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Borse volatili: Piazza Affari gira in rosso. Ma Mediobanca continua a volare

A metà giornata Piazza Affari gira in rosso in un’Europa interamente caretterizzata dall’incertezza – Ma il comparto continua ad andare in controtendenza, soprattutto Mediobanca, dopo il sueccesso delle due offerte volontarie di riacquisto delle proprie obbligazioni – Frena Telecom Italia dopo il rally di ieri – Male Ferragamo e Luxottica e Tenaris

Borse volatili: Piazza Affari gira in rosso. Ma Mediobanca continua a volare

Tokyo chiude una nuova seduta in netto rialzo (+1,58%) con i volumi di scambio più alti mai registrati dalla fondazione della piazza finanziaria giapponese nel 1949 sulla scia dell’annuncio della Banca Centrale di una politica monetaria espansiva. Il resto dell’Asia è invece messo ko dai nuovi timori di un ritorno dell’influenza aviaria e delle tensioni militari nell’area per le minacce della Corea del Nord: Hong Kong -2,54%, Seul -1,64%.

Le piazze europee si muovono prudenti in territorio negativo dopo le parole del presidente della Bce Merio Draghi che ieri ha parlato di rischi al ribasso per la ripresa, pur affermando che l’Eurotower è pronta ad agire. I mercati sono in attesa dei dati americani su bilancia commerciale e variazione del salari e disoccupazione. I dati macro diffusi oggi per l’Eurozona hanno indicato per febbraio un calo delle vendite al dettaglio dello 0,3%. Milano -0,34%, Parigi -1%, Londra -1,28%, Francoforte -1,86%, nonostante gli ordini all’industria di febbraio siano saliti del 2% ben oltre le attese. Le piazze europee hanno accentuato i cali sul finale della mattinata e Milano, che era in territorio positivo, si è portata velocemente sotto la parità mentre i future sulla Borsa di New York sono negativi. Lo spread viaggia a 323 punti base.

MIGLIORA IL DEFICIT/PIL
MA VOLA LA PRESSIONE FISCALE

In Italia l’Istat ha rilevato che nel 2012 il rapporto tra indebitamento netto e Pil si è attestato al 2,9%, in miglioramento di 0,8 punti percentuali rispetto al 2011 (rivisto dal 3,8% al 3,7%), secondo la versione che non considera gli swap, ma non valida ai fini Maastricht. Includendo le operazioni sui derivati si arriva al 3%, dato valido ai fini dei parametri Ue. Nel quarto trimestre del 2012 il deficit pubblico è migliorato, con un rapporto tra indebitamento netto e Pil pari all’1,4%, in calo di 1,2 punti percentuali su base annua. Il rapporto è così quasi dimezzato. Si tratta del livello più basso, in base a confronti annui, dal quarto trimestre 2000. Ma vola la pressione fiscale e nel quarto trimestre del 2012 tocca il 52%, un valore record assoluto, con un balzo di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La media annua, sempre record, si attesta invece al 44% (+1,4 punti sull’anno precedente). Migliora l’avanzo primario, in termini di incidenza sul Pil, il saldo primario positivo è stato pari al 2,5%, in miglioramento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2011.

SALGONO LE BANCHE
AUMENTO RCS A RISCHIO

Milano, che si è mossa in controtendenza per buona parte della mattinata sulla scia delle banche e dei titoli dell’energia, è scivolata in territorio negativo. Mediobanca sale del 3,17% dopo il successo delle due offerte volontarie di riacquisto di proprie obbligazioni senior unsecured per un ammontare nominale massimo complessivo pari a 2 miliardi di euro rispetto al relativo totale in circolazione di quasi 6,7 miliardi. Banco popolare +2,32%, Bper +1,82%, Intesa +1,86%, premiata migliore banca in Italia dal mensile americano Global finance, Unicredit +1,11%. Rimane però negativo l’outloook di Fitch sulle banche italiane che rileva: l’aumento degli oneri legati al deterioramento dei crediti continuerà per tutto il 2013. Secondo l’agenzia di rating l’economia italiana comincerà a riprendersi nella seconda parte dell’anno ma ogni rinvio della ripresa indebolirà le prospettive della qualità degli asset e la redditività delle banche. Bpm in controtendenza cede l’1% sulle prese di beneficio dopo il rally di ieri.Suol Ftse Mib in luce Enel 2,21% ed Enel Green Power +2,22%.

Frena Telecom che cede l’1,38% all’indomani del rally sulle voci di una fusione con Tre Italia ma gli scambi rimangono intensi.

Rcs crolla del 5,75% sulle incertezze relative alla formazione del consorzio di garanzia guidato da Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit ed Ubi. A sollevare i dubbi è stato Il Sole 24 Ore: le banche avrebbero posto come condizione l’adesione all’operazione dell’80% del capitale, richieste che avrebbero irritato notevolmente il management di Rcs e il primo azionista Giuseppe Rotelli, titolare del 16,5% dei diritti di voto, che al momento non avrebbe ancora deciso se partecipare alla sottoscrizione.

Piccole vittorie per i piccoli risparmiatori, dopo i dolori del passato sulle più travagliate vicende finanziarie italiane: dopo le sanzioni ai vertici Mps, arrivano le multe Consob a Salvatore Ligresti, Giancarlo de Filippo e Niccolò Lucchini per manipolazione operativa sul titolo Premafin, le cui quotazioni sono state artificiosamente sostenute in borsa tra novembre 2009 e settembre 2010.

In fondo al Ftse Mib Salvatore Ferragamo -2,69%, Luxottica -1,71%, Tenaris -1,54% e Lottomatica-1,41%.

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