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Scudo banche, Parlamento approva

Il parlamento approva lo scudo per le banche in crisi, prima fra tutte Mps che recupera dopo una partenza rovinosa in Borsa. Padoan: “Intervento sufficiente, sui risparmiatori nessun impatto”

Scudo banche, Parlamento approva

Con 389 sì alla Camera e 221 al Senato il Parlamento ha approvato il decreto che stanzia 20 miliardi di euro di aumento del debito per interventi precauzionali sulle banche. Deputati e senatori sono andati oltre la maggioranza assoluta richiesta dalla legge 243 del 2012. Forza Italia ha votato a favore, questo il dato politico della mattinata. Subito dopo la votazione Mps ha recuperato terreno dopo un’avvio di seduta sull’otto volante a Piazza Affari dove la banca è tracollata a -15% per poi risalire, appunto, intorno al -2%. Alle 12,20 il titolo è in asta di volatilità.

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ha parlato in aula a Montecitorio presentando il provvedimento e le ragioni che hanno spinto il governo a presentarlo, ha detto che 20 miliardi sono “una cifra sufficiente a dare un impatto segnaletico, ma non esagerata, perché indurrebbe a pensare che la situazione è più grave di quello che è. E non lo è, perché il sistema è solido e sano con alcune criticità, ben note, di casi specifici con caratteristiche precise”. Rispondendo alle opposizioni, Padoan ha rilevato che il governo ha scelto la via di un intervento temporaneo e limitato nel tempo per non incidere sul rientro del debito e non compromettere la posizione dell’Italia in ambito europeo. Ci si muove infatti sul sottile crinale degli aiuti di Stato che la Ue dovrà ora valutare ma che potrebbe anche sanzionare. Da qui la prudenza dell’Economia. Padoan non ha risposto alle richieste specifiche dei parlamentari su Mps perché – ha spiegato – “sono in corso operazioni di mercato.

“Nel definire eventuali criteri di intervento – ha proseguito Padoan – il governo ribadisce il suo impegno alla massima tutela dei risparmiatori retail, tenendo conto dei margini” concessi dalle norme europee in materia di aiuti di stato e di direttiva bancaria.  Gli impatti sui risparmiatori, ha assicurato, saranno “minimizzati o resi inesistenti”.

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