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Poste ai mini-sindaci: “Avanti con Pos, digitale e uffici smart”

Il vertice del gruppo postale accoglie a Roma oltre 4.000 sindaci di piccoli Comuni. Governo al gran completo. L’Ad Del Fante: “Promesse mantenute, ora avanti con nuovi impegni”.

Poste ai mini-sindaci: “Avanti con Pos, digitale e uffici smart”

Poste italiane chiama oltre 4.000 sindaci a Roma per la seconda edizione di Sindaci d’Italia, l’incontro con i primi cittadini delle comunità con meno di 5.000 abitanti. Nella grande sala della Nuvola di Fuksas all’Eur sfilano i più bei borghi d’Italia – dalla Vigata di Camilleri alla Brescello di Guareschi – attraverso i loro sindaci-guerrieri (così si definiscono) chiamati alle sfide della digitalizzazione, della modernizzazione e dell’innovazione. “Promesse mantenute“,  è la risposta che lancia Poste un anno dopo il primo incontro romano e ricorda che: nessun ufficio postale è stato chiuso, 1 ufficio centrale è stato creato a supporto dei piccoli Comuni, 5.688 spot wi-fi sono stati installati in 5051 Comuni, 3.751 nuove cassette postali sono arrivate in 2.383 Comuni, 614 nuovi ATM Postamat sono stati attivati in altrettanti borghi, 574 barriere architettoniche sono state eliminate, 3793 impianti di videosorveglianza posizionati in 1.662 Comuni e 219 uffici postali rafforzati in 211 comuni turistici. In tutto, finora, Poste ha gestito 14 mila interventi sul territorio nel 2019.

LA CARICA DEI 4.000: COSA CHIEDONO I SINDACI

Il clima è di festa, quasi da gita scolastica, ma non solo. I sindaci esibiscono con fierezza le loro fasce tricolori ma pongono anche richieste concrete: sia a Poste che sta diventando il loro interlocutore privilegiato; sia al governo, schierato al gran completo con il premier Conte (accolto con qualche fischio fuori dal palazzo dei congressi) e ben sei ministri (Boccia, Catalfo, Franceschini, Gualtieri, Pisano e Provenzano). “Quasi un Consiglio dei ministri” sottolinea la ministra Paola Pisano.

Cosa chiedono i sindaci? “Gli uffici postali, è vero, sono rimasti aperti ma in alcuni luoghi sono aperti troppo poco, un giorno sì e uno no”, dicono un gruppo di sindaci dei piccoli comuni montani della valle bergamasca al loro ingresso nella Nuvola. “Occorrerebbe – proseguono – che almeno là dove non si può ampliare l’orario ci fosse almeno uno sportello automatico per operare e prelevare”. “Il nostro problema, nei comuni montani intorno a Sondrio – spiega un altro sindaco – ha un problema: il recapito della Posta che arriva a volte con ritardi anche di due mesi”. Non mancano i sindaci del Sud, sindaci in trincea come Francesco Agnello di Villafrati (Palermo) o come Michele Di Maio che arriva dall’Irpinia, venuti a raccontare come si vive in queste zone di frontiera. Sindaci alle prese con il digital divide ma soprattutto con lo tsunami dello spopolamento (così l’ha definito uno di loro).

E’ quello il nocciolo della questione che Antonio Decaro, presidente dell’Anci, riprende e rilancia. “Lo spopolamento è una valanga che rischia di travolgerci. Non è un problema solo nostro ma di tutti i cittadini italiani perché significa non poter salvaguardare castelli, chiese, beni culturali oltre all’assetto idrogeologico del Paese. Nei borghi bellissimi disseminati per il Paese è custodita la storia dell’Italia, la sua identità, le sue produzioni enogastronomiche d’eccellenza”. Altra richiesta: “Non è possibile che nei piccoli Comuni non ci siano i segretari generali. Così i sindaci sono troppo soli”.  Infine, una rivendicazione che va al cuore dei tremila sindaci: “Quante volte – chiede Decaro – vi è capitato di dove anticipare le spese di tasca vostra? Chiediamo 1.500 euro di indennità, un emolumento minimo per valorizzare il lavoro svolto dai sindaci”. I sindaci sottolineano il loro senso di solitudine e riconoscono, tramite Decaro, il ruolo di Poste nel mantenere la promessa di non chiudere gli sportelli improduttivi poiché, ricorda, “l’ufficio postale e dei carabinieri – conclude il presidente Anci –  testimoniano la presenza dello Stato sul territorio”.

LA CARICA DEI 4.000: COSA RISPONDE IL GOVERNO

Il governo ha assicurato la sua attenzione verso le realtà locali e ringraziato Poste per aver mantenuto i suoi impegni in territori in cui, ha ricordato il premier Conte, vivono 10 milioni di italiani, 4 dei quali sono in età da lavoro mentre 1 milione ha meno di 15 anni. Realtà non marginali in cui si produce il 92% dei prodotti enogastronomici Made in Italy. Il ministro per l’Economia Roberto Gualtieri ha subito accolto la richiesta di un emolumento economico minimo. “Parte delle risorse recuperate nella manovra sarà destinato – ha affermato – per sostenere l’erogazione di un’indennità ai sindaci dei piccoli Comuni. L’impegno di Poste di non chiudere gli uffici postali non era facile né scontato e non va visto solo come un piano aziendale ma come un’operazione strategica e lungimirante per mantenere posti di lavoro e contribuire allo sviluppo”. Sul piatto, ricorda Gualtieri, la manovra mette un Fondo di 3,5 miliardi per gli enti territoriali che consente l’utilizzo immediato di finanziamenti in affidamento diretto e che sarà ripartito riservando una quota per i piccoli comuni.

LA CARICA DEI 4.000: L’IMPEGNO DI POSTE

Matteo Del Fante, Ad di Poste, chiude la giornata dedicata ai sindaci forte – nei loro confronti – di aver “salvato” 12.800 uffici postali dalla chiusura. “Siamo consapevoli dell’importanza strategica della presenza capillare di Poste: la nostra azienda accorcia le distanze, agevola le relazioni, direi che è una sorta di intermediario tra le diverse aree del Paese. E’ giunto ora il momento di compiere una nuova tappa, arricchendo le iniziative realizzate”. Ecco allora il rilancio con 15 nuovi impegni per i piccoli Comuni, che accolgono in anticipo alcune delle richieste avanzate nell’incontro romano: l’avvio di programmi di educazione finanziaria e digitale; POS gratuiti ai Comuni per i servizi di pagamento digitale; l’uso di mezzi “green” per il recapito della posta; l’installazione di “armadietti” nei Comuni privi di ufficio postale, per semplificare le operazioni di consegna dei pacchi e il pagamento dei bollettini. E ancora l’installazione di cassette postali smart a tecnologia digitale: altre 3.000 saranno installate nei piccoli Comuni; l’attivazione di servizi di informazione per i cittadini; la realizzazione di nuovi eventi filatelici per meglio valorizzare le tradizioni e le realtà del territorio. Appuntamento al prossimo anno.

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