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Poste punta a 1,8 miliardi di commissioni dal risparmio postale

L’Ad Matteo Del Fante e il numero uno di BancoPosta hanno spiegato dettagli e obiettivi degli accordi con Anima e Cdp.L’Ad prevede “sostanzioso capital gain” nel 2018 dopo il rafforzamento dell’intesa sul risparmio gestito. E per i sottoscrittori di Europa Immobiliare 1 non è escluso un ristoro

Poste punta a 1,8 miliardi di commissioni dal risparmio postale

Poste italiane va avanti per “aumentare redditività e servizi alla clientela”. Lo hanno ribadito l’Ad Matteo Del Fante e il responsabile del BancoPosta Andrea Novelli, nel corso della conference call con gli analisti giovedì sera a Borsa chiusa. La partnership con Anima e l’accordo rinnovato con Cdp sono i due pilastri su cui puntano i manager per raggiungere l’obiettivo. Con Anima l’accordo prevede un rafforzamento della partnership nel risparmio gestito mentre con CDP, Poste punta a migliorare il servizio di raccolta del risparmio postale.

“Sono due accordi fondamentali per diventare il principale accentratore di investimenti in Italia”, ha detto Del Fante precisando che l’intesa con Anima sarà perfezionata a febbraio e il closing, sottoposto al vaglio delle autorità competenti, è previsto entro la fine del quarto trimestre del 2018. Del Fante ha detto di vedere “sostanzioso capital gain nel 2018” dalla conclusione della partnership con Anima, allungata a 15 anni, e ha sottolineato i risultati delle attività finanziarie del gruppo che, a fine settembre 2017, ammontano complessivamente ad oltre 500 miliardi di euro (+2,5%  rispetto a dicembre 2016) su una base di 34 milioni di clienti retail pari al 56% della popolazione italiana.

DAL RISPARMIO POSTALE 1,8 MILIARDI DI COMMISSIONI

Poste Italiane ha fissato un obiettivo di 1,8 miliardi di commissioni derivanti dal collocamento del risparmio postale di Cdp per quest’anno. Il nuovo accordo con Cdp, valido per il triennio 2018-2020, ha introdotto la novità di un livello minimo per la remunerazione di Poste a 1,55 miliardi mentre il ‘tetto’ è stato posto a 1,85 miliardi annui. Del Fante e Novelli hanno indicato un target negativo per gli afflussi netti di risparmio postale nel 2018, dopo una prima parte del 2017 con numeri piuttosto negativi: 8 miliardi di deflussi netti nel primo semestre. Rispondendo alle domande degli analisti i due manager hanno escluso il rischio di una concorrenza tra i prodotti Anima e Cdp offerti alla clientela allo sportello postale.

CON ANIMA COOPERAZIONE RAFFORZATA

Riguardo alla revisione dell’accordo con Anima, deal annunciato prima di Natale, Del Fante e Novelli hanno spiegato che si tratta di un rafforzamento della cooperazione con la partecipata, tra i maggiori attori italiani del mercato del risparmio gestito, di cui Poste detiene il 10,3% del capitale. La cooperazione riguarda i fondi di investimento e le polizze Unit linked (ramo III), in aggiunta al mandato istituzionale per la gestione degli asset delle polizze vita tradizionali (ramo I). E’ stata stabilita una durata all’accordo di collaborazione di 15 anni per assicurare un valore di lungo termine, e ogni anno Poste si impegna a dare ad Anima, in submandato, la gestione di una certa percentuale di volumi di risparmio gestito di Postevita e di BancoPosta Fondi Sgr di cui Poste manterrà il 100% del capitale.

POSSIBILE UN RISTORO PER I SOTTOSCRITTORI DI EUROPA IMMOBILIARE 1

Non è esclusa qualche forma di ristoro per i sottoscrittori del fondo immobiliare Europa Immobiliare 1, destinato al retail e collocato prevalentemente da Poste nel 2004. Il fondo ha terminato le attività con la cessione degli ultimi immobili in portafoglio a dicembre scorso. L’eventualtà di un ristoro non è stata esclusa dall’amministratore delegato Matteo Del Fante. La vecchia gestione di Poste aveva deciso di dare un ristoro ai sottoscrittori di un altro fondo immobiliare collocato da Poste nei primi anni Duemila: Invest Real Security. A questa operazione ha fatto riferimento Del Fante nella risposta ad un analista, aggiungendo che per il fondo Europa Immobiliare 1 prima bisognerà attendere il rendiconto finale e poi “decidere cosa fare”. Le quote del fondo, gestito da Vegagest Sgr, furono collocate al retail a 2.500 euro l’una. Il collocamento fu fatto anche dalla banca depositaria: la Cassa di Ferrara, oggi confluita in Bper. Il valore della quota a giugno 2017 era sceso a 491 euro.

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