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Ricercatori di Aptuit Verona: “Basta narrazioni distorte, la scienza ha bisogno di trasparenza”

Ben 486 lavoratori del centro di ricerca Aptuit di Verona (Gruppo Evotec SE) firmano una lettera aperta per difendere il valore della ricerca scientifica in Italia e chiedere comunicazioni equilibrate sulla sperimentazione animale

Ricercatori di Aptuit Verona: “Basta narrazioni distorte, la scienza ha bisogno di trasparenza”

Sono 486 le lavoratrici e i lavoratori del Centro Ricerche Aptuit di Verona, parte del Gruppo Evotec SE, che hanno deciso di firmare una lettera aperta rivolta alle istituzioni e al mondo dell’informazione. Il messaggio è chiaro: difendere il valore della ricerca scientifica in Italia e respingere “narrazioni distorte” che rischiano di minarne la credibilità.

Norme rigorose e responsabilità etica

Da oltre cinquant’anni, il centro contribuisce allo sviluppo di terapie innovative, muovendosi in un quadro normativo rigoroso. “Oggi, la sperimentazione animale resta obbligatoria per l’approvazione di nuovi farmaci, secondo normative rigorose e standard etici elevati”, ricordano i ricercatori, sottolineando che gli studi sono “autorizzati dal ministero della Salute e supervisionati da veterinari qualificati”.

L’attenzione all’etica è centrale: senza ricerca preclinica, spiegano, “non sarebbe possibile sviluppare cure per malattie gravi o terapie innovative, anche in ambito veterinario”. Allo stesso tempo, viene rivendicato un impegno costante nello sviluppo di “metodi alternativi, con l’obiettivo di ridurre progressivamente l’uso di animali”.

Un clima mediatico ostile

Ciò che preoccupa maggiormente, però, è il clima di sfiducia. “Ci ferisce il clima mediatico ostile”, scrivono, denunciando rappresentazioni che dipingono il loro lavoro “con termini sensazionalistici e fuorvianti”. Una visione che, a loro avviso, rischia di compromettere il futuro stesso della ricerca nel nostro Paese, scoraggiando giovani talenti e indebolendo la competitività dell’Italia in un settore strategico.

Nella lettera si rivolge un appello alla stampa e alle istituzioni: garantire una comunicazione equilibrata e “una presa di posizione chiara a tutela della ricerca scientifica rigorosa e responsabile”. I firmatari pongono una domanda che è anche un monito: “Possiamo accettare che i pazienti italiani siano esclusi da percorsi terapeutici all’avanguardia, solo perché la ricerca non è più messa in condizione di esistere?”

La scelta di restare in Italia

Infine, i 486 lavoratori ribadiscono la motivazione che li spinge a restare in Italia: “Abbiamo scelto di restare perché crediamo nel valore sociale del nostro lavoro. Vogliamo essere riconosciuti per ciò che siamo: ricercatori al servizio della salute, impegnati a dare nuove speranze a chi ancora non ha una cura”.

Concludono con un invito al dialogo: “La scienza ha bisogno di confronto e trasparenza, non di slogan”.

Aptuit Verona

Aptuit Verona, parte del gruppo Evotec SE, è un centro italiano specializzato nella scoperta e nello sviluppo di farmaci innovativi in oncologianeuropsichiatria e malattie rare. Con un fatturato annuo di circa 150 milioni di euro (2022-2023) e oltre 250 clienti tra grandi multinazionali, Pmi e startup, l’azienda segue l’intero ciclo di sviluppo dei farmaci, dalla ricerca preclinica alla sperimentazione clinica, grazie allo stabilimento di Verona “Levi Montalcini” e a un centro recentemente acquisito in provincia di Modena per le terapie cellulari.

Lo stabilimento occupa circa 900 addetti, di cui 600 ricercatori, e dispone di 50.000 m² di laboratori. Il centro integra competenze multidisciplinari – farmacologi, chimici, biologi, ingegneri, statistici e regolatori – permettendo team di progetto completi e tempi di sviluppo ottimizzati.

Dal 2022 Aptuit coordina anche il progetto Extend, in collaborazione con Cdp Venture Capital Angelini Ventures, per favorire partnership con università e centri di ricerca italiani e accelerare la commercializzazione di nuove terapie, con supporto tecnologico e finanziario alle startup del settore.

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