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Riforma Iva: da Bruxelles via libera a nuove aliquote ridotte

I 27 Paesi approvano le nuove regole sull’imposta: dal 2025 aumenteranno le categorie di prodotti su cui sarà possibile applicare un’aliquota inferiore al 15%

Riforma Iva: da Bruxelles via libera a nuove aliquote ridotte

Accordo unanime in Europa sull’Iva ridotta per digitale, ambiente e salute. Martedì i ministri delle Finanze dei 27 hanno siglato un accordo che riguarda l’imposta sul valore aggiunto, le cui norme generali sono di competenza comunitaria.

In base alla nuova intesa, ai Paesi dell’Unione è concessa maggiore flessibilità sulle aliquote minime, che potranno essere estese a beni e prodotti legati alla rivoluzione digitale, alla transizione ambientale e in generale alla salute pubblica.

Nel dettaglio, l’aliquota standard minima rimane al 15%, ma ciascun Paese potrà scegliere due beni o servizi (da una lista di 24 categorie) su cui abbassare l’asticella fino al 5%.

Inoltre, sarà possibile anche scendere sotto al 5% per prodotti e servizi essenziali, come beni alimentari e farmaci.

Ma non è finita: dal 2030 non sarà più possibile concedere aliquote ridotte a beni e servizi quando questo avvenga “a detrimento dell’ambiente e degli obiettivi Ue sul cambiamento climatico”, spiega la Commissione europea in una nota. In concreto, questo significa l’addio all’Iva agevolato su fertilizzanti e pesticidi chimici.

La nuova direttiva, che modifica la normativa del 2006 oggi in vigore (2006/112/Ce), dovrà essere recepita dagli Stati membri entro la fine del 2024 ed entrerà in vigore il primo gennaio del 2025.

“Un’ottima notizia – ha commentato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni – il risultato di una maratona negoziale che mostra che quando c’è la volontà c’è una strada europea che porta avanti”.

Soddisfatto anche Daniele Franco, numero uno del Tesoro italiano: “Sosteniamo pienamente questo compromesso, molto bilanciato. Questa direttiva contribuirà all’efficienza del mercato interno”.

Infine, un’ultima precisazione da Bruxelles: “Nell’attuale sistema, ad alcuni paesi è stata data l’autorizzazione, al momento della loro adesione all’Unione, di applicare deroghe come esenzioni e aliquote ridotte a voci specifiche per le quali tale trattamento non è normalmente consentito. Queste deroghe ed esenzioni hanno portato a un mosaico di aliquote in tutta l’Unione, a una disparità di trattamento tra gli Stati membri e rappresentano una possibile distorsione della concorrenza”. Per questo si è deciso di garantire equità di trattamento garantendo a tutti la possibilità di abbassare l’Iva su alcune categorie di prodotti.

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