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Viaggiare nei Balcani senza imprevisti

Se volete fare un viaggio diverso pensate anche ai Balcani. Qui potrete trovare diverse indicazioni. Come muoversi in questi paesi, come comportarsi, di quali documenti fornirsi e come godersi questi luoghi e queste persone fantastiche.

Viaggiare nei Balcani senza imprevisti

State pensando di fare una vacanza diversa dal solito, che possa darvi emozioni inaspettate? Perché non guardare ai Balcani, con le loro contraddizioni, la loro semplicità ma anche con luoghi e avventure che non ti aspetteresti. Chi però ama l’organizzazione e i programmi ben definiti dovrà avere molta pazienza, perché gli spostamenti nei Balcani possono durare davvero molto tempo e soprattutto non sono sempre programmabili come vorreste.

 Vi servirà dunque una buona dose di spirito di adattamento, soprattutto quando vi muovete. Dobbiamo premettere che molti di questi paesi non hanno trasporti su rotaia. E anche le (poche) ferrovie ci costringeranno a tempidi percorrenza simili a quelli del pullman, se non altro per le numerose fermate previste nelle poche tratte a disposizione dei viaggiatori. Scordatevi dunque i treni ad alta velocità.

In tutti i casi in cui non sarà possibile prenotare in anticipo i biglietti per i mezzi di trasporto, il che avverrà spesso, bisognerà affidarsi alle persone del luogo per le indicazioni (anche quelle indispensabili) sulle fermate dei pullman. Ecco dunque una serie di consigli per cavarsela al meglio.

Prima avvertenza: se si sta affrontando un viaggio a tappe e si hanno degli alberghi prenotati in anticipo, la prima cosa da fare appena arrivati in loco è di informarsi sugli autobus in partenza per la prossima destinazione, perché probabilmente non partiranno dal luogo in cui siete arrivati, e gli orari di partenza non li troverete su nessun sito internet, specialmente se vi trovate in città non troppo grandi.

Un viaggio, un’avventura

I viaggi che andrete ad affrontare in pullman saranno soggetti a molte varianti. Percorsi di 100 chilometri possono durare anche 3 ore, per diverse ragioni: le strade, prima di tutto, spesso dall’asfalto rudimentale (se non del tutto assente) e quasi sempre piuttosto intricate nel loro tormentato percorso lungo villaggi, colline, tornanti, parchi naturali. In cambio avrete una sequenza di paesaggi molto belli, inframezzati da apprezzabili segni di volenterosa benevolenza per viaggiatori e turisti, come testimoniano i rudimentali ma ben attrezzati “autogrill” locali (vedi foto).

Dobbiamo dire che per quanto questi viaggi possano essere lunghi e richiedano spesso molta pazienza, gli autisti conoscono tutti i tragitti a memoria e avranno percorso quelle strade centinaia di volte, quindi dal punto di vista della sicurezza nonostante le apparenze si può stare relativamente tranquilli.

In ogni caso è bene non programmare spostamenti da una tappa all’altra che superino i 150 km giornalieri, altrimenti rischiereste di veder volare via le giornate seduti nel pullman, senza contare che spesso non ci sono collegamenti che vadano direttamente così lontano e quindi dovreste comunque fermarvi per un cambio di Pullman.

Frontiere al rallentatore

Altri fattori che contribuiranno a rendere i viaggi così lunghi saranno le frontiere. Incapperete spesso in lunghe file ai confini, per uscire e subito dopo entrare, da un paese all’altro. I confini dei Balcani infatti si intrecciano in modo serrato, potrà capitare infatti anche di uscire da un paese, entrare in un altro e ripetere nuovamente passaggio per arrivare a destinazione, 4 differenti controlli da affrontare dunque. Un percorso che a volte viene fatto sia per mancanza di numerose arterie stradali, sia per cercar di accorciare i tempi di percorrenza, che comunque si allungano immancabilmente al passaggio di ogni frontiera.

I controlli vengono effettuati minuziosamente, mezzo per mezzo, documento per documento e sempre con un po’ di sospetto, retaggio dei vecchi regimi. Portate dunque sempre con voi i documenti di identità perché verranno raccolti dall’autista ad ogni frontiera e messi nelle mani della polizia per i controlli.

