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Unipol, utili più che triplicati nel semestre

A metà anno il gruppo fa segnare un guadagno di 57 milioni di euro contro la perdita di 27 dello stesso periodo del 2010 – Senza considerare l’impatto delle nuove aliquote Irap previsto dalla manovra finanziaria, il risultato è positivo per 76 milioni.

Unipol, utili più che triplicati nel semestre

Utile netto più che triplicato per Unipol. Il gruppo ha chiuso il primo semestre guadagnando 57 milioni di euro, mentre nello stesso periodo del 2010 si era registrata una perdita di 26 milioni. Su questo risultato, che non include l’apporto di Bnl Vita per 8 milioni, incide per 19 milioni l’effetto della maggiorazione delle aliquote Irap per banche, assicurazioni e finanziarie previsto dalla manovra del governo.

Senza considerare queste maggiori imposte il risultato è positivo per 76 milioni. Unipol stima che l’aumento dell’Irap avrà un impatto di circa 25 milioni sui conti sia del 2011 che del 2012, “riducendo di conseguenza da 250 a 225 milioni di euro l`utile netto consolidato atteso dal piano industriale nel 2012”, si legge in una nota del gruppo. Quanto alla gestione industriale assicurativa, “prosegue in linea con gli obiettivi del piano. Ad oggi tuttavia è difficile prevedere l`evoluzione dei mercati finanziari nella seconda parte dell`anno ed i relativi effetti economico-patrimoniali”. Positivi risultati nel ramo Danni: ritorno ad una marginalità tecnica positiva con un combined ratio a 99% (103,5% nel primo semestre 2010, 102,1% alla fine 2010) e raccolta premi in crescita del 6% (+1,9% a perimetro omogeneo) .

”Proseguiamo con determinazione nell’attuazione delle rigorose azioni definite nel Piano Industriale – ha commentato l’amministratore delegato di Unipol, Carlo Cimbri – la cui efficacia ha consentito di riportare il gruppo ad una marginalità tecnica positiva nel suo core business assicurativo già in questo semestre. Monitoriamo con attenzione il contesto di forte instabilità dei mercati finanziari e di tensioni suidebiti sovrani ed in particolare sui titoli dello Stato italiano, attualmente soggetti a dinamiche fortemente caratterizzate da contenuti speculativi e da sfiducia contingente che valutiamo non corrispondenti alle effettive potenzialità dell’economia italiana”.

Il patrimonio netto del gruppo ammonta al 30 giugno a 3.737 milioni di euro (3.648 milioni di euro al 31 dicembre 2010). L’indice di copertura del margine di solvibilità al 30 giugno 2011 è pari a circa 1,3 volte i requisiti regolamentari, in linea con il dato di fine 2010, valore che sale a circa 1,4 volte considerando gli effetti della “prospettata dismissione della partecipazione in Bnl Vita”.

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