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Una storia inedita: “Arte da tovagliolo” erano gli anni ’60 in Inghilterra

Chi ricorda l’Arte da tovagliolo? Scarabocchi dei bimbi come pitture, un’arte curiosa che ebbe la sua nascita negli anni sessanta.

Una storia inedita: “Arte da tovagliolo” erano gli anni ’60 in Inghilterra

E’ stata battezzata arte da tovagliolo, definizione curiosa che sottolinea l’origine. Sembra infatti che un padre inglese, ogni volta che portava la famiglia al ristorante, per far stare buoni suo figlio, dava loro dei pennarelli e dei tovaglioli di carta perchè il bimbo si divertisse a scarabocchiare. Ma la preziosità, sta nel fatto che il padre conservò tutti i disegni. A seguito, convinse la moglie Mary Higgins che aveva una galleria d’arte ad organizzare una mostra dal titolo “L’arte del tovagliolo“. L’invito alla mostra – era anche Natale – consiste in uno stampato di scarabocchi e fu un successo. La quale pensò anche di fare un numero limitato di litografie, anche grandi, che furono messe in vendita tra le 7.500 e 22.500 lire di allora.

Seguirono mostre ovunque – da Montreal a Monaco, da Toledo a Tokio e Milano (1973). Furono coinvolte anche importanti aziende come la Mercedes-Benz che ne promosse più di una mostra, ma anche banche internazionali usarono questi scarabocchi come marketing verso i clienti. Ma questa modo non si limitò all’Inghilterra, varco i confini, bambini portoghesi illustrarono una guida di Lisbona, altri americani, pubblicarono volumi di illustrazione, a Firenze per iniziativa di un’insegnante, raccontarono i loro disegni ispirandosi al dramma dell’alluvione del ’66. Nel 1963 il principe Ranieri di Monaco iniziò questa particolare produzione artistica di francobolli con l’emissione di una serie di sei valori, dedicata alla Carta dei diritti del fanciullo formulata dalle Nazioni Unite. 

Nessuna espressione artistica è paragonabile all’arte infantile quanto a spontaneità, naturalmente i bambini esprimono stati d’animo più diversi. L’arte infantile è un’arte antica quanto il mondo! Non dimentichiamoci che il grande artista è sempre stato un individuo capace di guardare la realtà con gli stessi occhi di un bambino. “In tutta la mia vita ho sempre tentato di dipingere come un fanciullo” disse Picasso. Per non parlare di Joan Mirò, di March Chagall, o di Jakson Pollock, il maestro del “dripping“, la tecnica che consiste nel far sgocciolare a caso, abbondanti quantità di colore su enormi tele poste sul pavimento, ottenendo composizioni  del tutto simili a “scarabocchi” di bambini… anche se poi si tratta di autentici capolavori!
Uno dei primi figurativi che considerò le immagini figurative dei bambini come forma d’arte fu Thomas Robert Ablett, insegnante dello Yorkshire, in Inghilterra. In seguito, sul finire del secolo, un cecoslovacco di nome Franz Cizek cpovolse la situazione decidendo il futuro stesso dell’arte infantile. In pratica il metodo d’insegnamento di Cizek è una sorta d’invito rivolto al bambino. Per comprenderlo, basta immaginare per un momento di trasformarsi in un bambino o bambina di tre anni e con un pastello far correre la propria fantasia, segni che piano piano diventano espressioni e un forte divertimento.

Il disegno di un bambino è la sua storia, la sua confessione, la sua poesia; ma è anche il suo pensiero, la sua radiografia d’animo. Poco importa che il cavallo abbia due zampe, in fondo non è così che tutti lo vedono di profilo?

Ora L’arte del Tovagliolo trova la sua massima espressione nella Illustrazione per l’infanzia.  Mentre i bimbi scarabocchieranno sempre con pennarelli e fogli di carta riciclati, a casa, a scuola, dal medico, nell’area dedicata”kids” dei fast food, di supermercati e librerie. E chi…più abile…nei tablet giocattolo.

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