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Volkswagen ammette: “Dieselgate” anche in Europa

Oltre mezzo milione di Seat sarebbero dotate del software per alterare le emissioni – Da domani la casa tedesca farà i nomi dei responsabili dei test anti-smog truccati – Intanto, si fa strada l’ipotesi di una class action mondiale da 50 miliardi di dollari.

Volkswagen ammette: “Dieselgate” anche in Europa

Lo scandalo Volkswagen non riguarda solo gli Stati Uniti, ma anche l’Europa. Lo ha ammesso, secondo quanto fa sapere il ministero dei Trasporti della Germania, la stessa casa automobilistica tedesca. Secondo El Pais, inoltre, più di mezzo milione di Seat – controllata spagnola di Volkswagen – sono equipaggiate con il propulsore in grado di alterare le emissioni di gas di scarico. Secondo il quotidiano negli ultimi sei anni il marchio iberico ha venduto quasi 2 milioni di veicoli, di cui 378.586 nel 2014.

Da domani Volkswagen farà i nomi dei responsabili dei test anti-smog truccati sulle auto diesel. Lo sostengono due fonti della compagnia, secondo le quali il consiglio di supervisione dell’azienda tedesca non si limiterà ad annunciare il successore dell’ad Martin Winterkorn (che si è dimesso ieri e riceverà una liquidazione da 28,6 milioni di euro, stando a quanto riferisce Bloomberg) ma inizierà anche a rivelare chi sono i responsabili della manipolazione tecnologica che ha infangato la reputazione del colosso dell’auto. 

Intanto, si fa strada l’ipotesi di una class action mondiale da 50 miliardi di dollari contro Volkswagen. L’idea è di Emily Maxwell, avvocato californiano esperto nella tutela dei consumatori. In America sono già 25 le class action avanzate da proprietari e concessionari, che chiedono risarcimenti per lo scandalo delle centraline diesel truccate. Le auto, nel mercato statunitense, sono inutilizzabili a causa delle severe norme in vigore.

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