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Poste è un’impresa pubblica, non un organismo: lo dice la Corte Ue

Con la sentenza emessa il 28 ottobre la Corte di Giustizia Ue accoglie la tesi della società e stabilisce che Poste “riveste la qualità di impresa pubblica e non di organismo di diritto pubblico

Poste è un’impresa pubblica, non un organismo: lo dice la Corte Ue

Poste Italiane è un’impresa pubblica. Lo ha ribadito la Corte di Giustizia dell’Unione Europa attraverso la sentenza del 28 ottobre 2020, secondo cui l’azienda guidata da Matteo Del Fante “riveste la qualità di impresa pubblica e non di organismo di diritto pubblico”. 

Il caso nasce da un ricorso presentato alla giustizia amministrativa contro un bando di gara emesso da Poste Italiane nell’ambito di servizi di portierato, reception, presidi nelle sedi di Poste Italiane. Il ricorrente sosteneva che la società avesse violato il codice dei contratti pubblici. Poste, dal canto suo, ha risposto che tali regole non sono applicabili perché il gruppo non è un ente pubblico. 

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con la sentenza di oggi, ha stabilito che Poste Italiane riveste la qualità di impresa pubblica e non di organismo di diritto pubblico. I giudici di Strasburgo hanno dunque recepito la tesi di Poste Italiane pronunciandosi su una questione pregiudiziale rimessa dal giudice nazionale (il TAR del Lazio) relativa alla natura giuridica della società e, nei dettagli, se l’azienda dovesse essere considerata organismo di diritto pubblico ai fini dell’applicazione del codice dei contratti pubblici. 

La Corte Ue ha confermato la natura di impresa pubblica di Poste Italiane, trattandosi di una società che opera in condizioni normali di mercato, che punta a realizzare profitti e si sobbarca le perdite risultanti dall’esercizio delle sue attività. In virtù di tali caratteristiche, la società non può essere qualificata come organismo di diritto pubblico.

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