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Terrore in Borsa, la speculazione fa precipitare i titoli delle banche italiane

di Ugo Bertone – La diffusione di voci (false) dalla City su un downgrading di Moody’s sulle banche italiane fa precipitare Unicredit e Intesa, titoli che vengono sospesi e recuperano poi dopo il blitz della speculazione

Dopo l’attacco a freddo dalla City alle banche, i titoli del comparto, Unicredit in testa (nel giro di pochi minuti, dopo mezzogiorno, il titolo di piazza Cordusio è precipitato del 9% prima della sospensione), stanno recuperando posizioni. Ma, una volta registrata la smentita dei rumors sul downgrading del sistema bancario italiano da parte di Moody’s già in questo week end, il mercato fatica ad assorbire lo shock. Anche perché il blitz è maturato in un venerdì che, fino a quel momento, aveva registrato solo notizie positive: il calo delle quotazioni del greggio; l’accordo tra l’Eurogruppo e George Papandreou sul pacchetto di tagli e privatizzazioni da presentare in Parlamento; la nomina di Mario Draghi al vertice della Bce, notizia che ha coinciso con questo “siluro”.

Anche Piazza Affari, fino a quel momento, aveva registrato l’atmosfera positiva degli altri listini (Londra +1,5%, Parigi +1,6%, Francoforte +1,3%). Poi, il tonfo. E la lenta ripresa. L’attacco, in particolare, ha comportato l’ingresso in asta di volatilità di alcuni titoli, che sono caduti fino al 9 per cento. Tra questi UniCredit che ha registrato dei volumi da capogiro nell’arco di pochi minuti.
Attorno alle 13 la situazione si è andata normalizzando nonostante la maggior parte dei titoli abbia solo ridotto le perdite: UniCredit cede il 6,3, Bpm, alla vigilia della delicata assemblea per l’aumento di capitale, il 5,8%, Mps il 2,61% e Intesa, che pure ha annunciato di aver incassato 360 milioni dalla cessione del 4 per cento in Prada, il 3 per cento. Tra i titoli sospesi per eccesso di ribasso figura Ubi, nonostante mche l’inoptato dell’aumento di capitale non superi, secondo le indiscrezioni, più del 3-4% comunque garantito da un consorzio di garanzia capitanato da Mediobanca.

Al di fuori del settore bancario, resta positiva Fiat, che riduce il guiadagno a +0,7%: sembra imminente la decisione del Department of Energy a favore dei finanziamenti agevolati per i piani di innovazione di Chrysler. Salgono anche Industrial (+1%) e Pirelli (+3,4%) sull’onda della notizia della drastica discesa del prezzo del petrolio. Oggi stabile con il Wti a 91,4 dollari al barile e il Brent a 106,6 dollari.
Intanto i titoli dell’energia recuperano: Eni sale dell’1%,Tenaris +1,5% positiva Enel in rialzo dello 0,3%, mentre le altre utility sono poco mosse. Tra gli altri industriali, Prysmian segna +1,3% sostenuta da Morgan Stanley che ha ribadito la raccomandazione positiva overweight: risale Stm (+1,4%) dell’1,4%, e Finmeccanica +0,7%.

Recupero selettivo per le assicurazioni di Ligresti, massacrate ieri dopo i dettagli sull’aumento di capitale: Fonsai sale del 5%, ma Milano Assicurazioni ma è in ribasso del 4%.

In rialzo Tod’s +3,2% dopo l’esordio positivo di Prada alla Borsa di Hong Kong.

Fra le mid cap, salgono ancora Fiera Milano +1,7%, Maire Tecnimont (+3,3%) e Telecom Italia Media (+3,7%).

Da notare ancora il balzo di Poltrona Frau (+3,6%) dopo l’annuncio dell’apertura del nuovo show room a San Paolo, in Brasile e di Stefanel (+ 6% a 0,65 euro, più del 30% da inizio anno), spinto dalle attese di una soluzione delle difficoltà finanziarie: stamane la società di abbigliamento ha annunciato il perfezionamento con le banche di un nuovo accordo di ristrutturazione del debito a seguito della cessione della partecipazione del 100% del gruppo Nuance.

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