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Produzione industriale, nuovo rimbalzo: +7,4% a luglio

Il dato mensile batte le attese degli analisti, pari a +3,5%, trainato da beni strumentali e intermedi – Sull’anno il ribasso è ancora pesante: -8% ma l’Italia fa meglio di Francia e Germania

Produzione industriale, nuovo rimbalzo: +7,4% a luglio

Continua il rimbalzo della produzione industriale con il normalizzarsi della ripresa delle attività dopo la pausa forzata del lockdown. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Istat, a luglio l’indice destagionalizzato è aumentato del 7,4% rispetto a giugno (che aveva fatto segnare +8,2%). Nel trimestre maggio-luglio invece, l’aumento rispetto ai tre mesi precedenti è del 15%.

Se però l’orizzonte temporale si allarga al perimetro annuo, torna il segno meno: l’indice grezzo e quello corretto per gli effetti di calendario misurano un calo in termini tendenziali dell’8% (i giorni lavorativi sono stati 23 come a luglio 2019). 

Le attese per luglio erano di un incremento del 3,5% sulla variazione mensile e di un calo del 9,7% su quella tendenziale.

Secondo il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, il dato di luglio “avvalora tesi di un forte rimbalzo del PIL nel 3° trimestre”. “Occorre procedere con cautela – ha riconosciuto – ma anche con determinazione. Abbiamo davanti a noi mesi particolarmente sfidanti, ma dobbiamo essere fiduciosi”. 

Per quanto riguarda i singoli comparti, luglio si caratterizza per i rialzi generalizzati: “La crescita su base congiunturale, particolarmente vivace per i beni strumentali, si estende a quasi tutti i settori di attività economica, con l’eccezione del settore estrattivo e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria, in contenuta flessione”, commenta Istat. Nel dettaglio: +11,8% destagionalizzato per i beni strumentali, +7,7% per quelli intermedi, +6,2% per i beni di consumo. Piatta l’energia (+0,1%). 

Ancora una volta, si  torna in negativo invece con il dato tendenziale: Il calo è più pronunciato per i beni intermedi (-11,3%), mentre risulta meno rilevante per gli altri aggregati, con diminuzioni del 6,8% per i beni strumentali e l’energia e del 6,2% per i beni di consumo. 

Parlando dei principali settori, su base tendenziale continuano a registrarsi diminuzioni. Le più accentuate sono quelle della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-21,4%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-20,6%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (-11,5%); i cali minori, invece, si osservano nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-0,4%), nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-1,4%) e nelle altre industrie (-4,4%).

In questo contesto occorre sottolineare che a luglio l’industria italiana ha battuto quella francese. Nello stesso mese infatti la produzione industriale francese è salita del 3,8% su base mensile. L’istituto di Statistica Insee ha inoltre rivisto al rialzo il dato dello scorso giugno ora indicato in aumento del 13% rispetto al precedente +12,7 per cento.
Lo scorso 7 settembre era arrivato anche il dato tedesco: su base mensile la produzione è salita dell’1,2% contro il +4,5% stimato dagli analisti. Su base annua il ribasso è del -10%.

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