Condividi

Tetto al contante: il rialzo a 5mila euro sparisce dal decreto Aiuti quater, ma tornerà a gennaio. Ecco perché

L’aumento della soglia per l’uso del contante a 5 mila euro, che era stata inserito nel decreto Aiuti Quater, è sparito prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. “Ma non è un passo indietro”, sottolinea il Governo

Tetto al contante: il rialzo a 5mila euro sparisce dal decreto Aiuti quater, ma tornerà a gennaio. Ecco perché

Con un colpo di spugna è stata cancellata dal decreto Aiuti quater la norma riguardante l’innalzamento del tetto al contante da mille a 5mila euro. La misura, fa sapere il Governo, sarà inserita nella prossima legge di Bilancio ed entrerà comunque in vigore il 1° gennaio 2023. Nella sostanza dunque cambia poco, nella forma parecchio.

Contante: il tetto a 5mila euro cancellato dal decreto Aiuti quater

Il comma 2 dell’articolo 6 del decreto Aiuti quater approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 novembre e che prevedeva l’aumento della soglia per l’uso del contante a 5mila euro dal 1°gennaio 2023 è sparito dal provvedimento. 

“All’articolo 49 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 sono apportate le seguenti modificazioni: (…) al comma 3-bis, secondo periodo, le parole “1.000 euro” sono sostituite dalle seguenti “5.000 euro”, si leggeva nel testo. 

“Abbiamo scelto di alzare il tetto del contante a 5mila euro, l’avevamo nel programma e la scelta che è stata fatta è di allinearsi alla media europea”, aveva annunciato la Premier Giorgia Meloni in conferenza stampa. Ma nell’ultima bozza del provvedimento, datata 16 novembre, la misura non c’è. Cancellata nonostante il via libera del Governo. 

Il tetto al contante salirà comunque dal 1° gennaio 2023

Fonti di Palazzo Chigi hanno sottolineato che non si tratta di un passo indietro: il tetto al contante sarà comunque aumentato a 5mila euro a partire dal 1° gennaio 2023. A cambiare sarà lo strumento che sancirà l’aumento: la misura cancellata dal decreto Aiuti Quater sarà inserita nella legge di Bilancio che arriverà lunedì sul tavolo del consiglio dei ministri o nel decreto fiscale collegato alla Manovra.
Perché questo “trasloco”? Il motivo è tecnico. La norma non presenta i requisiti di urgenza previsti dal decreto legge, fanno sapere dal Governo.

Commenta