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Poste oltre le attese: sale anche il dividendo

Crescono ricavi e redditività, aumenta anche la cedola. La società alza le stime per il 2020 – L’Ad Del Fante: “Azienda solida e in netta crescita”

Poste oltre le attese: sale anche il dividendo

Utile raddoppiato in tre anni, crescita dei ricavi, ebit in forte aumento e dividendo in rialzo del 5%. Poste Italiane presenta al mercato i conti del 2019 e alza gli obiettivi per il 2020 nonostante l’incognita coronavirus. 

POSTE ITALIANE: I CONTI DEL 2019

Per il gruppo guidato da Matteo Del Fante, l’anno scorso si è chiuso con ricavi in salita dell’1,6% a 11,03 miliardi di euro, mentre i ricavi normalizzati al netto di plusvalenze e altre voci si sono attestati a 10,65 miliardi (+3,2%). Boom del risultato operativo, cresciuto del 18,4% a quota 1,77 miliardi di euro “al di sopra dell’obiettivo di 1,6 miliardi previsto per il 2019”, sottolinea la società. Il risultato operativo normalizzato è di 1,765 miliardi i (+5,5%) grazie a ricavi più alti e costi in discesa.

L’utile netto rispetto al 2018 è sceso del 4% a 1,342 miliardi di euro (risultato normalizzato +7,3% a 1,258 miliardi), ma batte le stime pari a 1,1 miliardi e rispetto al 2016 raddoppia.

Buone notizie anche sul fronte costi operativi, scesi dell’1,1% a 9,265 miliardi di euro, grazie al taglio dei costi del personale e all’accelerazione delle uscite volontarie.

Al 31 dicembre le masse gestite hanno raggiunto quota 536 miliardi di euro, in crescita di 22 miliardi rispetto allo stesso mese del 2018, spinte da “dinamiche favorevoli di mercato” e da una raccolta netta positiva per 2,9 miliardi. Il Solido indice di Solvibilità (Solvency II) del Gruppo Poste Vita è pari al 276% a dicembre 2019 (a settembre 2019 era pari al 295%), “al di sopra delle ambizioni del management del 200% nell’arco di piano”, mentre la spesa per investimenti del gruppo è salita del 36,3% a 734 milioni.

“Abbiamo superato per il secondo anno consecutivo i nostri obiettivi finanziari, raddoppiando l’utile netto del 2016, sulla base della crescita dei ricavi ricorrenti e di una continua attenzione alla razionalizzazione dei costi”, commenta l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante.

IL DIVIDENDO

I numeri conseguiti hanno spinto Poste Italiane ad alzare il dividendo sull’esercizio 2019. All’assemblea degli azionisti sarà proposta una cedola pari a 0,463 euro, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente e “in linea con l’impegno di crescita progressiva del dividendo prevista nel Piano Strategico Deliver 2022”, si legge nella nota. All’acconto di 0,154 euro per azione distribuito il 20 novembre del 2019 si aggiungono 0,309 euro per azione. Complessivamente la società distribuirà 752,2 milioni di euro di dividendi sugli utili conseguiti lo scorso anno.

Rispondendo alle domande degli analisti, Del Fante ha affermato che per il moment “non ci sono le condizioni sociali, economiche per alzare ancora il dividendo oltre le previsioni del piano”, vale a dire oltre 5%. L’ad ha tutta preannunciato che l’intenzione del gruppo è quella di rivedere la politica dei divenni nel quarto trimestre del 2020, dato che il dividend payout è sceso sotto il 50 per cento.

AREE DI BUSINESS

Per quanto riguarda le varie aree di business, i ricavi della divisione “Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione” nel 2019 sono scesi del 2,5% in linea con le aspettative. Nel dettaglio: la corrispondenza ha registrato un ribasso del -6% su base annua, i ricavi dei pacchi sono aumentati del 12%, mentre quelli del segmento B2B hanno segnato un rialzo dell’11,7%.

