Parlare di morte del pc potrebbe essere un’esagerazione. Ma in effetti l’industria del personal computer sembra quantomeno in stato vegetativo.
“Il pc come lo conosciamo noi – spiega al New York Times Hector Ruiz, ex amministratore delegato dell’azienda di chip Advanced Micro – è in declino e sarà delegato a dispositivo utile solo alle imprese.”
L’atmosfera, nel settore, è sempre più tetra. Durante il secondo quadrimestre di quest’anno, le vendite globali di computer sono calate dell’11 per cento per il quinto anno consecutivo, la peggior performance da trent’anni a questa parte.
E mentre le aziende continuano a comprare personal computer, la domanda tra i consumatori è crollata, principalmente a causa di iPad e ebook reader.
Il business dei dispositivi mobili è in piena esplosione: secondo i calcoli di Gartner, società di ricerca nel campo della tecnologia, entro fine 2013 saranno venduti 200 milioni di tablet, superando per la prima volta i notebook, la fetta principale della torta pc.
I personal computer rimangono ottime macchine per produrre contenuti professionali, siano essi documenti o presentazioni. È per questo che le aziende continuano ad acquistarne. L’utente medio, tuttavia, vuole solo fruire dei contenuti, in genere su Internet, e per questo lo strumento migliore è un tablet. E anche nel caso in cui voglia produrre qualcosa – dal video casalingo al bog, passando per presentazioni fai da te – uno schermo da 7 pollici basta e avanza.
Anni fa Steve Jobs, il defunto boss di Apple, sosteneva che i pc sarebbero diventati l’equivalente dei camion, potenti cavalli da soma utilizzati da molte persone in casi particolari, ma surclassati per numero dai tablet, le piccole e comode automobili del settore informatico. E se ai consumatori un’utilitaria può bastare, alle imprese serviranno sempre i camion per andare avanti.