Dall’altro lato queste lunghe attese sono sempre state un’ottima occasione per fare amicizie, scambiare impressioni, consigli e contatti con gli altri viaggiatori, e se siete fortunati da avere come compagni di viaggio anche persone della zona, non esitate a chiedere storie e segreti di questi luoghi, pieni di curiosità, anche per la loro troppo spesso drammatica storia.

Mezzi piccoli e vecchi, ma sicuri

Altro capitolo va aperto per i mezzi di trasporto in se che sono più o meno regolari pullman da Turismo in Croazia, ed alle volte anche in Montenegro e Bosnia, ma il discorso cambia specialmente per quanto riguarda l’Albania. Ragione di lunga durata del viaggio infatti, oltre le strade tortuose e le file alle dogane possono essere i mezzi di trasporto. Non sempre sono di prim’ordine, ma abbastanza sicuri per portare tutti a destinazione. Difficilmente troverete dei terminal per arrivo e partenze dei Pullman, neanche nelle città più grandi come Shkodra e Tirana.

 Dovrete quindi come detto in precedenza chiedere indicazioni alla gente del posto. Non cercate comunque grandi pullman perché i mezzi sono per lo più piccoli pullmini in grado di trasportare al massimo una ventina di persone, che però possono diventare 23-24 con qualche seduta di fortuna (vedere foto).

Il motivo per cui vengono usati questi piccoli pulmini è legato al fatto che i grandi pullman turismo, che di solito siamo abituati a vedere, non potrebbero affrontare i stretti tornanti, le piccole strade nelle regioni collinari e i percorsi nei parchi naturali. In compenso i costi del biglietto sono molto bassi: si va da i 2 ai 6 euro per i viaggi più lunghi.

I consigli su documenti, acqua e alloggi

Per quanto riguarda documenti e visti, nonostante i paesi Balcani non facciano parte dell’area Schengen, non è richiesto obbligatoriamente il passaporto, per i cittadini UE, e neanche alcun tipo di visto. Non è però così per il Kosovo, per il particolare status del paese, sotto il controllo delle Nazioni Unite.

 L’acqua corrente nella maggior parte delle città viene dichiarata potabile dalle autorità, ma di fatto nessuno la beve, quindi è altamente sconsigliato farne uso per dissetarsi, a meno che non vi troviate nei parchi naturali dell’Albania, dove l’acqua sgorga fresca nelle fontane, direttamente dalle sorgenti naturali (come si intravede nella foto del folkloristico “autogrill”).

Per i pernottamenti invece è bene farsi aiutare dalla tecnologia. Tutti gli ostelli e alberghi infatti sono reperibili su booking, anche se le prenotazioni e tutto quello gira intorno all’albergo, ostello o b&b che sia, sono spesso gestiti esclusivamente da un cellulare. E’ sempre meglio prenotare in anticipo anche perché spesso questi alloggi non sono facilmente individuabili o perché nascosti o perché sembreranno tutto tranne che una struttura alberghiera (vedi foto).

Per quanto riguarda la rete telefonica, la copertura del segnale non è sempre delle migliori. In Croazia è abbastanza regolare, ma per quanto riguarda il resto dei Balcani, tranne che per le grandi capitali, il segnale è spesso assente (soprattutto nei parchi naturali Albanesi) o molto debole. Riguardo al 4G c’è un timido approccio a Tirana.

Perché vale la pena

Ci sono dunque ottimi motivi per intraprendere questi viaggi. Nonostante qualche peripezia sono sempre accompagnati da molto folklore, simpatia e gradevoli conversazioni, rendendoli meno faticosi e più divertenti di quello che sembrano offrirci infrastrutture e servizi un po’ rudimentali. E’ invece una grande opportunità per venire a contatto con le abitudini e le culture della popolazione locale, ben allenata ad usare mezzi di trasporto datati ma comunque efficaci per gli spostamenti quotidiani. Con ottime opportunità per cogliere sfumature e storie caratteristiche dei luoghi che stiamo visitando. Non mancano, tra l’altro, le occasioni di condivisione di cibo e bevande durante i tragitti.

Un viaggio-vacanza di questo tipo non sarà il massimo della comodità, ma se armati di un po’ di sana pazienza, è sicuramente un’esperienza da fare.

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