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Telefonata Putin-Trump, nulla di fatto sull’Ucraina. Zelensky: “Contiamo su armi Usa, l’Ue non ha gli stessi mezzi”

Il colloquio tra il presidente russo e quello statunitense non ha prodotto una svolta per la pace: “In Ucraina non arretriamo sui nostri obiettivi”, ha ribadito il Cremlino. Venerdì il tycoon parla con Kiev

Telefonata Putin-Trump, nulla di fatto sull’Ucraina. Zelensky: “Contiamo su armi Usa, l’Ue non ha gli stessi mezzi”

Sembrano non esserci prospettive di pace imminente sul conflitto in Ucraina, nemmeno dopo l’attesissima telefonata tra il presidente americano Donald Trump e l’omologo russo Vladimir Putin. “In Ucraina non arretriamo sui nostri obiettivi”, avrebbe detto Putin nel corso del colloquio, durato circa un’ora, tra la casa Bianca e il cremlino. Secondo le prime agenzie uscite subito dopo la telefonata, tra cui Reuters, il presidente russo, che in settimana aveva avuto modo di conversare anche con il presidente francese Emmanuel Macron tre anni dopo l’ultima volta, ha detto al presidente Donald Trump che Mosca non farà un passo indietro rispetto ai suoi obiettivi in ​​Ucraina, ma che è ancora interessata a una soluzione negoziata del conflitto. Reuters ha citato il collaboratore del Cremlino Yuri Ushakov.

Zelensky sullo stop alle armi Usa: “Contiamo su Trump, l’Europa non ha gli stessi mezzi”

“In un’ampia conversazione – ha ancora sostenuto l’agenzia di stampa internazionale -, Trump ha sollevato la questione di porre fine rapidamente alla guerra, e Putin da parte sua ha affermato che la Russia è pronta a continuare a negoziare, ma che Mosca rimane concentrata sulla rimozione di quelle che definisce le cause profonde del conflitto”, ormai entrato nel suo quarto anno. Mentre Putin era al telefono con Trump, il presidente ucraino Zelensky lanciava il suo ennesimo appello agli Stati Uniti dopo l’annuncio dello stop americano alle armi a Kiev: “Contiamo sugli Usa, l’Europa non ha gli stessi mezzi”. Commentando la telefonata Mosca-Washington, Zelensky aveva detto: “Non so se possono avere molte idee in comune, Putin e Trump sono persone diverse. Noi siamo pronti ad incontri in ogni format ma in Russia decide solo Putin per questo serve un vertice al più alto livello”.

Venerdì telefonata Trump-Zelensky

Dopo Mosca, Trump parlerà al telefono anche con Kiev, nella giornata di venerdì. “Lo stop delle armi Usa all’Ucraina è un ostacolo serio”, ha commentato l’Unione europea, mentre la Russia sempre oggi ha rivelato che gli ucraini hanno ucciso il vicecapo della Marina russa nel Kursk, l’ex sindaco di Lugansk è morto in un attentato dell’intelligence di Kiev. Intanto undici prigionieri politici russi hanno scritto una lettera aperta indirizzata ai leader mondiali chiedendo, nell’ambito dei negoziati tra Mosca e Kiev, la scarcerazione di tutti i dissidenti dietro le sbarre in Russia per motivi politici ma anche di tutti i civili ucraini detenuti da Mosca durante l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe del Cremlino.

La lettera è stata pubblicata dall’agenzia Reuters sul suo sito web: “Invitiamo entrambe le parti dei negoziati tra Russia e Ucraina a procedere immediatamente a uno scambio di prigionieri di guerra e civili secondo la formula ‘tutti per tutti’, compresi gli ostaggi civili ucraini”, si legge nella lettera, secondo la quale i prigionieri politici e i civili ucraini detenuti dal governo russo sarebbero “almeno 10.000”. “Siamo almeno 10mila, prigionieri politici russi e ostaggi civili ucraini. Siamo tutti puniti per una cosa: per aver preso una posizione civica”, hanno scritto gli undici prigionieri politici che hanno firmato la lettera. Tra loro c’è Alexey Gorinov, 63 anni, il primo oppositore russo condannato a una pena detentiva in base alla legge bavaglio che prevede fino a 15 anni di reclusione per chi critica l’aggressione militare ordinata da Putin.

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