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Effetto Biden: Pil Usa meglio della Cina e Wall Street al record

I primi cento giorni del nuovo Presidente hanno portato fortuna all’America sia in economia che in Borsa, ma ora occhio a possibili correzioni – I tassi salgono anche in Europa – Numeri record per Amazon – Della Valle apre al merger con Lvmh

Effetto Biden: Pil Usa meglio della Cina e Wall Street al record

“Era un candidato noioso, oggi regge il confronto con Roosevelt”. Così l’Economist commenta i primi cento giorni del presidente Joe Biden, che ha impresso un ritmo forsennato alla ripresa Usa. Ieri, con la presentazione dell’American Families Plan, la cifra stanziata nei programmi per rilanciare l’economia è salita a 6mila miliardi di dollari, solo in parte da finanziare con le tasse. Le conseguenze della corsa a manetta degli Usa si vedono: il Pil a stelle e strisce è salito del 6,4% nel primo trimestre, più della Cina. I consumi privati intanto sono schizzati su del 10,7%, mai così bene dal 1960, per la gioia di Amazon che ha accresciuto nel trimestre le vendite del 44% rispetto ad un anno fa per un totale di 108,5 miliardi (più di 8 miliardi gli utili).

Tanta grazia, per una Borsa che ha segnato nuovi massimi, fa operò scattare una reazione precisa: alleggerire le posizioni e prendere profitto sull’azionario, puntare un chip (o qualcosa di più) sulle obbligazioni in tensione di fronte allo scontato aumento dell’inflazione. Temporaneo, sottolinea la Fed, ma sensibile.

IL BUND RISALE A -0,19%, APRILE RECORD PER LE BORSE

Il Treasury note Usa a dieci anni tratta a 1,65% di rendimento, poco mosso dopo una giornata di forti vendite.

Più sensibile ieri la reazione sul Bund, il cui rendimento sale a -0,19%, livello che non si vedeva da marzo dello scorso anno. Per ora non c’è da preoccuparsi. Anzi. Il rialzo dei tassi è ossigeno per le banche, che da quando il movimento è iniziato stanno andando bene in Borsa: l’indice Stoxx segna un guadagno del 27% negli ultimi tre mesi.

L’indice Msci globale segnala un aumento dei listini del 5,1% nel corso di aprile

FRENA LA CINA: NUOVE MULTE PER I BIG DI INTERNET

Scendono invece stamattina quasi tutte le borse asiatiche. Tra le peggiori c’è quella di Hong Kong: l’Hang Seng, l’indice di riferimento, perde l’1,5%, una variazione negativa che porta il bilancio settimanale a -1%.

Sono in calo i grandi nomi della Internet economy cinese, per effetto delle indiscrezioni di Reuters riguardanti una maximulta da 10 miliardi di yuan (1,6 miliardi di dollari) che il soggetto di controllo sulla concorrenza di Pechino sta per mandare a Tencent. Ieri, si legge sul Financial Times, la Banca centrale ha chiamato a rapporto le società di pagamenti online per imporre regole più severe sulla concessione dei crediti.

Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen perde lo 0,3%, ma la settimana si chiude con un rialzo dello 0,5%. Gli indici Pmi sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere cinesi mostrano che l’industria cinese è in piena fase espansiva: l’indice elaborato dall’ufficio di statistica di Pechino ha battuto le attese, quello pubblicato da Caixin è di poco sotto le previsioni, ma ben sopra la soglia di espansione.

SEGNA IL PASSO ANCHE TOKYO (-0,5%)

Il Nikkei di Tokyo è in ribasso dello 0,5%, -2% la settimana. Il Giappone è impegnato nel tentativo di salvare le Olimpiadi estive con un rigido lockdown.

La Borsa dell’India, in calo in avvio di seduta dello 0,7%, su questi livelli, chiude la settimana con un rialzo del 4,5%.

LA CINA VUOLE UNA QUOTA IN ARAMCO

Chiudono la settimana vicini ai massimi anche i prezzi petroliferi: Brent a 68,30, Wti sopra i 64 dollari.

Importanti investitori cinesi, scrive Reuters, stanno conducendo trattative per acquistare una partecipazione nel capitale di Saudi Aramco, la compagnia petrolifera statale dell’Arabia Saudita.

In Usa i future dell’indice S&P 500 di Wall Street è in calo dello 0,3%.

