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Terna investe 38 milioni sulla rete elettrica del novarese

Il gruppo ha anche resi noti i dati sui consumi elettrici: la domanda in giugno è diminuita del 13,4% su base annua ma ha risentito in misura minore del periodo di lockdown. Salgono le rinnovabili

Terna investe 38 milioni sulla rete elettrica del novarese

Terna investirà 38 milioni di euro nel riassetto della rete elettrica del novarese allo scopo di renderla più efficiente e sostenibile. Lo annuncia la società attraverso una nota in cui fa sapere che, in seguito all’avvio dell’iter autorizzativo da parte del ministero dello Sviluppo Economico dell’intervento di interramento parziale e di demolizione dell’elettrodotto 132 kV Mercallo -Cameri, Terna pubblicherà domani, giovedì 16 luglio, l’avviso contenente l’elenco delle particelle relative alle aree potenzialmente interessate situate nei Comuni di Borgo Ticino, Cameri, Varallo Pombia, Pombia, Marano Ticino, Oleggio e Bellinzago Novarese.

L’opera mette in pratica quanto stabilito dal protocollo d’intesa sull’elettrodotto Trino-Lachieralla e consentirà, dopo la realizzazione di un nuovo collegamento in cavo di 22 km tra Cameri e Borgo Ticino, la demolizione di un tratto aereo di circa 21 km.

In base a quanto previsto, altri 3 km dell’elettrodotto 220 kV Magenta-Pallanzeno saranno smantellati mentre i sostegni dismessi saranno più di cento.

“Gli interventi di demolizione – chiarisce la società guidata da Stefano Donnarumma – interesseranno anche il Parco Naturale del Ticino dove Terna provvederà alla rimozione 28 tralicci per un totale di 5 km di linea aerea. La realizzazione dell’intervento, oltre rendere più efficiente il servizio di trasmissione dell’energia nell’area, consentirà di restituire alla collettività oltre 60 ettari di territorio pari a circa 87 campi da calcio”.

IN CALO I CONSUMI, SALGONO LE RINNOVABILI

Terna ha anche pubblicato i dati di giugno sui consumi elettrici. La domanda di elettricità in Italia è stata di 24 miliardi di kWh, in diminuzione del 13,4% rispetto allo stesso mese del 2019. Questo valore è stato ottenuto con un giorno lavorativo in più (21 vs 20) e una temperatura media mensile inferiore di 2,6°C rispetto a giugno dello scorso anno. A giugno la riduzione dei consumi ha risentito in maniera minore rispetto ai mesi precedenti dell’impatto delle misure introdotte per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19, mostrando graduali segnali di ripresa. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta la variazione a -10,4%.

La domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 97,8% con produzione nazionale e per la quota restante (2,2%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione da fonti rinnovabili ha coperto il 48,9% della domanda, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (41,9%). In aumento la fonte eolica, in calo idroelettrico, fotovoltaico e geotermico. Giù anche la produzione termica.

Ultimo aggiornamento alle 17:33 del 15 luglio 2020

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