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Saras, i russi di Rosneft lanceranno l’Opa a giugno per arrivare al 21%

Gianmarco Moratti applaude la join venture con i russi che preparano l’Opa sul 7,35 di Saras per salire al 215 della società petrolifera italiana – Il gran capo di Rosneft entrerà anche nel board di Saras ma senza cariche.

Saras, i russi di Rosneft lanceranno l’Opa a giugno per arrivare al 21%

L’Offerta pubblica di acquisto di Rosneft sul 7,3% di Saras è attesa per giugno. “Dovrebbe concludersi tra fine giugno e inizio luglio”,  ha spiegato il presidente Gian Marco Moratti durante l’assemblea per l’approvazione del bilancio con presente il 68,84% del capitale sociale.

La famiglia Moratti ha ceduto il 13,7 per cento del gruppo alla russa Rosneft che lancerà un’Opa volontaria parziale su un altro 7,3% del capitale quotato in Borsa. Il prospetto per l’opa deve essere presentato entro il 6 maggio, poi la Consob ha 15 giorni per approvare e poi potrà partire l’offerta.

Moratti cha sottolineato che i “russi sono al 21% e, per ora, le cose a noi e a loro vanno bene così”. Il presidente e ad di Rosneft Igor Ivanovich Sechin entrerà nel cda del gruppo al posto di Mario Greco, ad delle Generali che ha recentemente lasciato il consiglio. La cooptazione arriverà nel cda del 14 maggio.

A margine dell’assemblea Moratti ha sottolineato che Sechin si è dimostrato molto gentile, malleabile e rispettoso  ed il rapporto è estremamente “amichevole”. Il presidente di Saras ha sottolineato che il fatto che Sechin abbia chiesto di entrare nel board è “per noi un punto d’arrivo molto importante”. Sechin non avrà cariche, e secondo quanto anticipato da Moratti, non avrà la vice presidenza. Per Moratti inoltre la joint venture è il punto focale su cui lavoriamo parecchio e sono molto soddisfatto delle idee.

“La famiglia Moratti non ha la bacchetta magica” e “nonostante quello che succede in Europa e in Italia non abbiamo voluto mollare tanto è vero che  abbiamo mantenuto la maggioranza” perché “alla nostra società ci teniamo – ha concluso infine  Moratti – Il fatto che il più grande gruppo al mondo di estrazione di greggio abbia voluto entrare nel capitale sta a significare che il mondo del petrolio ci tiene sempre in considerazione”.

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