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Sinner c’è e vola in finale al Roland Garros: battuto Djokovic, giocherà contro Alcaraz dopo il ritiro di Musetti

Sinner sconfigge al tie break Djokovic e conquista una storica finale contro Alcaraz, quasi 50 anni dopo quella vinta nel 1976 da Panatta. Si infrange il sogno di Musetti: dopo un grande avvio, è costretto al ritiro per un infortunio agli adduttori

Sinner c’è e vola in finale al Roland Garros: battuto Djokovic, giocherà contro Alcaraz dopo il ritiro di Musetti

Jannik Sinner si è qualificato per la finale del Roland Garros. Ha battuto Novak Djokovic col punteggio di 6-4, 7-5, 7-6. La partita, molto equilibrata, è durata tre ore e 17 minuti. Ora l’altoatesino numero 1 al mondo se la vedrà con il campione uscente, Carlos Alcaraz (numero 2 Atp), che si è qualificato grazie al ritiro di Lorenzo Musetti. Sinner è il primo italiano a disputare il match per il titolo dopo quasi 50 anni: nel 1976 Adriano Panatta riuscì anche a vincerlo.

Sinner c’è e vola in finale al Roland Garros

Il match tra il più forte giocatore del ranking e il campione da 24 titoli slam ha polarizzato l’attenzione e ha regalato spettacolo per tre ore e 17 minuti di gioco. Il serbo ha tenuto testa con classe e determinazione all’azzurro, che però con la pazienza dei forti ha ottenuto in ciascuno dei tre set il break necessario per evitare di allungare la sfida in un’area pericolosa, pur dovendo nel terzo salvare tre set point che si era guadagnato Djokovic. Approdato al tie break, Sinner non ha avuto remore, guadagnandosi presto un vantaggio decisivo.

Sinner vola in finale: ecco cosa ha detto dopo la vittoria

“Ho dovuto giocare il mio miglior tennis. Novak ha fatto vedere ancora una volta che è un modello per noi giocatori più giovani. Siamo fortunati a vederlo giocare ancora a questo livello”, ha detto Sinner a caldo dopo il trionfo.

“Novak ha vinto così tanto – le parole riportate da supertennis.tv – è il migliore nel nostro sport, affrontarlo qui è fantastico. Cerco di non pensarci ma prima di scendere in campo senti un po’ di tensione, sai a cosa stai per andare incontro. Domenica la finale con Carlos sarà difficilissima. Gli ultimi scontri diretti con Carlos non stanno andando bene per me, ma cercherò di fare del mio meglio”, ha aggiunto Jannik, che affronterà Carlos Alcaraz nella prima finale Slam fra due giocatori nati negli anni 2000. “Voglio godermi questo momento, che è speciale. Cerchiamo di apprezzarlo, anche perché domani abbiamo un giorno libero. Grazie a tutti i tifosi per avermi trattato così bene per tutto il torneo” ha concluso Sinner.

Errani e Paolini: il sogno italiano nelle mani di due donne

Nonostante il passo indietro di Musetti, il sogno di una domenica a forti tinte azzurre è anche nelle mani di Sara Errani e Jasmine Paolini, che si giocheranno il titolo sfuggito loro lo scorso anno grazie a una vittoria schiacciante, 6-0, 6-1, sulle giovani russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider.

Musetti: ecco perché si è ritirato

Si è dunque spezzatp sul più bello il sogno di Musetti. Il toscano aveva acceso le speranze dell’Italia in una semifinale intensa e combattuta contro Carlos Alcaraz, poi compromessa da un problema fisico. Partito alla grande, Musetti aveva conquistato il primo set 6-4 con un break decisivo, mostrando un tennis brillante e coraggioso. Dopo aver perso al tie-break un secondo set giocato punto a punto (6-7), la sua corsa si è progressivamente spenta: un crollo fisico evidente lo ha portato a cedere nettamente il terzo set (0-6) e a ritirarsi all’inizio del quarto (0-2) per un infortunio agli adduttori.

(Ultimo aggiornamento: 6 giugno alle ore 22.45)

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