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Università, Trump: stretta sui visti per gli studenti stranieri e sui social media. E a Harvard taglia altri 100 milioni di fondi

Trump sfida Harvard e le altre Università Usa: un memo firmato dal Segretario Marco Rubio contiene nuove restrizioni nei confronti degli studenti stranieri tra cui lo stop dei fondi e il controllo dei social media.

Università, Trump: stretta sui visti per gli studenti stranieri e sui social media. E a Harvard taglia altri 100 milioni di fondi

Stretta dell’amministrazione Trump sulle università americane. Il presidente Usa ha ordinato lo stop ai visti per gli studenti stranieri. Ma il giro di vite torna a colpire anche Harvard. Sono infatti stati tagliati gli ultimi contratti federali per un valore pari a 100 milioni di dollari.

Trump, stretta sui visti per gli studenti stranieri e i social media

Si inasprisce la tensione tra Trump e il mondo accademico degli Stati Uniti. L’amministrazione a stelle e strisce ha chiesto formalmente alle ambasciate e ai consolati statunitensi di sospendere i colloqui con gli studenti che richiedono i visti per i programmi di studio presso le università americane. 

Nello stesso frangente, è stato pubblicato un memo firmato dal Segretario di Stato Marco Rubio, per primo raccontato da Politico, dove viene comunicata la volontà di tracciare le recenti attività dei richiedenti di visti su piattaforme come Facebook e Instagram. L’obiettivo sembra chiaro: controllare i profili sui social media di futuri studenti per valutare se è stato pubblicato materiale che potrebbe essere considerato riconducibile ad attività pericolose.

Harvard, nuovi tagli: Trump cancella 100 milioni di fondi federali

L’amministrazione Usa ha comunicato l’intenzione di sospendere contratti federali per 100 milioni di dollari. Tagli che si aggiungono ai 3,2 miliardi tra sovvenzioni e contratti già congelati nelle settimane precedenti.

La Casa Bianca avrebbe inviato una lettera alle agenzie federali incaricandole di “trovare fornitori alternativi” a cui affidare in futuro questi fondi. I tagli pianificati, descritti in una bozza della lettera ottenuta dal New York Times, rappresentano quella che un funzionario dell’amministrazione ha definito la rottura completa del duraturo rapporto commerciale del governo con Harvard.

“La lettera è l’ultimo esempio della determinazione dell’amministrazione Trump a mettere in ginocchio Harvard – probabilmente l’università più elitaria e culturalmente dominante del Paese – minandone la solidità finanziaria e l’influenza globale”, scrive il Nyt.

Nel frattempo, gli studenti dell’ateneo continuano a protestare al grido di “Trump traditore” e il Giappone ne approfitta per sollecitare le proprie università a valutare seriamente l’ipotesi di accogliere e ospitare i “cacciati” dal tycoon. In tutto ciò, è arrivata anche rapida la smentita di Melania Trump, la quale nega che dietro la crociata del marito contro Harvard ci sarebbe il rifiuto dell’università di accettare il figlio Barron (rumors ipotizzati dal Palm Beach Post). Barron Trump, 19 anni, ha appena concluso il suo primo anno alla Stern School of Business della New York University e dovrebbe laurearsi nel 2028.

Trump e le università: dalle manifestazioni alle accuse di antisemitismo

I rapporti tra Trump e le università statunitensi hanno iniziato ad incrinarsi quando il presidente Trump ha accusato gli atenei, e soprattutto Harvard, di favorire la formazione e la crescita di un ambiente antisemita, permettendo agli studenti di organizzare manifestazioni contro la guerra a Gaza.

Lo scorso 16 aprile, Kristi Noem, segretaria del Dipartimento di Sicurezza Interna, ha inviato una lettera indirizzata a Maureen Martin, direttrice dell’ufficio di immigrazione di Harvard, chiedendo all’università di fornire informazioni sugli studenti stranieri detentori di visto coinvolti in operazioni definite “pericolose” e ricordando all’ateneo che questi ultimi devono attenersi a tutte le regolazioni governative per potere ottenere il visto come Student and Exchange Visitor Program (SEVP), pena l’annullamento.

Il conflitto con Trump costa caro alle università Usa

Sin dall’inizio, Trump ha minacciato di sospendere i fondi erogati alle Università che si sono rifiutati di fornire informazioni sugli studenti coinvolti nelle manifestazioni. E si tratta di cifre importanti, in grado di infliggere un colpo fortissimo alle università e alle loro casse. Solo stop al programma di accoglimento di studenti internazionali, secondo il Wall Street Journal, farebbe perdere alle università una somma che si aggira intorno a più di 40 miliardi di dollari provenienti dalle tasse pagate dal milione di studenti iscritti alle università americane attualmente. Una cifra a cui vanno aggiunti i diversi tagli di fondi federali stabiliti da Trump.

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