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Zuckerberg e la realtà virtuale: “Il meglio deve ancora venire”

La foto di Mark Zuckerberg al Mobile World Congress, mentre presentava il visore Gear VR di Samsung, ha fatto il giro del mondo: ma i commenti sono stati più di terrore che di entusiasmo…

Zuckerberg e la realtà virtuale: “Il meglio deve ancora venire”

La foto ha fatto il giro del mondo: una distesa di persone senza sguardo, con gli occhi rapiti da una maschera tecnologica, immersi in un’altra realtà mentre nel mondo reale, a pochi centimetri da loro, sta passando uno degli uomini più famosi e influenti della Terra, Mark Zuckerberg, che di realtà virtuali ne sa qualcosa.

E’ successo domenica scorsa a Barcellona durante il Mobile World Congress e tutte quelle persone hanno scoperto solo dopo, attraverso la bacheca Facebook di Zuckerberg prima e da tutti i siti del mondo poi, di essere stati a fianco dell’uomo che ha creato il social network da oltre un miliardi di iscritti. “La realtà virtuale è la piattaforma del futuro. Cambierà le nostre vite”, recitava il nome del panel organizzato da Samsung. Zuckerberg nella foto sorride: un sorriso rassicurante quasi a dire “non abbiate paura, fidatevi di me, so quel che faccio, entrate con me in questo nuovo mondo”.

Invece quella foto, quel sorriso, quei volti senza occhi, sono diventati un boomerang per Mr Facebook: 8.500 commenti sotto l’immagine più quelli, incalcolabili, sulle bacheche personali, sugli altri social, sui blog e sui siti di news. La maggior parte dei quali terrorizzati da quello che hanno appena visto. Quell’immagine è diventata allegoria di un futuro che nessuno vuole: un futuro in cui la massa è relegata dietro a uno schermo in mondi virtuali. E sorridenti burattinai, gli unici a volto scoperto, si aggirano invisibili tra loro.

Troppo apocalittico? Può essere. Però quella foto non può non evocare scenari alla Matrix. O lo spot orwelliano di Apple per il lancio del Mac nel 1984. O ancora gli obesi crocieristi spaziali del Wall-E della Pixar. E gli esempi di futuri distopici potrebbero continuare, dal serial britannico Black Mirror al romanzo Player One di Ernest Cline (diventerà un film di Spielberg) in cui la realtà virtuale ha fatto collassare la società che conosciamo oggi.

L’oggetto presentato sul palco di Barcellona era il visore Gear VR di Samsung, realizzato dall’azienda coreana in collaborazione con Facebook (è lo stesso che la sera prima era stato indossato dai giocatori della Sampdoria prima della partita contro l’Inter): “Siamo entrati in un’epoca in cui ognuno avrà il potere di condividere le sue esperienze così come le ha vissute”, ha commentato il Ceo di Facebook. “VR sarà la nuova piattaforma social dove condividere queste sensazioni, questi filmati che daranno l’impressione di essere lì con chi li ha girati. Samsung ha il miglior hardware mobile e Facebook il miglior software con Oculus”. Proprio Oculus infatti, il marchio che è “dietro” il Gear VR di Samsung e il visore ancora in via di sviluppo Oculus Rift, è stata acquistata da Facebook nel 2014 per 2 miliardi di dollari.

“Facebook possiede una nuova tecnologia di streaming dinamico che permetterà di migliorare notevolmente la qualità delle immagini del video di presentazione che avete visto questa sera. E nelle prossime settimane la trasmetterà a Gear VR di Samsung”. Per Zuckerberg sarà decisiva, insomma, l’unione tra l’OLED screen prodotto in larga scala da Samsung e la tecnologia in possesso di Facebook. “Abbiamo già creato inoltre una nuova generazione di app per la realtà virtuale – spiega Zuckerberg – per costruire la migliore esperienza di VR al mondo. Siamo orgogliosi di lavorare insieme a Samsung, il meglio deve ancora venire”. Il meglio, o il peggio?

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