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Samsung condannata: dovrà pagare 290 mlm di danni a Apple

Il colosso sudcoreano alla sbarra per violazione della proprietà intellettuale: secondo un tribunale californiano ha copiato tecnologie di iPhone e iPad in 13 vecchi modelli – L’anno prossimo ci sarà un nuovo processo, a marzo, che mette sotto accusa i prodotti Samsung più recenti

Samsung condannata: dovrà pagare 290 mlm di danni a Apple

Alla fine la condanna è arrivata. Samsung dovrà pagare 290 milioni di dollari a Apple per violazione della proprietà intellettuale. Lo ha deciso un tribunale californiano, al termine di un procedimento dedicato a calcolare i danni, dopo che i coreani erano stati ritenuti colpevoli di aver copiato tecnologie di iPhone e iPad in 13 loro modelli.

All’inizio si era parlato di una maxi multa da 1,05 miliardi, ma la somma era stata annullata dal giudice, citando errori della giuria. 

La battaglia giudiziaria, in realtà, non è finita. L’anno prossimo (a marzo) è previsto un nuovo processo. Sul banco degli imputati, i più recenti prodotti dell’azienda sudcoreana. Intanto, la sfida Apple e Samsung continua su un mercato, quello degli smartphone, il cui valore è stimato in 300 milioni di dollari e Samsung – con una ampia gamma di prodotti e il sistema operativo Android di Google – ha conquistato una netta supremazia sul mercato.

La casa sudcoreana deve ancora digerire il mancato intervento del presidente Barack Obama, che lo scorso ottobre ha deciso di non impedire il bando all’importazione negli Stati Uniti di alcuni modelli di cellulari Samsung, dopo che due mesi fa una sentenza dell’International Trade Commission (Itc) ha accusato il colosso asiatico di aver violato due brevetti Apple. Al contrario, Obama ha salvato Cupertino fermando il bando stabilito dall’Itc su altri brevetti di Samsung che invece questa volta Apple avrebbe violato.

Per questo motivo Seul ha denunciato: “Il mondo guarda come gli Stati Uniti stanno minacciando Samsung in questa guerra degli smartphone”. Anche il processo di San José è stato molto teso: il gruppo orientale ha più volte chiesto al giudice di annullare il processo, sostenendo che ci fossero pregiudizi da parte dei giurati che avrebbero parteggiato per Apple perché americana.

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