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Rehn: “Preoccupa risanamento Italia dopo 2013”. Draghi: “Crisi anche in Germania”

Il Presidente della Commissione Ue: “Senza misure extra si allontana equilibrio strutturale bilancio” – Un quadro che “è fonte di preoccupazione specialmente alla luce di bassa crescita economica dell’Italia” – Il numero uno della Bce: “Rallentamento Eurozona danneggia anche Berlino”.

Rehn: “Preoccupa risanamento Italia dopo 2013”. Draghi: “Crisi anche in Germania”

Nelle ultime previsioni economiche relative all’Italia “stimiamo che ci sia un certo rallentamento del risanamento dei conti pubblici”. L’avvertimento arriva dal vicepresidente della Commissione europea, Olli Rehn, responsabile di Affari economici e euro. “Secondo le nostre stime – ha continuato Rehn – l’Italia porterà il bilancio strutturale in equilibrio nel 2013″, a patto che metta in pratica le misure già stabilite.

In ogni caso, Bruxelles attende “un certo rallentamento” del risanamento e “un certo allontanamento” dell’equilibrio strutturale di bilancio nel 2014, assieme ad una riduzione più lenta del debito, a meno che non vengano adottate misure aggiuntive.

Un quadro che “è fonte di preoccupazione specialmente alla luce di bassa crescita economica dell’Italia – ha detto ancora Rehn -. E’ importante che l’Italia compia sforzi oltre il 2013. E’ importante che mantenga l’equilibrio del bilancio in termini strutturali e che centri gli obiettivi di riduzione del debito”.

Allargando lo sguardo all’intera Europa, “le prospettive di crescita nel breve termine per l’economia europea restano fragili: si prevede un graduale ritorno alla crescita nel 2013 e un rafforzamento nel 2014“. E’ questa la conclusione cui arriva il rapporto di previsione economica della Commissione europea. Nei prossimi due anni si navigherà in “acque agitate”. Rehn ha aggiunto che “il difficile processo di riaggiustamento economico durerà” per qualche tempo, anche se lo stress del mercato è stato ridotto non c’è spazio per compiacimenti”. L’attuale livello di disoccupazione (11,3% nel 2012, 11,8% nel 2013 e 11,7% nel 2014) è “inaccettabile”.

DRAGHI: LA CRISI HA RAGGIUNTO ANCHE LA GERMANIA

Sulla stessa linea il presidente della Bce, Mario Draghi, che ritiene la disoccupazione nell’eurozona “deplorevolmente elevata. Complessivamente l’attività economica è debole ed è atteso che resti debole nel breve termine”. Da un convegno con i banchieri tedeschi a Francoforte, il numero uno della Banca centrale europea ha sottolineato che “la crescita del credito e dell’offerta di moneta resteranno sommesse”. 

Draghi ha poi spiegato che la Germania “è rimasta finora ampiamente al riparo da alcune delle difficoltà riscontrate nel resto dell’Eurozona, ma gli ultimi dati suggeriscono che questi sviluppi stiano iniziando ad avere effetti anche sull’economia tedesca, che è aperta e integrata, e quindi non é sorprendente che un rallentamento nel resto dell’Eurozona abbia un impatto anche qui”.

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