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Scuola, coronavirus: le 6 regole dell’ISS per il rientro

Cosa fare se uno studente o un docente manifesta sintomi? E in caso di positività? Ecco le linee guida dell’Istituto Superiore della Sanità per il rientro a scuola

Scuola, coronavirus: le 6 regole dell’ISS per il rientro

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha dato via libera al protocollo che detta le regole da seguire dopo la ripartenza delle scuole prevista per il prossimo 14 settembre. Il documento è stato approvato il 28 agosto dalla Conferenza Unificata tra Comuni, Regioni e Province.

“Questo documento – ha affermato il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro – è il frutto di un impegno condiviso tra molte istituzioni nazionali e Regioni e Province Autonome”. 

“In una prospettiva di possibile circolazione del virus a settembre e nei prossimi mesi – prosegue Brusaferro – è stato necessario sviluppare una strategia nazionale di risposta a eventuali casi sospetti e confermati in ambito scolastico o che abbiano ripercussioni su di esso, per affrontare le riaperture con la massima sicurezza possibile”.

Di seguito, ecco le linee guida dettate dall’ISS.

SCUOLA, STUDENTE MANIFESTA SINTOMI: COSA FARE

Nel caso in cui uno studente manifesti sintomi da coronavirus a scuola, l’operatore scolastico ha l’obbligo di avvisare il referente scolastico per il covid-19 che a sua volta dovrà avvertire i genitori. L’alunno dovrà essere ospitato in una stanza o in un’area dedicata e il personale dovrà procedere alla rilevazione della temperatura. La mascherina dovrà essere indossata sia dallo studente che da chiunque entri in contatto con il caso sospetto. Occorrerà inoltre disinfettare le superfici della stanza una volta che l’alunno sarà tornato a casa.

I genitori devono chiamare il pediatra o il medico di famiglia cui spetterà il compito di valutare la situazione stabilire se è necessario contattare il Dipartimento di Prevenzione per prenotare il tampone.

SCUOLA: COSA FARE SE UNO STUDENTE O UN DOCENTE È POSITIVO

Se uno studente, un docente o un operatore scolastico risulterà positivo al coronavirus sarà il dipartimento distrettuale della Salute a decidere se mettere in quarantena tutta la classe e i docenti a rischio. La scuola in ogni caso dovrà fare una sanificazione straordinaria. La chiusura, totale o parziale, di una scuola dovrà essere stabilità in base al numero di casi confermati e di eventuali ‘cluster’, e in base al livello di circolazione del virus. In generale, e questo è una delle prescrizioni più importanti, non sarà sufficiente un solo caso di coronavirus per chiudere tutta la scuola.

ATTENZIONE ALLE ASSENZE

La scuola dovrà anche monitorare le assenze degli alunni. 

Il referente scolastico per il COVID-19 deve comunicare al DdP se si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe (es. 40%; il valore deve tenere conto anche della situazione delle altre classi) o di insegnanti. Il DdP effettuerà un’indagine epidemiologica per valutare le azioni di sanità pubblica da intraprendere, tenendo conto della presenza di casi confermati nella scuola o di focolai di COVID-19 nella comunità.

Fonte: Istituto Superiore della Sanità

STUDENTI O DOCENTI CONVIVENTI CON UN CASO POSITIVO

Nel caso in cui un alunno o un operatore scolastico fosse convivente di un caso positivo al coronavirus, esso sarà considerato contatto stretto e posto in quarantena. “Eventuali suoi contatti stretti (esempio compagni di classe dell’alunno in quarantena), non necessitano di quarantena, a meno di successive valutazioni del DdP in seguito a positività di eventuali test diagnostici sul contatto stretto convivente di un caso.”, si legge nel testo. 

SCUOLA: ARRIVA IL REFERENTE

Tra le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità spicca anche quella di identificare un referente scolastico e formarlo. Occorrerà inoltre tenere un registro degli eventuali contatti tra alunni e personale di classi diverse, richiedere la collaborazione dei genitori per misurare ogni giorno, a casa, la temperatura dell’alunno e segnalare eventuali assenze per motivi di salute riconducibili al Covid-19.

SCUOLA E FOCOLAI

In caso di focolaio nella scuola, l’istituto dovrà provvedere tempestivamente all’attivazione della didattica a distanza stabilendone le modalità. 

“L’attivazione della didattica a distanza nel corso dell’anno scolastico 2019-2020 è stata una delle modalità di realizzazione del distanziamento sociale, rivelatosi intervento di sanità pubblica cardine per il contenimento della diffusione dell’infezione dal SARS-CoV-2. A fronte di ciò è opportuno, nel rispetto dell’autonomia scolastica, che ciascuna scuola ne definisca le modalità di realizzazione, per classi e per plesso, qualora si dovessero verificare cluster che ne imponga la riattivazione”.

Fonte: Istituto Superiore della Sanità

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