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Scuole chiuse, voucher baby sitter allo studio

Il ministro della Famiglia, Elena Bonetti, ha proposto un voucher per le famiglie che devono sostenere costi straordinari per pagare le baby sitter per la chiusura delle scuole – Sanità: Governo stanzia 600 milioni per assumere da subito 20mila medici e infermieri.

Scuole chiuse, voucher baby sitter allo studio

Come sostenere le famiglie di fronte agli oneri straordinari imposti dalla chiusura delle scuole? Sono diverse le direzioni verso le quali il Governo sta pensando di incamminarsi, anche se le decisioni finali non sono ancora state prese. Il ministro delle famiglia, Elena Bonetti, ha proposto in particolare di introdurre un voucher baby sitter e di riconoscere il diritto di assentarsi dal lavoro per provvedere ai figli ai coniugi di operatori sanitari impegnati nell’emergenza coronavirus.

Ma si sta pensando anche a un congedo straordinario per lavoratori dipendenti, diverso dal congedo parentale che sarebbe troppo costoso e dal congedo malattia, che potrebbe creare problemi in caso di accumulo con altri giorni di assenza. Per i lavoratori autonomi l’idea che sembra guadagnare terreno è quello dei voucher per pagare le baby sitter ma le decisioni del Governo hanno ancora bisogno di qualche giorno.

Il realtà, fino all’anno scorso il voucher baby sitter esisteva già, ma poi è stato accantonato dal governo Lega-M5S, che non l’ha rifinanziato con la legge di bilancio 2019.

Nel dettaglio, la misura garantiva un contributo massimo di 600 euro al mese per le madri lavoratrici (dal 2016 anche autonome), richiedibile entro gli 11 mesi successivi alla fine del congedo di maternità. L’unica condizione era rinunciare, in tutto o in parte, al congedo parentale. I soldi potevano essere spesi come voucher baby sitter, ma anche per pagare le rette degli asili nido.

Introdotto all’inizio in via sperimentale per il periodo 2013-2015, il voucher baby sitter era stato poi rifinanziato di anno in anno. Alla fine, però, l’esecutivo gialloverde – nel tentativo di trovare le coperture per la legge di bilancio di quota 100 e del reddito di cittadinanza – ha deciso di non rinnovare questa forma di sostegno, che quindi l’anno scorso si poteva finire di spendere, ma non più richiedere.

Arrivano invece sin da subito i rinforzi negli ospedali. Nel Consiglio dei ministri di venerdì sera il Governo ha decretato uno stanziamento immediato di 600 milioni di euro, con l’intenzione di portare nel sistema sanitario qualcosa come 20mila professionisti. Arriveranno dunque nei prossimi giorni nuovi medici ospedalieri, di famiglia, di guardia e anche infermieri per fronteggiare il coronavirus.

Il Dl sarà dunque una svolta inedita al sistema sanitario, e riguardo alle strutture, le Regioni potranno “attivare, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all’interno che all’esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private, per la gestione dell’emergenza Covid-19”.

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