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Wall Street scala quota 26.000. Goldman Sachs e Bofa scontano il Tax Bill

Mentre Wall Street insegue nuovi record trainata dai dati positivi sulla produzione industriale Usa a dicembre, Goldman Sachs registra il primo trimestre in rosso dal 2011. Bank of America ha ridotto l’utile di quasi il 50%. Le due banche Usa prevedono però ricadute positive dalla nuova disciplina fiscale nel lungo termine

Le banche Usa fanno i conti con il Tax Bill voluto da Donald Trump.E l’attenzione è focalizzata sulle trimestrali di fine 2017. Goldman Sachs e Bank of America, anche se penalizzate dagli oneri straordinari della riforma fiscale, hanno battuto le stime e prevedono, per il più lungo termine, ricadute positive grazie all’abbassamento dell’aliquota corporate dal 35% al 21%. L’andamento delle due banche Usa ha risentito dell’impatto del Tax Bill nonostante l’apertura positiva per Wall Street a caccia di nuovi record oltre quota 26.000 punti dopo i dati positivi sulla produzione industriale americana salita dello 0,9% in dicembre, oltre le attese degli analisti.

Goldman Sachs, nel quarto trimestre 2017, ha chiuso per la prima volta dal 2011 i dati trimestrali. Il Q4 ha riportato una perdita netta di 2,1 miliardi di dollari, a fronte di un utile netto di 2,2 miliardi di dollari nello stesso periodo del 2016. Il risultato sconta la contabilizzazione di un onere one-off da 4,4 miliardi legato alla riforma fiscale approvata prima di Natale. Al netto di suddetto onere, la banca avrebbe riportato un risultato positivo di 2,3 miliardi di dollari (+4,5% a/a), corrispondenti a 5,68 dollari per azione (4,91 dollari per azione le stime degli analisti). I ricavi netti sono diminuiti del 4,9% a 7,8 miliardi di dollari. Il Cet1 si è attestato a 14,5 per cento. Il titolo ha risentito in Borsa dove quota 252,76 dollari (-2,21%) alle 18.54 italiane.A preoccupare gli investitori è stato anche il calo dei profitti sulle obbligazioni (-50%).

Bank of America, nel quarto trimestre 2017, ha registrato un utile netto di 2,4 miliardi di dollari, in contrazione del 46,7% rispetto allo stesso periodo del 2016. Sul risultato ha impattato la contabilizzazione di un onere one-off da 2,9 miliardi legato alla riforma fiscale approvata prima di Natale. Al netto di tale onere, la banca avrebbe realizzato un risultato positivo di 5,3 miliardi (+17,8% a/a), corrispondenti a 0,20 dollari per azione (0,44 dollari per azione le stime degli analisti). I ricavi netti sono aumentati del 2% a 20,4 miliardi di dollari rispetto al quarto trimestre 2016. Il titolo quota 31,00 dollari (-0,77%) alle 18,54 italiane.

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