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Tutti i mercati aspettano il voto Usa ma Piazza Affari perde di più degli altri

Mercati deboli in attesa del risultato delle elezioni americane ma la Borsa di Milano è la più colpita: la flessione delle banche trascina anche Piazza Affari che perde l’1,43% – Dietro l’angolo il problema del fiscal cliff: la ripresa americana resta incerta – A Milano solo tre titoli positivi: Fiat Industrial, Ferragamo e Tod’s

Tutti i mercati aspettano il voto Usa ma Piazza Affari perde di più degli altri

Palla ferma all’insegna della cautela in attesa delle elezioni Usa in agenda domani. I listini chiudono in ribasso in vista dell’appuntamento elettorale. Il Ftse Mib cede l’1,43%, Francoforte lo 0,51%, Parigi l’1,26% e Londra lo 0,50%. Wall Street apre debole in lieve ribasso. Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones cede lo 0,10% e il Nasdaq è in rialzo dello 0,27%. L’euro dollaro scende 1 ,2786. Torna a salire l’oro a 1682 dollari l’oncia e il petrolio Wti a 85,01 dollari al barile.

Dietro l’angolo il problema del fiscal cliff che dovrà essere risolto rapidamente prima che zavorri la difficile ripresa dell’economia. Dopo i dati rassicuranti di venerdì sul mercato del lavoro, oggi infatti l’indice Ism dei servizi di ottobre ha confermato che la ripresa rimane incerta: l’indice è sceso a 54,2 punti dai 55,1 di settembre e più delle stime degli analisti a 54,5. In settimana anche l’altro appuntamento che i listini guardano da tempo: il congresso del partito comunista cinese dell’8 novembre.

Nel frattempo non si raffreddano i fronti caldi europei. In Grecia si apre una nuova settimana di tensioni contro il pacchetto dei tagli al bilancio per il biennio 2013-2014 in cambio dell’ultima tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro. La Banca di Spagna ha diffuso oggi il rapporto di stabilità finanziaria che conferma la forte crescita dei crediti dubbi del settore finanziario nel primo semestre del 2012: i crediti dubbi sono saliti fino a quota 194 miliardi di euro, pari a un incremento del 34,5% rispetto a giugno 2011. E, confermano fonti Ue, è stata la Spagna il solo paese a porre il suo veto nei confronti della nomina del lussemburghese Yves Mersch nel board della Bce. Ma le quote rosa pare non c’entrino. La Spagna avrebbe un suo candidato ma non donna.

Lo spread Btp-bund sale in giornata a 360 punti per la prima colta dall’11 ottobre con rendimento in rialzo al 5,02%. Il differenziale chiude a 356 punti rendimento appena sotto il 5%. Lo spread bono-bund sale a 432. Oggi l’istat ha inoltre diffuso nuove e preoccupanti stime sull’occupazione che a fine 2012 è stimata al 10,6% e nel 2011 all’11,4%. In salita nel 2012 anche l’inflazione al 2,7%, per poi tornare al 2% nel 2013. Mentre il pil è atteso a -2,3% nel 2012 e in rosso anche nel 2013 a -0,5%.

A Piazza Affari solo tre titoli sono positivi sul Ftse Mib: Fiat Industrial +0,98% e il lusso di Tod’s +0,48% e Salvatore Ferragamo +0,06%. Giù le banche penalizzate dalle tensioni sullo spread: Bper -3,55%, Banco Popolare -3,12%, Bpm -2,75%. Intesa -2,13% e Unicredit -0,85%. Parmalat -3,17%, A2A -2,93%.

Mediaset chiude negativa -1,82% dopo essersi messa in evidenza sulla scia di voci di stampa relative a una trattativa con Canal+ per una partnership. Fiat -1,56% dopo che Goldman Sachs ha abbassato la raccomandazione a nutral da buy. Bene invece Mondadori (+4,63%) dopo la notizia della vendita del 50% nella jv con con il gruppo Bertelsmann con un impatto positivo a conto economico consolidato “stimato nell’ordine di 2,8 milioni”

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