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Serbia, Bosnia, Croazia: nuovo piano per sviluppo, infrastrutture e relazioni imprenditoriali

Summit in Croazia fra i capi di Stato dei tre Paesi – Ordine del giorno su infrastrutture e relazioni economiche – Discusse inoltre le questioni calde che hanno coinvolto in passato le tre nazioni – Forti segnali per l’adeguamento alle norme Ue.

Serbia, Bosnia, Croazia: nuovo piano per sviluppo, infrastrutture e relazioni imprenditoriali

Riuniti sull’arcipelago croato di Broni, i capi di Stato di Serbia, Bosnia Erzegovina e Croazia hanno partecipato ad un summit informale in cui si è discusso di come rafforzare le relazioni economiche tra i tre Paesi balcanici e verso l’Ue.
Un piano integrato di modernizzazione delle infrastrutture come “precondizione base per uno sviluppo ulteriori delle relazioni imprenditoriali”. E’ quello che vorrebbero Ivo Josipovic, capo di Stato croato, il serbo Boris Tadic e i tre membri della presidenza tripartita bosniaca, il croato Zeljko Komsic, il musulmano Bakir Izerbegovic e il serbo Nejbosa Radmanovic.
Le autorità chiedono ai loro rispettivi Governi di istituire “un consiglio permanete intergovernativo avente il compito di armonizzare le attività dei tre stati per la realizzazione delle proprie infrastrutture”.

Ecco la proposta: una rete regionale di autostrade e strade a scorrimento veloce, ferrovie e centri logistici, nonché lo sviluppo di porti marittimi e fluviali, sull’Adriatico, sul Danubio e sulla Sava. “Andrebbe presa in considerazione anche la possibilità di aprire nuovi valichi di frontiera tra i paesi e verso l’Ue”, si legge in una nota congiunta delle tre nazioni balcaniche.

Questi incontri si inquadrano nel piano di conciliazione e cooperazione fra i Paesi, dove oltre alle relazioni imprenditoriali di sono discusse le così dette “questioni aperte” (dai conflitti degli anni novanta, rientro dei rifugiati e restituzione delle proprietà), tutte mosse che danno “prova della vitalità e la credibilità della politica di allargamento e che rappresenta un forte segnale ai Paesi della regione a proseguire le riforme e l’adeguamento alle norme Ue”.

Per saperne di più:
Balkans.com 

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