Condividi

Svolta di Salerno per la Juve che in campo dimentica l’incubo della stangata giudiziaria

La Juve vince alla grande a Salerno ma i problemi giudiziari pregiudicano il futuro – Video choc del Pm Santoriello che nel 2019 diceva “Odio la Juve”

Svolta di Salerno per la Juve che in campo dimentica l’incubo della stangata giudiziaria

La Juve sbanca Salerno e si regala un po’ di spensieratezza in uno dei momenti più difficili della sua storia. Lo 0-3 dell’Arechi (doppietta di Vlahovic e Kostic) riporta l’attenzione sul campo dopo ore passate nel tritacarne dell’inchiesta Prisma, questa volta per colpa di un video con protagonista Ciro Santoriello, uno dei pm che sta imbastendo il processo penale (ne parliamo tra poco). Allegri può così tirare un sospiro di sollievo, perché i problemi giudiziari, pur riguardandolo da vicino, non gli competono a differenza dei risultati sul campo, di cui è il primo responsabile. Con questa vittoria la sua Juve sale al decimo posto in classifica con 26 punti, 4 in meno dal Torino che occupa l’ultimo piazzamento europeo: ciò che succederà in tribunale è un’altra storia, a cui allenatore e giocatori, almeno per il momento, devono pensare il meno possibile.

Salernitana – Juventus 0-3, Allegri: “Non è semplice giocare con il meno 15, siamo stati bravi”

“I ragazzi sono responsabili, possiamo raccontarci tante cose, ma credo che non era e non è semplice tenere la testa dentro al campionato dopo che ti hanno tolto 15 punti – ha sottolineato il tecnico in conferenza stampa -. Ci siamo dati degli obiettivi, ossia raggiungere chi ci sta davanti e poi andare nella parte sinistra della classifica, poi ci sono la Coppa Italia con l’Inter e l’Europa League. A Salerno era importante vincere, in questo momento siamo a 26 punti, nessuno si ricorda che ne avremmo fatti 41 e saremmo terzi, si guarda la classifica attuale”.

Inchiesta Prisma, il video choc del Pm Santoriello (“odio la Juve”) incendia il clima

Ma la vittoria di Salerno è un mero contentino di fronte a ciò che sta accadendo a livello giudiziario. I veri problemi della Signora, infatti, sono nei tribunali, dove l’aria che tira è tutt’altro che positiva. L’ultimo episodio in ordine di tempo riguarda Ciro Santoriello, uno dei pm dell’inchiesta Prisma, “pizzicato” in un video del 2019 dove si professava tifoso del Napoli e anti-bianconero (“odio la Juventus”, le esatte parole), anche se nel contesto di un convegno in cui stava spiegando perché aveva archiviato la posizione di Agnelli e altri quattro indagati (si parla di un’inchiesta relativa ai bilanci 2015 e 2016). A livello procedurale, probabilmente, la gaffe di Santoriello non cambierà nulla (anche se il Ministro Abodi ha già “segnalato per le opportune verifiche e valutazioni”), sotto il profilo dell’immagine però è un vero e proprio disastro, che finisce per inasprire ancor più i toni di una vicenda già al limite. La differenza con l’Inghilterra, dove è finito sotto indagine il Manchester City, è evidente: là non ci sono intercettazioni che circolano a spot o pm che parlano da tifosi, ma nemmeno mania di persecuzione e complottismo.

Plusvalenze-bis, manovra stipendi, Uefa: ecco perché la Juve rischia una vera e propria stangata

Impossibile oggi dire con certezza cosa accadrà alla Juventus, ma il calendario della giustizia sportiva (poi si parlerà anche di penale, ma quella è un’altra storia) è già bello che delineato e disegna un quadro inquietante. Il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni per il meno 15 sulle plusvalenze è solo la prima tappa di una vera e propria Via Crucis, nella quale i filoni più grossi devono ancora venire. La Procura Federale, infatti, lavora già sulle manovre stipendi della Juve in epoca Covid e sulle “partnership opache nei rapporti debito-credito con altri club”. Il 10 marzo si concluderanno le indagini di Chinè e, salvo archiviazione, entro altri 15 giorni gli accusati potranno presentare le memorie difensive. Quindi altri venti giorni massimo per il deferimento al Tribunale Federale, che dovrà poi fissare la data del processo entro un mese: il rischio è che i giudizi arrivino proprio nel rush finale del campionato. Non c’è però solo il corso della giustizia sportiva, visto che anche quella ordinaria vuole la sua parte: l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma, portata avanti dalla Procura di Torino, scatterà il 27 marzo e lì sarà deciso se gli imputati (tutto il cda precedente) andranno a processo. E poi la Uefa, che attende come la giustizia italiana completi il suo corso prima di muoversi: l’esclusione dalle coppe dovuta alla sentenza sulle plusvalenze è molto concreta, inoltre la vicenda stipendi rappresenterebbe una violazione del Fair Play Finanziario. Nyon potrebbe così bastonare la Juventus con uno o più anni di assenza dalle competizioni europee, pena che andrebbe scontata, è bene sottolinearlo, solo previa qualificazione sul campo (se i bianconeri arrivassero a metà classifica, per intenderci, la squalifica resterebbe sospesa).

Ma la Juve potrebbe davvero finire in Serie B?

Anche qui, proprio come sopra, non si può stabilire nulla di certo, ma è chiaro che la risposta è sì. Se anche il Collegio di Garanzia del Coni togliesse la penalizzazione di 15 punti (e vorrebbe dire ottenere il massimo possibile), arriverebbero poi quelle per gli stipendi e per il nuovo filone delle plusvalenze, nel quale peraltro verranno indagate anche le società terze, dunque quelle che facevano affare con i bianconeri. Il rischio di ritrovarsi altri 20-30 punti è concreto, e siccome la matematica non è un’opinione ecco spiegato il dramma sportivo che potrebbe colpire nuovamente la Juve a distanza di 17 anni da Calciopoli. Difficile pensare che la Signora possa uscire immacolata da tutti i capi d’accusa, ecco perché è bene che Allegri e i suoi ragazzi provino a fare il meglio possibile sul campo: più che pensare a com’era la classifica di prima, infatti, è meglio concentrarsi su come potrà diventare nel giro di un paio di mesi.

Commenta