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Turismo dello shopping, solo Milano resiste agli outlet

Secondo i dati diffusi da Risposte Turismo, ormai un italiano su cinque sceglie l’outlet per fare shopping in trasferta – Crescono anche gli stranieri: nel 2018 hanno speso nei negozi italiani 7,3 miliardi.

Turismo dello shopping, solo Milano resiste agli outlet

Milano si conferma la capitale italiana dello shopping, ma i turisti scelgono sempre di più gli outlet. E’ uno dei dati che emergono dallo Shopping Tourism Italian Monitor 1029, presentato proprio nel capoluogo lombardo da Risposte Turismo, in collaborazione con Confcommercio. Il turismo da shopping si conferma una grande realtà in Italia, supportato intanto dai viaggiatori stranieri, che nel 2018 hanno sostenuto una spesa in acquisti nei negozi pari a circa 7,3 miliardi, con il 17,6% della loro spesa totale destinato allo shopping (+2,5%). In questo quadro, è ancora una volta Milano a confermarsi in prima linea: nella capitale della moda i turisti arrivano a spendere un quarto del loro budget in shopping, e la città è al nono posto nel mondo come punteggio per varietà dell’offerta, friendliness e rapporto qualità/prezzo. Nella top 25 anche altre due big italiane: Roma è 17esima, Firenze 22esima.

Ma se è vero che lo shopping turistico è un fenomeno che riguarda molto gli stranieri (cinesi, russi e statunitensi valgono da soli oltre la metà degli acquisti), è anche vero che tra le novità c’è anche il boom, per quanto riguarda soprattutto gli italiani (ma anche gli stranieri), degli outlet. Secondo i dati presentati da Risposte Turismo, l’Italia è al vertice in Europa per diffusione e frequentazione degli outlet: 3 italiani che viaggiano per shopping su 4 scelgono ancora le famose vie dello shopping, cioè i negozi dei centri cittadini, ma salgono al 57% coloro che optano per gli outlet (oltre a un 42% che va nei centri commerciali). Guardando alle singole mete, solo Milano fa meglio degli outlet: è scelta dal 31,2% degli italiani, contro il 20% degli outlet che precedono Firenze (16,5%), Roma (14,1%) e Venezia (4,1%).

“Questo accade – spiega Francesco Di Cesare, presidente di Risposte Turismo – anche perché i negozi delle vie dello shopping, pur riunendosi in associazioni, non mettono in atto strategie concrete per fare rete e soprattutto fanno poca sinergia con gli hotel e gli altri operatori turistici“. Una scelta, quella degli outlet, agevolata anche dalla grande crescita di questa formula sul territorio, che attrae anche i turisti stranieri attraverso i famosi “tour” organizzati: ad oggi gli outlet italiani sono 27, distribuiti quasi tutti al Centro Nord, e la loro superficie totale ha superato i 700.000 mq, partendo praticamente da zero nel 2000. Un trend che ci vede al vertice in Europa: solo in Uk ce ne sono di più che da noi (37), mentre sia come superficie che come numero che come quota di mercato ci posizioniamo davanti a Francia, Germania e Spagna. E nel primo semestre 2019, tra nuove aperture ed estensioni, siamo stati secondi solo alla Russia come sviluppo.

A questi dati vanno aggiunti quelli dei centri commerciali, che in Italia nel 2019 sono quasi 1.000 ed entro il 2023 sono previste 16 nuove aperture e 12 ampliamenti. L’indagine poi si focalizza sui servizi commerciali delle città di Milano, Firenze e Venezia, da cui emergono due curiosità interessanti. La prima è l’internazionalizzazione: ormai nella quasi totalità dei negozi (il 98% a Milano e Firenze, il 100% a Venezia) il personale parla fluentemente in inglese, e inoltre più della metà parla almeno un’altra lingua, che sia lo spagnolo o il francese, ma in alcuni casi anche il russo ed il cinese. Così così invece il dato sulle carte di credito: nel nostro Paese infuria la polemica sui pagamenti digitali, ed anche i grandi negozi dello shopping non sfuggono al fatto che su questo terreno non siamo preparatissimi. A Milano infatti quasi il 70% dei negozi accetta tutti i tipi di carta di credito, ma a Firenze e Venezia questo dato scende intorno alla metà o poco sopra.

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