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Quali paesi stanno prendendo il posto della Cina?

Pechino sta perdendo molti ordini all’esportazione in favore di altri paesi emergenti – Tra questi, per esempio, il Vietnam.

Quali paesi stanno prendendo il posto della Cina?

Come si è osservato più volte su questa colonna, il rapido sviluppo dell’economia cinese porta a una parallela crescita dei salari, e, anche se questi rimangono ancora molto al di sotto di quelli occidentali, il divario si va erodendo. Molte aziende europee e americane che hanno delocalizzato in Cina, in tutto o in parte, cominciano a chiedersi se non sia necessario delocalizzare ancora, verso altri paesi asiatici i cui costi del lavoro sono più bassi di quelli cinesi.

Nel weekend, in occasione di un convegno tenuto a Changsha, nella provincia di Hunan, il viceministro per il Commercio estero, Wang Chao, ha osservato che la Cina sta perdendo molti ordini all’esportazione in favore di altri paesi emergenti. Per esempio, succede che gli importatori acquistino tessuti e fodere in Cina e poi procedano al confezionamento in Vietnam dove, oltre ad avere più bassi costi del lavoro, si gode anche di accesso senza dazi al mercato Usa.

Il governo, ha detto Wang Chao, sta reagendo con incentivi fiscali e misure dirette ad alleviare i costi di trasporto (rendendo più facile alle regioni centrali di competere con quelle costiere nell’esportare). Nei primi 4 mesi del 2012 l’import giapponese di tessuti e abbigliamento in provenienza dalla Cina è rallentato fortemente, al 7% sull’anno, mentre sono cresciute del 40 e passa per cento le importazioni degli stessi prodotti da altri paesi in via di sviluppo. La strategia degli importatori, giapponesi e occidentali, è stata chiamata ‘China plus one’. Pur mantenendo la Cina fra i grandi fornitori, si cerca almeno un’altra fonte, mantenendo il piede in due staffe, dato che l’”altra fonte” deve essere testata.

Leggi il China Daily

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