo non-GAAP sarebbe stato del 71,3% invece del 61%. L’utile per azione GAAP è stato 0,76 euro, non-GAAP 0,81 euro (sarebbe stato 0,96 senza limitazioni). Huang definisce le restrizioni “un fallimento” che ha eroso la posizione di Nvidia in Cina: dal 95% di quota di mercato di quattro anni fa al 50% attuale.
Il ceo ha aggiunto: “La questione non è se la Cina avrà l’intelligenza artificiale, perché ce l’ha già”, ma se “funzionerà su piattaforme americane”. Huang ha poi affermato: “I controlli sulle esportazioni dovrebbero rafforzare le piattaforme statunitensi, non spingere metà dei talenti mondiali verso i concorrenti”.
Prospettive per il secondo trimestre: crescita con cautela
Per il secondo trimestre fiscale, Nvidia prevede ricavi di circa 45 miliardi di euro, con una forchetta del ±2%. Il margine lordo atteso è del 71,8% su base GAAP e del 72,0% su base non-GAAP. Le spese operative saranno pari a 5,7 miliardi di euro (GAAP) e 4,0 miliardi di euro (non-GAAP). È stato inoltre confermato un dividendo trimestrale in contanti pari a 0,01 euro per azione, con pagamento previsto per il 3 luglio 2025 agli azionisti registrati entro l’11 giugno.
Con una capitalizzazione di mercato di 3.300 miliardi di euro e un P/E di 46,09, Nvidia resta tra i titoli tech più valutati al mondo. Ma il rischio geopolitico, soprattutto nella guerra commerciale Usa-Cina, invita alla prudenza.
Outlook: tra AI boom e ombre globali
La narrativa dominante rimane quella della crescita strutturale dell’intelligenza artificiale, con Nvidia nel ruolo di protagonista assoluto dell’intero comparto tech. Ma il quadro macroeconomico, segnato da politiche monetarie restrittive, inflazione persistente e nuove barriere commerciali, impone uno sguardo più critico. I mercati restano in attesa dei prossimi dati su inflazione, occupazione e Pil, che saranno determinanti per le scelte future della Federal Reserve e per la tenuta delle valutazioni dei colossi tech.