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Visco porta la finanza a scuola: “L’economia aiuta a vivere”

Il Governatore della Banca d’Italia, in un incontro al liceo Tasso di Roma, ha tenuto una lezione sui rudimenti della finanza, insistendo sulla necessità di affiancare lo studio dell’economia a quello delle materie più tradizionali – “L’obiettivo è quello di ridurre i livelli di analfabetismo funzionale e dotarci degli strumenti per difenderci dai rischi”.

Una buona educazione alla finanza aiuta a vivere meglio. E’ questo il punto di vista di “Globalizzazione ed educazione finanziaria“, la conferenza tenuta al liceo Torquato Tasso di Roma da Paolo Mieli ed Ignazio Visco, ex studenti dell’istituto, insieme al promotore di Orizzonti Tv Paolo Grignaschi e a Davide Faraone, sottosegretario al ministero dell’Istruzione.

Un incontro nato, come detto, dalla volontà di promuovere e istituzionalizzare lo sbarco di queste “materie non tradizionali” all’interno dei percorsi didattici degli studenti italiani, applicando, quando possibili, le lenti dell’economia anche allo studio della letteratura, della storia e della filosofia, materie impregnate e indirizzate nel corso degli anni dalle necessità economiche del loro tempo.

Per Ignazio Visco “la conoscenza delle dinamiche dell’economia è necessaria per comprendere il presente e per guardare al futuro, investendo nella conoscenza e diffidando dei luoghi comuni”. 

Il Governatore della Banca d’Italia ha proposto agli studenti una lezione sui concetti fondamentali della finanza, a partire dalla Globalizzazione, che, dalla caduta del Muro di Berlino in poi, ha cambiato radicalmente il mondo, allargandone a dismisura i confini, insieme alle innovazioni tecnologiche.

Un cambiamento che, secondo Visco, ha avuto anche molti effetti positivi come è facile verificare guardando i dati demografici: dal 1990 al 2015 la popolazione mondiale è aumentata di oltre due miliardi, mentre il numero delle persone che vivono in condizioni di povertà assoluta è passato da due miliardi a 700 milioni. Inoltre, la riduzione del gap tra i paesi emergenti e quelli più ricchi sta avvicinando i primi al cosiddetto Catching Up, anche se bisogna fare grande attenzione “non solo alla redistribuzione del reddito, ma anche a come far sì che ci siano posti di lavoro retribuiti”.

Il Governatore della Banca d’Italia, poi, si è concentrato su alcuni comportamenti viziosi della finanza, come quelli che hanno condotto alla crisi globale, nata negli Stati Uniti e propagatasi nel resto del mondo, comportamenti viziosi che, però, non possono mettere in dubbio l’utilità e la moralità di un intero sistema, che ha bisogno di maggiori regole per evitare il ripercorrersi di certi rischi.

Dopo una breve lezione sugli strumenti finanziari (circolante, azioni, obbligazioni) e sui rischi e i benefici della consulenza finanziaria, Visco ha fatto il punto sulle iniziative di Banca d’Italia per la promozione dell’educazione finanziaria, che negli ultimi anni hanno registrato una continua crescita e che sono arrivate, nel 2015, a circa 2.800 scuole e 64mila studenti, con l’obiettivo dichiarato di ridurre gli altissimi livelli di analfabetismo funzionale nel nostro paese, e per dotarci, sin da giovani, degli strumenti necessari per capire il mondo in cui viviamo e difenderci dai rischi.

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