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Tim, cresce l’Ebitda e salgono gli investimenti

La società di tlc ha presentato i conti del 2016, che registrano ricavi in calo ma risultati operativi in crescita e un indebitamento che è sceso di 2,2 miliardi – Investimenti per 11miliardi – In Italia sono state raggiunte coperture fibra e Lte rispettivamente di circa il 60% e oltre il 96%, superando i target.

Il gruppo Tim ha chiuso il 2016 con ricavi pari a 19,036 miliardi, in calo del 3,5% rispetto all’esercizio 2015. I ricavi del quarto trimestre ammontano a 5,097 miliardi ed evidenziano un miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente non solo in termini assoluti (+256 milioni; +5,3%) ma anche in termini organici (+39 milioni; +0,8%) invertendo un trend negativo che perdurava da 18 trimestri.

L’ebitda 2016 è pari a 8,018 miliardi (+14,4%), con un’incidenza sui ricavi del 42,1% (35,5% nell’esercizio 2015). In termini organici si incrementa del 15,4%. Il turnaround iniziato ad aprile – spiega Telecom – ha generato un significativo recupero, in soli tre trimestri, dei principali indicatori di gruppo: fatturato ed ebitda migliorano rispettivamente di oltre 6 e 13 punti percentuali rispetto all’andamento del primo trimestre dell’anno.

A fine 2016 l’indebitamento finanziario netto rettificato del gruppo Tim è pari a 25,1 miliardi di euro, in riduzione di 2,2 miliardi rispetto al 2015, grazie alla solida generazione di cassa. Il margine di liquidità si mantiene elevato, attestandosi a 12,5 miliardi (12 miliardi a fine 2015), coprendo le scadenze finanziarie almeno per i prossimi 24 mesi.

Nell’esercizio 2016 la riduzione dell’indebitamento è stata garantita dalla positiva dinamica della gestione operativa, dai benefici derivanti dalla conclusione dell’operazione di cessione del gruppo Sofora – Telecom Argentina e dal rafforzamento patrimoniale derivante dalla conversione in azioni Tim, nel mese di novembre, del Mandatory Convertible Bond per 1,3 miliardi. Il livello di debito è stato di contro influenzato negativamente dall’andamento del tasso di cambio del Brasile.

Il target di 600 milioni di euro di riduzione complessiva dei cash cost domestici previsto entro il 2018 nel piano triennale, presentato dal gruppo Tim a febbraio 2016, è stato realizzato nei soli ultimi nove mesi dell’anno. Lo sottolinea una nota del gruppo che oggi ha approvato i risultati preliminari 2016. Sono stati realizzati nel 2016 investimenti di gruppo per 4,9 miliardi e sono state raggiunte in Italia coperture fibra e Lte rispettivamente di circa il 60% e oltre il 96%, superando i target e conseguendo efficienze.

Nel dettaglio, l’ebitda domestic ammonta a 6,7 miliardi. Superato l’obiettivo di crescita low single digit su base organica escludendo le componenti non ricorrenti, registrando per l’anno un +4,5% (mid single digit). La crescita organica nel solo quarto trimestre è dell’8,4% (+13,6 punti percentuali rispetto al -5,2% del primo trimestre 2016).

In Italia si è registrata un’accelerazione nella crescita dei ricavi da servizi mobili, con un +3,1% nell’ultimo trimestre 2016. Sono diventati positivi nel quarto trimestre i ricavi del fisso (+1,5%), sostenuti anche dalle offerte innovative di prodotti abilitanti (smart tv, set-top box, connected devices). Forte diminuzione delle line losses nel mercato fisso, che scendono a -83mila unità nell’ultimo trimestre, calando del 41% rispetto al dato di -140mila unità registrato nel primo trimestre 2016.

Nell’ambito del programma di razionalizzazione delle partecipazioni, il gruppo Tim avvia il processo di integrazione della controllata totalitaria Tim Real Estate nella capogruppo. Lo ha deciso il cda odierno. E’ previsto che l’operazione di integrazione societaria si realizzi entro l’estate.

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