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Unicredit sale al 20% della greca Alpha Bank e punta al 30%. E sul Golden power su Banco Bpm Giorgetti promette risposte

Unicredit ha comprato il 9,7% di Alpha Bank, la seconda maggior banca greca. Giorgetti in Senato: “Daremo risposte sul Golden power, Mef e Chigi allineati”. Tajani si dice favorevole ad allentare i paletti: “Non c’è alcuna questione di interesse nazionale”

Unicredit sale al 20% della greca Alpha Bank e punta al 30%. E sul Golden power su Banco Bpm Giorgetti promette risposte

In attesa delle decisioni dei Tribunali su Banco Bpm in Italia e dell’avvio di colloqui con il nuovo Governo su Commerzbank in Germania, Unicredit torna a infiammare il risiko europeo e lo fa, stavolta, puntando sulla Grecia. La banca guidata da Andrea Orcel ha infatti raddoppiato al 20% la sua partecipazione in Alpha Bank con l’obiettivo di arrivare al 29,9%. 

Unicredit si muove in Grecia e compra il 9,7% di Alpha

Andrea Orcel non ha intenzione di starsene con le mani in mano. Aspettare senza far nulla non sembra proprio nel suo stile. E dunque, dopo aver scalato Commerzbank, arrivando quasi al 30%, dopo aver lanciato una (travagliata) Ops su Banco Bpm e aver comprato il 6,7% delle Generali, annuncia oggi la sottoscrizione “con primarie banche di investimento”, recita la nota della banca, di strumenti finanziari relativi a una partecipazione del 9,7% in Alpha Services and Holdings, la seconda maggior banca greca, a un prezzo che incorpora uno sconto rispetto al precedente prezzo di chiusura delle azioni (pari a 2,79 euro per azione). “Il regolamento fisico dei nuovi strumenti finanziari potrà avvenire solo dopo l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni”, precisa Piazza Gae Aulenti.

Ebbene, considerando che Unicredit ha già in mano il 9,6% di Alpha, con lo shopping annunciato oggi, la banca guidata da Orcel sale a circa il 20% dell’istituto greco, una quota che le consentirà di “consolidare con il metodo del patrimonio netto e quindi di riflettere meglio il contributo positivo della partnership strategica”, si legge in una nota. Non solo: Unicredit presenterà le necessarie richieste per l’acquisizione di una partecipazione in Alpha superiore al 10% e fino al 29,9%.

L’istituto milanese aveva avviato la sua collaborazione con Alpha nel 2023, annunciando una partnership strategica che prevedeva, tra le altre cose, la fusione delle rispettive banche in Romania (completata a novembre) e la creazione di una joint venture nel settore dei prodotti di investimento assicurativo e pensionistici, con l’istituto italiano che deteneva una quota del 51% in AlphaLife.

L’impatto dell’operazione Alpha Bank

Secondo i calcoli di Unicredit, l’operazione – che sarà completata entro la fine del 2025 – genererà un utile netto aggiuntivo di circa 180 milioni di euro all’anno, che la banca restituirà ai propri azionisti in linea con la propria politica di distribuzione.

In base a quanto previsto, l’affare avrà un impatto di circa 40 punti base sul rapporto Cet1 di Unicredit, con un ritorno dell’investimento di circa il 16% (circa il 19% se calcolato al momento dell’investimento iniziale), e dunque sopra quel 15% che si dice sia la soglia base sotto la quale Orcel “rifiuta di muoversi”. Piazza Gae Aulenti prevede inoltre che il ritorno migliorerà grazie alle iniziative che si stanno portando avanti nell’ambito della partnership. 

“Questo passo rafforza la nostra partnership di successo con Alpha, che ha già fornito un valore ben superiore alle aspettative – ha commentato il Ceo Andrea Orcel – E c’è ancora molto da fare. Abbiamo fiducia nella leadership di Alpha, nella sua strategia e nella traiettoria di crescita della Grecia. Nel corso di questa partnership, il nostro impegno con il governo greco e le principali istituzioni è stato estremamente positivo. Il loro approccio e il loro sostegno hanno contribuito in modo significativo al successo della partnership e a questo ulteriore investimento”.

E In Italia Giorgetti promette risposte sul Golden power

La “mossa greca” di Unicredit, arriva mentre in Italia Unicredit sta affrontando diverse difficoltà nell’ambito dell’ops su Banco Bpm. Martedì, parlando al Consiglio Nazionale della Fabi, Orcel ha spiegato che quella su Piazza Meda “è un’operazione valida industrialmente e strategicamente, però si scontra con visioni diverse che la rendono de facto non economica”, ha detto, riferendosi alle prescrizioni imposte dal governo tramite il Golden power. Non solo: mentre si attende il parere delle Autorità comunitarie, sia Banco Bpm che Unicredit hanno presentato ricorso al Tar: la prima sulla delibera Consob che sospende l’offerta per 30 giorni, la seconda contro i paletti imposti con i poteri speciali.

Sulla questione è intervenuto oggi anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che, intervenendo in Aula al Senato, ha detto: “C’è un golden che prevede una procedura di monitoraggio, questo monitoraggio è stato avviato. Nella procedura di monitoraggio Unicredit e Banco Bpm hanno fatto le loro osservazioni. Noi dovremo dare una risposta a queste osservazioni nell’ambito del monitoraggio. Nel frattempo – è un loro diritto – hanno deciso di andare in tribunale – vanno tutti in tribunale in questo Paese, la causa non si nega a nessuno – e la cosa si incasina. Noi andremo avanti nel monitoraggio e gli daremo le risposte che dovremo dare, in assoluto coordinamento tra Mef e Palazzo Chigi, assoluto”.

Sulla vicenda Unicredit-Bpm “dall’inizio, dal primo giorno c’è coordinamento tra palazzo Chigi e Mef, tra Giorgetti e Meloni. Se ci fosse un minimo di disallineamento non troverete l’annuncio delle dimissioni, troverete le dimissioni perché le dimissioni non si annunciano ma si fanno, è chiaro?“, ha puntualizzato Giorgetti. A chi gli chiedeva un valutazione sulla Consob a proposito di dimissioni in riferimento alle minacce del numero uno dell’Autorità, Paolo Savona, ha risposto: “Ho appena detto come si fa”.

Dell’offerta di Piazza Gae Aulenti su Banco Bpm ha parlato oggi anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, dicendosi favorevole all’allentamento delle condizioni poste dal governo in relazione all’Ops di UniCredit su Banco Bpm. “Assolutamente sì”, ha risposto il leader di Forza Italia rispondendo alla domanda se sia propenso ad allentare le condizioni. Il ministro ha inoltre precisato che “non c’è alcuna questione di interesse nazionale legata all’operazione”. Parole diametralmente opposte a quelle pronunciate solo qualche settimane fa dal numero uno del Mef che, rispondendo alle domande dei giornalisti su un possibile intervento della Commissione Ue, aveva giustificato i paletti del governo proprio in nome della “sicurezza nazionale”.

(Ultimo aggiornamento: ore 15.14 del 28 maggio).

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