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Veneto Banca e Pop Vicenza a Intesa: lo Stato impegnerà 17 miliardi

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che permette a Intesa Sanpaolo di rilevare subito gli asset sani delle banche venete senza passare dal bail-in e scorporando gli Npl che verranno raggruppati in una bad bank a carico del Tesoro che mobiliterà in tutto 17 miliardi di euro anche per rifinanziare il Fondo esuberi (ce ne saranno 4 mila) e assicurare la patrimonializzazione necessaria a Intesa per l’operazione

Veneto Banca e Pop Vicenza a Intesa: lo Stato impegnerà 17 miliardi

Gli sportelli e filiali della Banca Popolare di Vicenza e della Veneto Banca riaprono lunedì mattina sotto l’insegna di Intesa Sanpaolo, che ne rileva subito gli asset sani al costo simbolico di 1 euro. Il decreto che dà effetto immediato all’operazione di salvataggio delle due banche venete attraverso il cosiddetto “fallimento ordinato” è stato approvato nel pomeriggio di domenica da un velocissimo Consiglio dei Ministri (20 minuti in tutto) che ha così coronato un doppio accordo: quello con la Commissione europea e quello con la Banca guidata da Carlo Messina.

Lo Stato, come ha spiegato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, si farà carico dei crediti incagliati delle due banche venete attraverso la costituzione di una bad bank, che ne raggrupperà gli Npl sul modello già sperimentato per le banche dell’Italia centrale (Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Carife), finite precedentemente in risoluzione. Ma, secondo gli accordi con Intesa, lo Stato dovrà anche rifinanziare il Fondo esuberi, considerando che nelle banche venete ci sono 4 mila lavoratori eccedenti che verranno accompagnati verso esodi e pre-pensionamenti volontari. Queste due operazioni costano inizialmente allo Stato 12 miliardi, che salgono a 17 miliardi perché il Tesoro garantirà a Intesa i necessari livelli di capitalizzazione e patrimonializzazione per realizzare l’operazione di acquisizione-salvataggio che richiedono circa 5 miliardi di euro. Nel tempo però lo Stato, vendendo Npl delle banche venete, spera di recuperare almeno una parte delle risorse impegnate

L’operazione costerà invece cara agli azionisti della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca – cioè principalmente al Fondo Atlante – che si vedranno azzerare i titoli, così come succederà agli obbligazionisti subordinati. Salvi invece i depositanti, i correntisti e i detentori di bond ordinari delle due banche.

Con il salvataggio delle due banche venete si chiude così un capitolo che ha a lungo seminato incertezza nel sistema finanziario e che permette ora di andare in settimana anche alla soluzione del caso Mps, perché il Fondo Atlante, liberato dalle incombenze in Veneto, avrà più risorse a disposizione per rilevare gli Npl della banca senese.

Malgrado l’operazione sulle banche venete sia da considerarsi il male minore, è fin da ora da mettere nel conto l’inasprirsi delle polemiche politiche, di sapore elettoralistico, che la Lega e il Movimento 5 Stelle, facendo confusione tra banchieri e banche (che sono fatte non solo da azionisti ma da dipendenti, risparmiatori e clienti rappresentati da imprese e famiglie), non mancheranno di alimentare. Ma, definendo l’operazione di salvataggio “importante, urgente e necessaria”, il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha fatto appello al Parlamento perché comprenda le ragioni e approvi rapidamente il provvedimento.

Anche perché, ha sottolineato un comunicato di Intesa Sanpaolo, il contratto di cessione delle attività sane di Popolare Vicenza e Veneto Banca “include una clausola risolutiva, che prevede l’inefficacia del contratto e la retrocessione alle banche in liquidazione coatta amministrativa del perimetro oggetto di acquisizione, in particolare nel caso in cui il Decreto Legge non fosse convertito in legge, ovvero fosse convertito con modifiche e/o integrazioni tali da rendere più onerosa per Intesa Sanpaolo l’operazione, e non fosse pienamente in vigore entro i termini di legge”: E’ quanto si legge in un comunicato di Intesa SanPaolo in merito al via libera del consiglio dei ministri al decreto per il salvataggio delle banche venete.

(aggiornato il 26 giugno alle 12,16)

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