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Popolare Vicenza, giù il velo su esuberi e taglio filiali

Il Cda si riunisce per approvare il piano 2015-2020 per il rilancio della banca. Attesi oltre 500 esuberi e taglia da 100 a 150 filiali oltre all’aumento di capitale da 1,5 miliardi. Possibile un fondo di garanzia per incentivare le uscite. Fabi sul piede di guerra

Popolare Vicenza, giù il velo su esuberi e taglio filiali

Popolare di Vicenza, in vista 600 esuberi. La banca finita sotto inchiesta della magistratura che ha inquisito i vertici (l’ex vice direttore generale Andrea Piazzetta e il presidente Gianni Zonin) per aggiotaggio, ora presenta il conto. Proprio nel giorno in cui il consiglio d’amministrazione si appresta ad approvare il nuovo piano industriale 2015-2020 per il rilancio dell’istituto, cresce la tensione con i sindacati che sono stati convocati dalla stessa banca.

Sul piatto ci sono da 550 a 600 esuberi oltre alla chiusura di 100-150 filiali necessarie, secondo il nuovo management, per riportare i conti in ordine insieme ad una ricapitalizzazione di 1,5 miliardi da parte dei soci e all’ingresso in Borsa. Le cifre sono il frutto di indiscrezioni e sarà l’amministratore delegato Francesco Iorio, a riferire alle organizzazioni sindacali i punti essenziali del piano. I numeri definitivi si conosceranno a conclusione della riunione del Cda.

Ma sin dalle prime ore di stamani si è capito che l’incontro azienda-sindacati non sarà disteso: “Riteniamo inaccettabile che le colpe di una gestione tutt’altro che trasparente dell’istituto vengano fatte pagare ancora una volta ai dipendenti. Contrasteremo in tutte le sedi questa politica selvaggia di taglio al costo del lavoro. Mandare a casa 600 addetti vuol dire eliminare il 10% dell’attuale organico della banca, impoverendone risorse e professionalità”, ha fatto sapere con chiarezza Giuliano Xausa, segretario nazionale della Fabi.

Durissime anche le parole del segretario di FIRST/CISL Giulio Romani: “Non consentiremo che i lavoratori della banca paghino errori altrui, che hanno portato alla situazione attuale”. Il segretario Romani ha chiarito che il sindacato vigilerà “perché l’impatto sul fronte occupazionale sia il più limitato possibile grazie a un confronto sindacale serrato e puntuale”. FIRST Cisl, si legge in un comunicato, si farà carico con forza e assoluta priorità di garantire l’occupazione e salvaguardare la professionalità, evitando che vada perduto il patrimonio di competenze di un gruppo bancario dalle radici storiche.

Secondo indiscrezioni, tuttavia, il piano della banca prevederebbe anche la riapertura del turnover e l’apertura di un fondo di solidarietà per attenuare il costo sociale dei tagli, offrendo incentivi per l’uscita. Un secondo fondo, infine, potrebbe essere utilizzato per la riduzione volontaria delle ore di lavoro. La Popolare di Vicenza ha chiuso l’ultima semestrale con perdite per oltre 1 miliardo. Attualmente la banca impiega circa 5.500 dipendenti e dispone di 650 sportelli per il pubblico.

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