Amazon, nel commentare i risultati record, ha previsto che le riaperture delle attività non dovrebbero rallentare la crescita del giro d’affari complessivo, perché non c’è solo l’e-commerce a tirare, ma anche le attività sul cloud e cresce la raccolta pubblicitaria: il secondo trimestre è stimato tra 110 e 116 miliardi di dollari.

Va bene anche la raccolta pubblicitaria di Twitter, che sempre stanotte ha comunicato di aver chiuso il primo trimestre del 2021 con un incremento dei ricavi del 28%, in linea con le previsioni degli analisti, ma parecchio meno di quel che hanno registrato nello stesso periodo di tempo concorrenti come Facebook (+48%).

OGGI IL NEXT GENERATION SARÀ CONSEGNATO A BRUXELLES

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al Piano nazionale di ripresa e resilienza e al fondo aggiuntivo da 30,6 miliardi. Oggi il testo dovrà essere consegnato alla Commissione europea. Il 13% dei fondi, ha detto il sottosegretario agli Affari europei Vincenzo Amendola, arriverà prima dell’estate. L’anticipo per l’Italia si aggira intorno ai 25 miliardi.

SOTTO PRESSIONE I BUND, WEIDMANN ALL’ATTACCO CONTRO LAGARDE

“I banchieri centrali non dovrebbero cercare di ridistribuire la ricchezza attraverso la politica monetaria, in quanto non hanno gli strumenti e la legittimità per farlo”, sentenzia Jens Weidmann, presidente della Bundesbank. E il ritorno in scena dell’antagonista principale di Mario Draghi in casa Bce ha coinciso non a caso l’aumento della corsa ai rendimenti sul mercato delle obbligazioni Usa, che ha poi coinvolto l’Europa, mettendo sotto pressione il Bund tedesco.

Piazza Affari perde lo 0,74 e arretra a 24.278 con un finale in picchiata: alle 15 e 39 l’indice Ftse Mib segnava 24.490 punti.

CDP E INTESA IN EURONEXT. IL DATA CENTER SARÀ ITALIANO

Nel giorno in cui Euronext (+1,36% a Parigi) ha completato l’acquisizione di Borsa Italiana dal London Stock Exchange per un controvalore di 4.444 milioni di euro Cdp Equity e Intesa Sanpaolo entrano a far parte degli “azionisti di riferimento” del gruppo con la sottoscrizione di un private placement da 579 milioni di euro. Il principale data center di Euronext avrà sede a Ponte San Pietro, poco fuori Bergamo, nel campus di Aruba, società italiana leader nel settore.

Scende Francoforte (-0,83%), allarmata da un dato sull’occupazione peggiore del previsto in aprile.

Debole Amsterdam (-0,19%). Sono piatte Parigi e Londra. Madrid +0,25%.

LO SPREAD SALE A 111, SU ANCHE I RENDIMENTI ALL’ASTA

I rendimenti dei titoli di Stato dell’Eurozona restano in salita, con le vendite di obbligazioni spinte dai buoni indicatori sulla situazione economica che stanno emergendo dai dati macro, soprattutto negli Usa, e dalle trimestrali societarie in tutto il mondo.

Lo spread Btp/Bund, dopo aver viaggiato attorno a 107 punti ha chiuso in netto allargamento a quasi 111 punti base. Il tasso del Btp chiude a +0,8%.

Salgono i rendimenti anche sul primario. In mattinata il Tesoro ha assegnato in asta la quinta tranche del Btp a 5 anni, scadenza 01-04-2026, per l’importo massimo offerto, pari a 2,75 miliardi con un rendimento lordo dello 0,17%, in rialzo di 12 punti base. Nell’asta dei Btp a 10 anni, scadenza 01-08-2031, sono stati assegnati titoli per il massimo importo offerto, pari a 2,5 miliardi, con un rendimento lordo allo 0,88%, in rialzo di 15 punti base. Inoltre, il Tesoro ha assegnato un secondo Btp a 10 anni, scadenza 01-04-2031, per l’importo massimo offerto, pari a 2 miliardi, con un rendimento lordo allo 0,83 per cento. Infine, il Tesoro ha assegnato interamente l’importo massimo offerto per i CCTeu a 6 anni, pari a 1,25 miliardi, con un rendimento lordo a -0,06%, in rialzo di due punti.

CONTINUA LA CORSA DI MEDIASET: IN ARRIVO LA CEDOLA

Terza seduta consecutiva al rialzo su scambi sostenuti per il titolo Mediaset: +7,18% ieri. Tanta animazione suona a conferma dell’imminente pace sul fronte Vivendi che, tra l’altro, dovrebbe prevedere la distribuzione di un dividendo di 0,3 euro per azione. Vivendi si impegnerà a cedere la quota del 19,2% nel gruppo oggi detenuta attraverso la Simon fiduciaria nell’arco di cinque anni. Torna d’attualità il progetto europeo che verrà portato avanti dalla nuova sede olandese. Equita Sim ha ribadito il rating hold.

