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Poste: balzo dell’utile trimestrale +57%, in forte aumento i margini

Il gruppo ha presentato la semestrale che presenta ricavi in calo dell’1,3% ma una decisa riduzione dei costi (-6,4%) e una significativa crescita del risultato operativo (+24,3%). In aumento di 4 miliardi le masse gestite. Titolo giù in Borsa sul calo del Solvency Ratio

Poste: balzo dell’utile trimestrale +57%, in forte aumento i margini

Poste italiane ha presentato i conti al 30 giugno. L’utile netto cresce del 57,2% nel trimestre rispetto all’identico periodo del 2017. Un balzo in avanti che porta l’utile semestrale a quota 735 milioni (+44,1%), grazie all’incremento del risultato operativo spiega il comunicato dell’azienda guidata da Matteo Del Fante. L’attuale semestrale segna il primo confronto diretto con la stagione di Francesco Caio che lo ha preceduto ed è rimasto in carica fino a tutto il primo trimestre 2017.

Dal suo arrivo dunque Del Fante ha cominciato a segnare la sua impronta su Poste. E dopo la presentazione del piano Deliver 2022 sta raccogliendo i risultati. Guardando alla nota di Poste, i ricavi sono in calo del 4,5% nel trimestre e dell’1,3% nel semestre a quota 5,4 miliardi. L’unico settore che presenta ricavi in aumento è quello dei pagamenti (incluso mobile e digitale) che porta i ricavi semestrali a 307 milioni, in aumento del 10,4%. I costi operativi consolidati tuttavia sono scesi del 6,4% rispetto al secondo trimestre del 2017 e del 5,9% rispetto al primo semestre 2017 per la diminuzione dei dipendenti e la maggiore efficienza. La conseguenza è un forte miglioramento del risultato operativo a 350 milioni nel trimestre, con un incremento del 9% e pari a 1,1 miliardi nel semestre (+24,3%) e un miglioramento in tutti i settori operativi.

LO SPREAD IN RIMONTA E IL NODO SOLVENCY RATIO

Alle 11 il titolo Poste perde il 3,29% in Borsa a quota 7,6 euro. L’andamento del titolo è poi peggiorato arrivando a sfiorare il 5% di ribasso nel pomeriggio in quanto la semestrale ha fatto emergere che Poste Italiane ha subito un marcato calo del ratio di solvibilità della controllata Poste Vita a causa della volatilità dei Btp registrata nel secondo trimestre dell’anno, dopo il voto di marzo.

Il rapporto tra capitale proprio e il requisito patrimoniale di solvibilità è sceso a fine giugno al 185%, rispetto al 279% di fine 2017, ha spiegato durante la conference call con gli analisti Tiziano Ceccarani, capo del Planning & Control and Financial Reporting di Poste. Matteo Del Fante ha precisato che PosteVita fa parte di un gruppo che ha poco debito, e che non c’è un problema di capitale per la controllata. Ma si è detto pronto a intervenire se necessario per rassicurare il mercato.

A fine 2017 Poste aveva in pancia titoli di Stato per un valore di 134 miliardi. Se il rendimento dei Btp aumenta, il valore di quelli già sottoscritti diminuisce di fatto, ha spiegato Del Fante, assicurando però che Poste ha già iniziato a investire in titoli con tassi più alti del previsto, controbilanciando il calo del solvency ratio

Sono in crescita i volumi dei pacchi e il totale delle masse gestite ha raggiunto 510 miliardi a giugno 2018, con un aumento di 4 miliardi rispetto al 2017 con una raccolta netta pari a 4,4 miliardi nel primo semestre del 2018, supportata da prodotti vita, depositi e fondi comuni.

PACCHI E SERVIZI FINANZIARI

Scendendo più nel dettaglio, i volumi dei pacchi registrano nel semestre un aumento del 40% nei volumi B2C  a fronte di una riduzione dei prezzi e dello spostamento da B2B, includendo i pacchetti internazionali mentre nel settore dei servizi assicurativi i ricavi ammontano a 685 milioni nel primo semestre del 2018 (361 milioni nel secondo trimestre 2018). Poste ha in corso un ribilanciamento del portafoglio assicurativo, previsto dal piano Deliver 2022. Il risultato operativo è aumentato grazie al contributo del ramo danni e l’utile operativo ammonta a 216 milioni nel secondo trimestre del 2018 (+5,4%) e a 360 milioni per il secondo semestre (+2,9%).

l ricavi dei Servizi Finanziari si fermano a 2,7 miliardi (-1,3%) per effetto delle minori plusvalenze. Aumentano però le commissioni derivanti dal risparmio postale: sono aumentate del 7% pari a 444 milioni nel trimestre, raggiungendo 894 milioni nel semestre (+16%), grazie all’accordo sottoscritto sei mesi fa con Cassa Depositi e Prestiti e al maggiore impegno commerciale sul prodotto.

Con questi dati, Matteo Del Frante conferma gli obiettivi per il 2018 “sia a livello di gruppo che di unità di business. Continueremo a puntare in alto per garantire un’offerta di prodotti e servizi di qualità adatta alle nuove esigenze dei nostri clienti”.

Aggiornato alle 15:50 di giovedì 2 agosto

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