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Royal Philips vuol vendere Saeco e Gaggia per fare cassa

La multinazionale dell’elettronica di consumo vuole concentrarsi solo sui prodotti e servizi della sanità e medita di vendere il settore degli small appliance, tra cui le macchine del caffè con i prestigiosi brand Saeco e gaggia

Royal Philips vuol vendere Saeco e Gaggia per fare cassa

Royal Philips, la multinazionale ex gigante dell’elettronica di consumo, vuole vendere il settore degli small appliance, tra i quali le macchine espresso con i prestigiosi brand Saeco e Gaggia. Il gruppo ha urgente necessità di fare cassa per potenziare l’unico comparto nel quale intende concentrare gli investimenti, quello delle attrezzature sanitarie, dove compete con Siemens. Peraltro, il settore sembra essere in netta ascesa, considerando anche i crescenti rischi di una globalizzazione delle emergenze sanitarie, come sta dimostrando il diffondersi del coronavirus cinese.

Dopo un altro trimestre con risultati deludenti, il board di Philips si è dato un lasso di tempo di circa un anno per vendere bene il comparto degli small, che vale oltre 2,3 miliardi di euro. Come ha dichiarato a Bloomberg il CEO Frans Van Houten, la vendita consentirà di focalizzarsi esclusivamente su prodotti e servizi della sanità. E quindi, quello che era uno dei giganti mondiali dell’elettronica di consumo va sempre di più riducendo il perimetro aziendale, dopo aver man mano dismesso i settori tv, Dvd e illuminazione, dove vantava una serie di brevetti con primati mondiali distrutti dal dumping e dai falsi asiatici, e, ancora prima, aveva venduto Ignis a Whirlpool, uno dei giganti del bianco.

Philips è convinta di ridurre le perdite disfandosi di tutti i gioielli della corona. Il mercato mondiale delle macchine espresso, quelle vere, è molto interessante (soprattutto se si opera con un brand italiano o di sounding italiano): è in costante crescita, con un valore di circa 6 miliardi di dollari e con crescite costanti previste da qui al 2025 intorno al 3,7-5 per cento. Il numero uno delle vendite di macchine espresso è, da anni, la De’ Longhi con una quota di oltre il 34 per cento. Ed è curioso il fatto che diversi anni fa Philips, che aveva preso di mira il promettente mercato dell’espresso, stesse per acquisire proprio De’Longhi, che oggi potrebbe essere nella rosa dei probabili compratori degli small appliance della società olandese.

La stima del valore delle vendite mondali delle macchine espresso domestiche appare molto prudente se si considera che i mercati asiatici sono in forte crescita e che si sono aggiunte nuove varianti come il caffè biologico. Gli esperti in M&A stimano la cifra d’acquisto in un range di 2,2-3,7 miliardi di euro. Non dovrebbe essere difficile trovare un gruppo interessato ad una tipologia di prodotti – non solo le macchine espresso – che si distinguono per progettazione, per prestazioni e livelli estetici di fascia elevata.

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