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Yellen lascia i tassi invariati ma cambia linguaggio: nel 2015 la Fed sarà “paziente”

Tassi fermi allo 0-0,25% – La Fed ritiene di ”poter essere paziente nell’iniziare a normalizzare la politica monetaria” – Stime su disoccupazione riviste al ribasso – Inflazione all’1%

Yellen lascia i tassi invariati ma cambia linguaggio: nel 2015 la Fed sarà “paziente”

La Federal Reserve lascia invariato il costo del denaro e cambia linguaggio. Nel suo comunicato compare infatti il termine “paziente”. La Fed afferma infatti di ”poter essere paziente nell’iniziare a normalizzare la politica monetaria” e di ritenere questa guidance coerente con la sua precedente affermazione per cui è appropriato mantenere i tassi tra lo 0 e lo 0,25% per un considerevole periodo di tempo. Per alcuni si tratta di un abbandono di fatto della previsione di mantenere bassi tassi di interesse a lungo e di un forte segnale per un aumento dei tassi per la metà del 2015. Tutti i governatori della Fed prevedono un aumento nel 2015.

La banca centrale conferma di monitorare attentamente l’evoluzione dell’economia legando, come al solito, l’intervento ai dati macroeconomici che emergeranno nei prossimi mesi. “Se le informazioni – dice – indicheranno progressi più veloci verso gli obiettivi dell’occupazione e dell’inflazione, un aumento dei tassi potrebbe avvenire prima del previsto. Al contrario, se i progressi saranno più lenti, l’aumento potrebbe avvenire più tardi di quanto previsto”.

”Le informazioni ricevute da ottobre – rileva la Fed – suggeriscono che l’attività economica si sta espandendo a un tasso moderato. Le condizioni del mercato del lavoro sono ulteriormente migliorate” e i ”rischi all’outlook per l’attività economica e il mercato del lavoro sono quasi bilanciati”. L’inflazione è prevista in aumento graduale verso il 2% con  il mercato del lavoro migliorerà e gli effetti transitori dei bassi prezzi dell’energia che si dissiperanno. Tuttavia i prezzi al consumo  per ora si mantengono al di sotto di tale obiettivo con le stime 2015 sono state riviste al ribasso all’1% dall’1,6% di settembre. La banca centrale ha mantenuto invariate le stime di crescita del Paese nel 2105 al 2,5-3% ma le attese per il tasso di disoccupazione sono state riviste al ribasso, al 5,2-5,3% dal 5,4-5,6%.

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