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Sole 24 Ore, profondo rosso: persi 45,5 milioni in 6 mesi

In vista dell’aumento di capitale, continua la crisi del quotidiano economico della Confindustria: la semestrale rivela che nella prima metà dell’anno i ricavi sono in calo (-12%) e che le perdite sono state di 45,5 milioni, comprensive di oneri non ricorrenti – Le copie cartacee vendute sono 100 mila ogni giorno

Il Gruppo 24 Ore ha chiuso il primo semestre con un risultato netto che, escludendo gli oneri non ricorrenti, è migliorato di 8,9 milioni di euro su base annua, passando a -14,7 milioni di euro dai -23,6 dello stesso periodo del 2016. Includendo gli oneri non ricorrenti, il dato è pari a -45,5 milioni di euro e si confronta con un risultato negativo rideterminato di 49,8 milioni di euro del primo semestre 2016.

I ricavi consolidati si sono attestati a 121,2 milioni di euro, dai 138,5 milioni di euro dello stesso periodo del 2016 (-17,3 milioni di euro, pari al -12,5%). Tale variazione è dovuta in particolare alla diminuzione dei ricavi editoriali pari a 6,9 milioni di euro (-11,2%) e al calo dei ricavi pubblicitari pari a 6,8 milioni di euro (-11,5%).

I margini operativi beneficiano della significativa riduzione dei costi diretti e operativi per circa 20 milioni (-19,6% rispetto al pari periodo 2016).

L’Ebitda, al netto degli oneri non ricorrenti, migliora di 5,6 milioni (da -14,7 a -9,1 milioni), mentre includendo gli oneri non ricorrenti è pari a -32,8 milioni di euro (dai 23,4 milioni di euro del primo semestre 2016).

L’Ebit, sempre al netto degli oneri non ricorrenti, migliora di 8,3 milioni (da -24,9 a -16,6 milioni di euro), mentre inclusi gli oneri non ricorrenti è pari a -40,3 milioni di euro e si confronta con il -39,7 milioni di euro dei primi sei mesi 2016.

I conti includono oneri non ricorrenti di ristrutturazione pari a 21,2 milioni di euro, inseriti tra i costi del personale per 20,6 milioni di euro e 0,6 milioni di euro nel risultato delle attività destinate alla dismissione. Lo stanziamento di tali oneri è stato effettuato sulla base di quanto previsto dal piano industriale 2017–2020.

La diffusione cartacea media per il periodo gennaio–giugno 2017 è pari a circa 100 mila copie (-23,1% sul 2016). La diffusione digitale è pari a 85 mila copie (+0,5% sul 2016). La diffusione cartacea sommata a quella digitale è complessivamente pari a 185 mila copie medie (-13,8% sul 2016).

Per quanto riguarda in particolare le copie vendute medie nel periodo gennaio-giugno 2017, le cartacee sono pari a 87 mila copie (-21,6% sul 2016). Le copie vendute cartacee sono inferiori alle copie diffuse cartacee anche in conseguenza delle copie distribuite tramite l’Osservatorio Giovani Editori.

Le copie digitali totali sono pari a 146 mila copie (-8,2% sul 2016), di cui 61 mila copie digitali multiple vendute a grandi clienti. Complessivamente le copie carta + digitale vendute nel periodo gennaio- giugno 2017 sono pertanto pari a 233 mila copie (-13,7% sul 2016).

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