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Raid su Gaza e Kiev: promesse di tregua smentite da bombe e nuova ondata di violenza. La pace resta un miraggio

Nonostante le aperture diplomatiche, la realtà sul campo resta drammatica. Le bombe continuano a cadere e a colpire i civili, mentre le promesse di pace restano, per ora, solo parole

Raid su Gaza e Kiev: promesse di tregua smentite da bombe e nuova ondata di violenza. La pace resta un miraggio

Mentre a livello internazionale si moltiplicano gli appelli per un cessate il fuoco e per una soluzione diplomatica dei conflitti in corso, nelle ultime 24 ore la realtà sul terreno racconta tutt’altra storia. A Gaza e in Ucraina, la guerra continua a colpire duramente la popolazione civile, con nuovi attacchi aerei devastanti e bilanci di sangue sempre più drammatici.

Gaza sotto assedio: più di 100 obiettivi colpiti, aiuti insufficienti

L’aeronautica israeliana ha bombardato più di 100 obiettivi nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, intensificando le operazioni militari. Tra i bersagli, edifici di Hamas, tunnel sotterranei e postazioni strategiche. Tra queste vittime c’è anche la famiglia della dottoressa Alaa al-Najjar, pediatra a Khan Younis: nove dei suoi dieci figli sono morti sul colpo mentre lei era in ospedale a curare altri bambini feriti. Solo Adam, 11 anni, e il padre, anch’egli medico, sono sopravvissuti, entrambi in condizioni critiche. Le immagini dei corpi carbonizzati, verificate dalla Bbc, hanno scioccato il mondo. L’organizzazione Medici contro il Genocidio parla di una “cancellazione deliberata di un’intera famiglia” in un luogo dove la dottoressa salvava vite.

Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, aggiorna il bilancio a oltre 53.900 morti e 122.000 feriti dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023. Solo nelle ultime 24 ore, sono arrivati negli ospedali 79 corpi.

La crisi umanitaria nella Striscia resta gravissima. Nonostante la ripresa parziale del flusso di aiuti, la situazione alimentare è critica. Il Programma Alimentare Mondiale ha denunciato il saccheggio, nella notte del 24 maggio, di almeno 15 camion carichi di farina, acqua e generi essenziali diretti ai forni di Gaza. L’agenzia ONU ha lanciato un appello urgente alle autorità israeliane affinché garantiscano un flusso regolare, sicuro e su rotte protette, come avveniva durante la tregua. “Fame, privazione e ansia per l’arrivo degli aiuti aumentano l’insicurezza tra la popolazione civile e gli operatori umanitari”, ha dichiarato il Pam.

Ucraina: attacco russo senza precedenti, 367 tra droni e missili

Tra sabato e domenica, la Russia ha lanciato il più massiccio attacco aereo da mesi, impiegando 367 droni e missili balistici. Le autorità ucraine segnalano almeno 12 civili morti e 56 feriti in tutto il Paese. A Kiev, 250 droni e 14 missili hanno provocato incendi e danni a infrastrutture civili, colpendo anche un dormitorio studentesco. A Zhytomyr tre bambini sono stati uccisi, mentre la regione di Khmelnytskyi ha registrato quattro morti e cinque feriti. Anche a Mykolaiv si conta un morto.

L’attacco arriva nonostante un clima di apparente distensione seguito allo scambio di prigionieri avviato tra Kiev e Mosca, che nel fine settimana ha portato al ritorno di oltre 690 soldati ucraini. Il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato che l’accordo, mediato a Istanbul, prevede la liberazione di 1.000 prigionieri per parte, ma ha ribadito che non si tratta di una tregua, accusando Mosca di “trascinare la guerra con orrore e morte”.

Diplomazia a parole: pace lontana in Ucraina e Medio Oriente

Dalla promessa di riportare rapidamente la pace nel mondo, il presidente Usa Donald Trump si trova invece davanti a un fallimento evidente: in Ucraina e Gaza i raid non si sono mai fermati, anzi sono aumentati. Nonostante un inizio incoraggiante con un’intesa inaspettata in Medio Oriente e il riavvicinamento a Putin, il cessate il fuoco resta un miraggio.

In Israele, crescono le critiche: il deputato del Likud Amit Halevi definisce la guerra “un piano fallito da 20 mesi” e ammette che lo Stato non riesce a sconfiggere Hamas, ricordando che il conflitto avrebbe dovuto concludersi in due mesi.

In Ucraina, Zelensky chiede nuove sanzioni per fermare la “crudeltà” di Mosca, mentre il ministro russo Lavrov ha annunciato una proposta di cessate il fuoco da presentare a Kiev dopo il completamento dello scambio di prigionieri. Citato dall’agenzia Tass, Lavrov ha spiegato che il documento in fase di finalizzazione rientra nella seconda fase degli accordi di Istanbul, e punta a una “soluzione sostenibile, a lungo termine e globale” del conflitto.

Intanto lo Yemen torna al centro delle tensioni, con un raid aereo Usa che ha ucciso nove membri di al-Qaeda, senza conferme ufficiali da Washington, confermando che la guerra globale non dà tregua.

La diplomazia si limita a parole, mentre bombe e violenza colpiscono civili innocenti.

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