Tiffany archivia il primo trimestre con utili netti in crescita del 2,5%, a 83,6 milioni di dollari, e batte le attese di Wall Street. L’utile per azione ha raggiunto gli 0,65 dollari (contro gli 0,52 stimati dagli analisti), pressoché invariato rispetto ai 0,64 dollari di un anno fa. Al netto dell’impatto determinato dal programma di taglio dei costi, l’utile netto è aumentato del 10% a 89 milioni di dollari (0,7 dollari per azione).
A trainare il risultato sono state in primo luogo le vendite, cresciute del 9,3%, a 895,5 milioni. Il dato a perimetro costante è salito del 4%, battendo anche in questo caso le stime (+1,5%). Il margine lordo è calato invece dal 57,3 al 56,2%.
L’incremento dell’utile ha sorpreso la stessa società, che aveva lanciato un profit warning in occasione della pubblicazione dei conti annuali, stimando per il primo trimestre un calo dell’utile netto rettificato del 15/20%. In ogni caso, Tiffany ha confermato le guidance per l’intero esercizio: utile netto stabile e crescita delle vendite intorno al 5%.
Il titolo a Wall Street ha iniziato la seduta in rialzo di oltre cinque punti, a 80,04 dollari.