Passando alla divisione “Pagamenti, Mobile e Digitale”, i ricavi sono saliti del 12,1%, trainati soprattutto dai pagamenti con carta (+16% grazie a PostePay). I ricavi del comparto telecomunicazioni sono cresciuti del 10,6%. 

I ricavi lordi dei servizi finanziari del 2019 sono aumentati dell’1%, grazie a prestiti personali e mutui ipotecari (dove i ricavi da distribuzione sono aumentati del 19%) e ricavi da risparmio gestito, cresciuti del 12% a 100 milioni. 

Infine i ricavi del settore assicurativo, che nel 2019 hanno registrato un rialzo a doppia cifra pari a +13,5% “grazie a maggiori volumi e a margini più elevati”, spiega Poste. I ricavi del Ramo Vita sono aumentati del 13,1%, i ricavi da ramo Danni sono saliti del 17%.

OBIETTIVI 2020

Per l’anno in corso Poste ha alzato i target relativi a utile netto, ricavi e risultato operativo. Una decisione presa pur “tenendo conto della visibilità, ad oggi, sugli sviluppi della situazione del Covid-19”, sottolinea il gruppo delle lettere. Nel dettaglio, l’utile netto del 2020 è previsto in miglioramento a 1,3 miliardi (da 1,1), i ricavi sono stimati a 11,1 miliardi (da 10,9) e l’ebit atteso è di 1,9 miliardi (da 1,6 miliardi). La crescita dei risultati attesi è “in funzione della continua crescita della redditività sottostante”.

“Grazie alla trasformazione industriale, portata avanti negli ultimi anni, Poste Italiane è un’azienda solida e grazie a un modello di business diversificato è ben posizionata per affrontare scenari di stress, come la situazione generata dalla diffusione del Covid-19”, sottolinea il Ceo Del Fante, che aggiunge: “Partendo dal presupposto che ci si possa avviare verso una stabilizzazione del contesto, continueremo a monitorare la situazione e a fare tutto quanto in nostro potere per proteggere e supportare in questo momento il nostro personale, i nostri clienti e gli stakeholder.”

Nel corso della Conference Call Del Fante ha ribadito: “Non prevediamo un impatto significativo sulla nostra guidance” dall’emergenza coronavirus. Poste è “in grado di rispondere alle esigenze dei clienti retail” ha continuato l’ad, evidenziando che “Noi siamo una società con una quota importante di ricavi che non hanno legami con attività commerciali. Se poi ci vorranno più settimane più di quanto non si preveda per contenere il virus esamineremo tutte le possibile misure per abbassare i costi” senza influire sullo sviluppo del business, ha concluso Del Fante. In precedenza il cfo Guido Nola aveva evidenziato come oltre il 75% dei ricavi del gruppo è slegato da attività commerciali a breve termine, ammettendo però che ad oggi è “impossibile” fare stime precise nel caso in cui l’emergenza legata al coronavirus si protraesse per lungo tempo.

LE USCITE

Durante la conference call, Del Fante ha illustrato lo stato del piano di rinnovamento della forza lavoro messo a punto dalla società. Le uscite concordate previste per il 2020 sono 8mila a fronte di 6.000 nuove assunzioni. Nel 2019, ha sottolineato l’Ad, Poste ha potuto contare su 130mila lavoratori. Entro il 2022 la società prevede di scendere a 123mila dipendenti dai 138mila del 2017.

BORSA

Grazie al bilancio positivo e al miglioramento della guidance il titolo Poste Italiane prova a resistere all’ondata di vendite che colpisce il Ftse Mib (-3,6%), registrando l’unica performance positiva dell’intero listino. Dopo una mattinata sulle montagne russe, alle 15.15 il titolo guadagna il 2,3% a 9,652 euro.

(Ultimo aggiornamento ore 15.15 del 6 marzo)

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