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Piazza Affari è maglia nera d’Europa. Giù le banche ma Lapo fa il botto

Giornata difficile a Milano per i titoli bancari, nonostante lo spread rimanga in zona 280 pb: perdite pesanti per Banco Popolare (-4,4%), Ubi Banca (-3,6%) e Unicredit (-3,3%) – Male anche Fiat (-2,7%) che soffre della debolezza del comparto auto in tutto il Vecchio continente – Continua, invece, la corsa di Mediaset (+2,7%) – Debutto alla grande per Lapo

Piazza Affari è maglia nera d’Europa. Giù le banche ma Lapo fa il botto

I dati Usa del pomeriggio non sciolgono l’incertezza dei mercati. Milano amplia il calo e si porta a –1,2%. Lo spread si riporta in calo a 280 punti base. Madrid -1,04%. Cali frazionali invece per le altre piazze europee che in finale di seduta riescono ad annullare parte delle perdite: Londra -0,45%, Francoforte -0,39%, Parigi -0,62%.

L’ottimismo innescato dalle dichiarazioni del governatore della Fed di New York sulla possibilità che la Fed vada avanti nel piano di acquisti e i buoni dati in arrivo dal giappone ha lasciato infatti spazio alla prudenza in attesa dei dati macro Usa del pomeriggio. Che si sono rivelati contrastati: l’indice dei responsabili degli acquisti di Chicago a giugno cala a 52,8 punti da 58,7 del mese precedente, sotto le attese degli analisti, che scommettevano su 55. Al contrario cala ma fa meglio delle attese, l’indice di fiducia dei consumatori americani dell’Università del Michigan, che a giugno è sceso a 84,1 da 84,5 di maggio mentre gli analisti si attendevano 83.

Wall Street che, dopo un’apertura in calo, si muove debole attorno alla parità con il Dow Jones che ritraccia sotto quota 15.000. Il cambio euro dollaro è in calo dello 0,25% a 1,30 mentre il petrolio Wti scambia a 97,52 dollari al barile in rialzo dello 0,48%. Oro in leggera ripresa a 1.213 dollari l’oncia (+0,14%).

Ruzzolone di Blackberry che cede il 27% dopo i conti sotto le attese degli analisti: il gruppo ha chiuso il primo trimestre con una perdita netta a sorpresa di 67 milioni di dollari, il che significa una perdita di 13 cent per azione contro le attese degli analisti per un utile di 6 cent per azione.

Piazza Affari è trascinata al ribasso dai bancari penalizzati dall’accordo Ue sui meccanismi per i fallimenti bancari che prevedono che a pagare il conto saranno in prima battuta gli azionisti, poi gli obbligazionisti meno assicurati e infine i depositi, fatti salvi quelli sotto i centomila euro che sono garantiti da una direttiva europea. Banco popolare cede il 4,3%, Ubi il 3,67%, Unicredit il 3,38%, Mediobanca il 2,91% nonostante l’endorsment dell’Economist al nuovo corso avviato con il piano industriale presentato settimana scorsa, in sostanza meno Piazzetta Cuccia e più banca.

Fa il botto invece Lapo con la quotazione sull’Aim di Piazza Affari della sua Italia Independent che sale del 16% sopra i 30 euro per azione. Bene anche Impregilo che sale del 2,77% all’indomani della presentazione del piano industriale.

Sul Ftse Mib scende Prysmian -3,04%. Fiat cede il 2,7% in una giornata difficile per il comparto auto e Telecom Italia perde il 2,3% dopo che Kepler Cheuvreux ha ridotto il target price da 1 a 0,85 euro.

Male Rcs -7,47% nell’ultimo giorno di negoziazione in Borsa dei diritti di opzione sull’aumento di capitale. Maire Tecnimont ha lasciato sul campo il 6,54% dopo la definizione del prezzo dell’aumento iperdiluitivo da 135 milioni. Seat -5,26% dopo l’annuncio delle perdite da 1,05 miliardi nel 2012.

In controtendenza Mediaset, miglior titolo del Ftse Mib, con un rialzo del 2,7% dopo la revisione delle stime sugli utili da parte di Credit Suisse e la richiesta del Pg della Cassazione per il ricalcolo del risarcimento a Cir nell’ambito della sentenza sul Lodo Mondadori. In evidenza anche Snam +1,45%, Tod’s +1,40%, Finmeccanica +1,26% che rallenta dopo il rally sulla scia dell’accordo con i sindacati per la riorganizzazione di selex e della commessa della joint venture con Thales.

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