La seduta risulta ancora positiva per le banche: Intesa +0,91%; Unicredit +0,86%; Mediobanca +0,28%.

AL TOP A2A. UN 2021 IN ROSA PER STM

Maglia rosa del giovedì è stata A2a (+1,63%), seguita a ruota da Stm (+1,17%), in scia ai conti del primo trimestre oltre le attese. Anche le indicazioni sul secondo trimestre dell’anno sono meglio delle stime degli analisti.

TOD’S, DELLA VALLE APRE AL MERGER DI LVMH

Di nuovo sugli scudi Tod’s (+3%) oltrepassa di nuovo la soglia dei 40 euro. È tra i migliori di oggi. Diego Della Valle ha detto che Tod’s e LVMH stanno valutando se sia possibile “fare qualcosa insieme” dopo che il gigante francese del lusso ha aumentato la sua quota al 10%.

ATLANTIA +1,5%. PRONTA L’OFFERTA CDP, LEADER IN OPEN FIBER    

È iniziato il conto alla rovescia per la cessione di Aspi. Il consorzio formato da Cdp, Macquarie e Blackstone ha inviato ad Atlantia (+1,5%) l’offerta con “alcuni affinamenti”.

Cassa Depositi e Prestiti, intanto, si appresta a diventare il primo azionista di Open Fiber, la società della rete in fibra nata nel dicembre 2016 per portare la connessione a Internet veloce in tutta Italia. Dopo una trattativa che va avanti da mesi, l’istituto guidato da Fabrizio Palermo ha trovato la quadratura del cerchio tra l’Enel, che sta per vendere il suo 50%, e il fondo australiano Macquarie che invece è in procinto di rilevare il 40% dell’infrastruttura. Consiglio di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti ha dato il via libera a CDP Equity (CDPE) a presentare un’offerta ad Enel per l’acquisizione di una partecipazione del 10% di Open Fiber (OF). Una volta finalizzata l’operazione, CDPE potrà raggiungere la maggioranza del capitale della società.

SOTTO TIRO AMPLIFON. GIÙ SAIPEM E TENARIS

Non sono mancati alcuni scivoloni pesanti, nonostante conti positivi: Amplifon lascia sul terreno il 3,5%, nonostante abbia chiuso il primo trimestre con profitti quasi quintuplicati rispetto a un anno fa.

Continua la frana di Saipem (-5%), paralizzata in Mozambico dai problemi geopolitici.

Prende la via del ribasso anche Tenaris (-6,7%). I risultati del trimestre diffusi stanotte sono leggermente sotto le attese per quel che riguarda la redditività ma sono molto meglio in termini di utile.

STELLANTIS (-3,8%) PRIMA IN EUROPA. SOFFRE ANCHE CNH

Stellantis -3,81%. Nei primi tre mesi del 2021 Stellantis raggiunge la testa della classifica delle vendite in Europa. Mettendo insieme i dati delle auto e dei veicoli commerciali, il gruppo nato ha raggiunto una quota di mercato complessiva pari al 23,6% e ha immatricolato più di 854 mila veicoli.

Cnh Industrial -3%. La fine delle trattative con Faw su Iveco non esclude colloqui futuri per una possibile partnership. È quanto spiegato dal Chief operating officer della divisione Truck, Luca Sra. Reuters riporta che Cnh includerà il business dei veicoli per la difesa a marchio Iveco come parte dell’entità oggetto di spin-off (la cosiddetta divisione “On-Highway”), pur rimanendo una società separata.

Giù anche Pirelli: -1,9%.

SI FA IL SALONE DEL MOBILE, RIPARTE FIERA MILANO

Vola Fiera Milano (+3,6%) dopo la conferma che a settembre si terrà il Salone del mobile anche se in versione ridotta.

Bene Piaggio: +2,71% dopo i conti.

BATTERIE ALLA CARICA: SERI +60% IN APRILE

È da Guinness dei primati la performance di Seri (+5). Dal primo aprile il titolo sale del 60%: la società che opera lungo l’intera filiera degli accumulatori elettrici ha iniziato la produzione di batterie al litio nell’impianto di Teverola 1 con attese di saturazione al 50% nel 2021 della capacità produttiva dell’impianto.

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