Condividi

Unicredit: cresce l’interesse degli investitori internazionali per l’Italia

L’Italian Investment Conference 2018 organizzato da Unicredit conferma il ritorno delle infrastrutture nel radar dei fondi specializzati – Aumenta l’emissione di strumenti di equity italiani, su anche il volume delle transazioni

Unicredit: cresce l’interesse degli investitori internazionali per l’Italia

L’Italian Investment Conference 2018, organizzata il 16 e 17 maggio a Milano da UniCredit con la collaborazione di Kepler Cheuvreux, conferma l’interesse degli investitori per internazionali per gli asset italiani. All’evento partecipano infatti 52 società italiane quotate e 160 investitori, il 75% provenienti dall’estero.

In base ai dati forniti da Dealogic, nei primi quattro mesi del 2018, l’emissione di strumenti di equity nel nostro Paese ha toccato quota 2,8 miliardi di euro, cifra in miglioramento rispetto ai 2 miliardi registrati da gennaio ad aprile del 2017 (se si esclude l’aumento di capitale avviato proprio dalla banca di Piazza Gae Aulenti).

La crescita diventa ancora più significativa se si tiene conto che, a livello europeo, nello stesso periodo di riferimento, l’emissione di azioni è risultata in calo pari a 46 miliardi rispetto ai 68 miliardi dell’anno scorso. “In questo scenario – si legge nella nota della banca –  UniCredit si conferma tra i bookrunner più attivi nell’emissione di azioni in Italia nei primi quattro mesi, secondo la classifica Dealogic”.

Parlando dell’attività di M&A, i dati di Megermarket, parlano di un sostanziale incremento in Italia nei primi quattro mesi del 2018: il volume delle transazioni è salito a 50 miliardi di euro dall’inizio dell’anno, rispetto a 36 miliardi nello stesso periodo del 2017, con un aumento di circa il 39%.

Nel corso della plenary session che ha caratterizzato la prima giornata di lavori, si è tenuto un confronto tra alcune società (Erg, EI Towers e Iren) e investitori (Macquarie, Pan European Investment Fund II, PSP Investments) sul tema delle infrastrutture, uno dei settori su cui negli ultimi mesi si è concentrata forte attenzione, con operazioni di M&A concluse a multipli molto alti.

“Vi sono numerose società italiane – continua Unicredit – che operano nel settore che eccellono in termini di know-how, tecnologia e base clienti e sono in grado di esportare le loro capacità, diventando centri di eccellenza globali. Il settore delle infrastrutture sta sempre più diventando cruciale negli obiettivi di crescita dei diversi paesi, compresa l’Italia, tanto è vero che ci sono forti attese per un riequilibrio delle risorse allocate alle infrastrutture nell’ambito del nuovo budget dell’Unione Europea in discussione”.

La mole di investimenti richiesti per colmare il fabbisogno infrastrutturale Italiano, stimabile in 250 miliardi di euro, richiede un utilizzo più efficiente dei fondi pubblici europei e nazionali, l’individuazione di un numero limitato di progetti prioritari, un maggior utilizzo del sistema delle garanzie e infine un maggior coinvolgimento di capitali privati” ha aggiunto Alfredo De Falco, responsabile CIB Italy di UniCredit. “Sotto quest’ultimo aspetto, le infrastrutture stanno diventando un asset importante nel portafoglio degli investitori globali, con risorse a disposizione dei gestori dei fondi pari a 160 miliardi di dollari a fine 2017. Le banche come la nostra possono supportare le imprese sia per le necessità di finanziamento che con attività di advisory, aiutandole nella scelta della migliore struttura finanziaria della singola operazione e nell’accesso al mercato dei capitali con strumenti come i project bond, particolarmente adatti alle fasi successive alla realizzazione ”.

Commenta