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Riscossa Inter che torna in testa, solo fischi per il Napoli

Un gran gol di Barella regala la vittoria all’Inter (2 a 1 sul Verona) che torna capolista in attesa del match della Juve con il Milan – Deludente pareggio invece a reti bianche per il Napoli con il Genoa e ora Ancelotti rischia la panchina.

Riscossa Inter che torna in testa, solo fischi per il Napoli

L’Inter reagisce, il Napoli no. È questo, in sintesi, ciò che emerge dal sabato di Serie A, con i nerazzurri capaci di riprendersi la vetta, seppur al termine di una partita piuttosto complicata col Verona e gli azzurri fermati sullo 0-0 dal Genoa, oltre che sommersi dai fischi del San Paolo. A vederla così, insomma, sembrerebbe che sia stata la squadra di Conte a reagire nel modo giusto, a fronte di un Ancelotti sempre più lontano degli obiettivi stagionali, come dimostra la classifica, quanto mai impietosa. Ed effettivamente, numeri alla mano, è, proprio così, visto che l’Inter si ritrova in testa al campionato e il Napoli, suo malgrado, al settimo posto, a meno 12 dal comando e addirittura fuori dalla zona Champions, peraltro col rischio di essere risucchiato anche dalla Fiorentina. 

A entrambe serviva una risposta positiva dopo le polemiche della settimana ma solo i nerazzurri sono riusciti a ottenerla, seppur al termine di una partita molto più complicata del previsto. “La risposta dei ragazzi è stata importante nonostante una partita in salita da subito contro una squadra che difende uno contro uno, ci siamo trovati di fronte una barriera umana – l’analisi di Conte. – La sfida si era messa nella condizione migliore per loro, ma abbiamo mostrato grande voglia di ribellarsi al risultato negativo. Stiamo facendo qualcosa di veramente importante”. Parole cariche d’orgoglio quelle del tecnico nerazzurro, figlie di una rimonta anzitutto caratteriale prima ancora che tecnica. Non che il 2-1 finale non sia stato la conseguenza di un vero e proprio assedio, anzi, però è giusto dire che l’Inter ha saputo ribaltare un match difficile anche senza i gol della coppia Lautaro-Lukaku, sin qui sempre decisiva, almeno fino a ieri, quando a indirizzare i 3 punti ci hanno invece pensato Vecino e Barella, due gregari, certo, ma solo sulla carta. 

Il vantaggio di Verre su rigore (19’, fallo di Handanovic su Zaccagni) aveva infatti complicato la vita alla squadra di Conte, costringendola a giocare una gara intensa sotto tutti i punti di vista, in barba alla stanchezza post Champions. In casi come questi, di solito, è la qualità a farla da padrona, stavolta però è stata la quantità ad avere la meglio, anche se i gol, a conti fatti, sono stato di fattura pregevolissima. Quello di Vecino (65’) ha rimesso tutto a posto, ma a fare impazzire i 65 mila di San Siro ci ha pensato Barella, autore di un destro a giro semplicemente da applausi, su cui Silvestri non ha potuto niente (83’). Nessun gol invece dal San Paolo, nonostante il popolo napoletano se li aspettasse per mettere fine ai litigi dei giorni scorsi. Invece ne è uscito solo un grigio 0-0, che, nonostante le numerose occasioni create, non fa che aumentare il malcontento della piazza, ormai rassegnata a lottare solo per la zona Champions, in barba ai proclami scudetto estivi. 

Gli azzurri ci hanno provato in tutti i modi ma l’imprecisione, come in altre occasioni del resto, ha finito per avere la meglio,  costringendo il Napoli,  oltre al pareggio, ai fischi del San Paolo. Tutto ciò, ovviamente, non ha modificato la linea della società, ormai decisa a proseguire col silenzio stampa fino a data da destinarsi. I problemi però non vanno ricercati nel mondo esterno bensì in una squadra in grande difficoltà, in grado di raccogliere solo una vittoria nelle ultime cinque partite, a fronte di una sconfitta e 3 pareggi. Un ruolino di marcia disastroso, ma mai come il clima all’interno del gruppo: ecco perché la sosta, per questo Napoli, arriva davvero al momento giusto.  

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